Australia, esultanza sponsorizzata per Tim Cahill. Adesso rischia una multa "alla Bendtner"

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Nel playoff contro la Siria, il capitano dei Socceroos ha mimato con le mani il simbolo di un'agenzia di viaggi online. In passato la Uefa multò l'attaccante danese per aver mostrato un paio di mutande con il marchio di un sito di scommesse

Nel calcio moderno gli sponsor sono ovunque. Sulle maglie, a bordocampo, in mix zone. Il calcio delle Nazionali, con le sue divise ancora pulite, resta una delle poche oasi nostalgiche. Almeno fino a martedì scorso, quando in Australia-Siria, Tim Cahill ha esultato componendo una "T" con le mani. Per il leader dei Socceroos, un'esultanza importante: era lo spareggio di qualificazione ai Mondiali della confederazione asiatica e la sua doppietta l'ha fatto diventare il più grande realizzatore della storia. Quella "T" poteva sembrare la dedica a una persona speciale. E invece, il giorno dopo l'agenzia di viaggi australiana TripADeal ha scritto sui social network: "Avete notato @tim_cahill, il nostro nuovo testimonal, mimare la "T" di TripADeal dopo aver segnato il gol della vittoria? Congratulazioni Tim!".

La Fifa indaga

Dopo poco, i post sono stati cancellati dalla rete. Ma la Fifa ha comunicato di aver aperto un'inchiesta sull'accaduto. Già nel 2012, la Uefa multò di 100.000 euro l'attaccante danese Nicklas Bendtner per aver esibito dopo un gol delle mutande verdi firmate Paddy Power. L'agenzia di scommesse online irlandese non era nuova a strategie di marketing aggressive. Nel 2007 convinse la stella del rugby di Tonga, Epi Taione, a cambiare il nome per vie legali proprio in "Paddy Power", per la durata della coppa del Mondo di Francia. Successivamente provò, ma gli fu proibito dall'International Rugby Board, di mandare in campo tutti i gocatori di Tonga con i capelli dipinti di verde nella partita contro l'Inghilterra.