Mondiali 2018 Russia, i tatuaggi porta sfortuna dei tifosi inglesi: "Campioni del mondo 2018"

Mondiali
(Foto The Sun)

Uno sulla pancia e l'altro sulla coscia, fatti entrambi con tre settimane di anticipo rispetto alla finale di Mosca: quando l'ottimismo batte la scaramanzia. Ma James non rimpiange nulla: "Quando guarderò questo tatuaggio tra 50 anni ricorderò sempre una bellissima avventura"

IL TIFOSO CON I NOMI DEI 23 INGLESI COME TATTOO

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Campioni del mondo! Urlato fortissimo e anche scritto sulla pelle, per quel ricordo indelebile che non andrà mai via. Tutt’altro che una pazzia la scelta in sé. Molto di più la tempistica. E la nazionalità di James Richardson e Teddy Allen. Due inglesi che però giurano di non rimpiangere nulla: “Rimuoverlo? Sono inglese e sono orgoglioso - ha detto al Sun James -, quando guarderò questo tatuaggio tra 50 anni ricorderò sempre il bellissimo mese che ho passato”. Sì, anche senza coppa. Perché è proprio quello il soggetto inciso sulla pelle. Lei, la coppa. Con la scritta “England 2018 World Cup winners”. “Campioni del mondo” insomma. Fatto ben tre settimane prima della finalissima di Mosca. James sulla pancia. Teddy sulla coscia, sotto il ritratto del capitano Kane. L’ennesimo simbolo di quanto il popolo inglese si sia comunque riavvicinato alla propria nazionale seguendo con passione il cammino della squadra di Southgate.

Sopra il tattoo di James sulla pancia. Sotto quello di Teddy sulla coscia (foto The Sun)

La vittoria di Gareth

Media, pressioni, precedenti. I soliti tre ingredienti che non hanno mai facilitato il compito alla nazionale inglese di riuscire finalmente a portare a casa la coppa, e il calcio. Il tormentone “It’s coming home” è diventato un vero e proprio cult. Più di tutte le altre volte in passato. Una nazionale giovane quantomai vicina ai propri tifosi. Questa volta speranzosi per davvero di riavere finalmente quel lieto fine mai visto in un Europeo. E assente nel Mondiale dal lontanissimo 1966. Forse troppo, di ottimismo. Anche se sarà proprio quel tattoo certo molto poco scaramantico a ricordare per sempre un’avventura bellissima. Quella in Russia. Quella della finale sfiorata e sfumata solo nei supplementari. Senza coppa e senza Mondiale. Con una scritta “fasulla” sulla pelle. Ma pur sempre indelebile, come l’avventura chiusa al quarto posto di Southgate e soci.