LA FOTOGALLERY. Nelle edizioni recenti dei Mondiali l'Italia ha spesso creato “spauracchi” prima di ogni partita importante. Tra buoni attaccanti norvegesi e mediocri terzini dell'Ecuador, ecco chi ci ha (metaforicamente) tolto il sonno. LO SPECIALE
CAMPBELL – E' l' attaccante della Costa Rica, nell'ultimo anno all'Olimpiacos ma di proprietà dell'Arsenal, a non “far dormire” i tifosi azzurri in queste ore. Complici le giocate e la rete che hanno affondato l'Uruguay -
Italia, occhio a Joel Campbell: il Tico dal sinistro magico
BARRIOS – Era stata una punta, ma del Paraguay, ad animare la vigilia dell'esordio del Mondiale azzurro nel 2010. Barrios, insieme a Santa Cruz e a Cardoso era indicato come il pericolo numero uno per la Nazionale. Finì 1-1 ma segnò Alcaraz -
Italia-Paraguay, un debutto difficile
HIDDINK – Nel 2006, nell'edizione trionfale in Germania, lo spauracchio stava in panchina. Era il tecnico olandese dell'Australia che ci aveva eliminato con la Corea del Sud nel 2002. Ma questa volta furono gli azzurri a mandarlo a casa agli ottavi -
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DE LA CRUZ – E' diventato lui il simbolo dei “pericoli” (presunti) azzurri. Prima di Corea e Giappone 2002 il ct della Nazionale Trapattoni aveva dipinto il terzino dell'Ecuador come una versione andina di Cafu-
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Ma Ulises si rivelò poco più che un mediocre “incursore”. l'Italia vinse 2-0 senza troppi patemi con la doppietta di Christian Vieri -
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FLO – Alto e forte di testa. A Francia '98, il giocatore della Norvegia, a quel tempo in forza al Chelsea, era secondo molti commentatori l'ostacolo numero uno per il passaggio degli azzurri ai quarti di finale -
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In quell'ottavo di finale giocato a Marsiglia finito 1-0, a fare la differenza fu Christian Vieri. E “Flonaldo” fu limitato dalla difesa azzurra con un Fabio Cannavaro da applausi -
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STOICHKOV – A Usa 1994 l'Italia in semifinale doveva affrontare la sorpresa Bulgaria. E lo spauracchio in questo caso lo era davvero. Hristo era l'attaccante del Barcellona, campione d'Europa 1992 -
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Il bulgaro fece una discreta partita, segnò il rigore che accorciò le distanze per la sua Nazionale, ma dopo il 2-1 finale a giocarsi il titolo mondiale a Pasadena ci andarono gli azzurri -
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CAMERUN – Dodici anni prima di Stoichkov, nel 1982 era un squadra intera ad agitare le notti azzurre. La nazionale di Nkono e Milla era l'avversaria dell'Italia di Bearzot nell'ultima partita del girone eliminatorio -
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Finì 1-1 e con quel pari gli azzurri approdarono alla seconda fase e iniziarono la loro cavalcata verso la finale vittoriosa di Madrid -
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