L'ex capo del laboratorio antidoping di Mosca ha dichiarato che, tra i 28 preconvocati di Cherchesov, ha riconosciuto un calciatore che ha fatto uso in passato di sostanze vietate dal regolamento. Mistero però su chi sia il russo coinvolto
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A meno di due settimane dall'inizio della Coppa del Mondo, una piccola tempesta rischia di abbattersi sulla Nazionale ospitante, la Russia. Grigory Rodchenkov, ex capo del laboratorio antidoping di Mosca, ha infatti dichiarato che tra i 28 preconvocati dal Ct Cherishov è presente un calciatore dopato. Era stato lui a far scoppiare il caso del doping di stato che avrebbe coinvolto circa 3000 atleti russi tra il 2012 e il 2015 e che lo ha poi costretto a fuggire negli Stati Uniti per evitare l'arresto. Rodchenkov non ha voluto svelare il nome del calciatore coinvolto e difficilmente verrà fuori considerando che sia la FIFA che la World Anti-Doping Agency hanno chiuso l'indagine sui 34 nomi indicati dal rapporto per insufficienza di prove. "È molto importante continuare a fare delle indagini perché dopo i test iniziali la procedura è stata interrotta e segnalata con esito negativo - ha poi dichiarato il 59enne russo durante la conferenza di Londra "Sport, politica e integrità", parlando con il volto coperto perché è attualmente nel programma Protezione Testimoni -. Sono convinto comunque che il Mondiale sarà pulito. Gli errori più grossi vengono commessi prima dei grandi eventi, mentre alla Coppa del Mondo ci saranno solo esperti stranieri per l'antidoping che, quindi, garantiranno l'assoluta imparzialità durante i controlli. I calciatori di alto livello hanno agenti ed esperti intorno a loro che cercano di tenerli puliti perché sono consapevoli che il doping potrebbe rovinare le loro carriere". La Nazionale russa, che inaugurerà il torneo con la sfida all'Arabia Saudita, è uscita sconfitta nella prima amichevole pre Mondiale, perdendo di misura contro l'Austria.