Germania, nuovo messaggio per i diritti umani durante le qualificazioni Mondiali

Mondiali

Prima della partita contro la Macedonia del Nord, i giocatori della Nazionale tedesca hanno esposto uno striscione a favore dei diritti umani. Un messaggio al Qatar, Paese che ospiterà la manifestazione e nel quale - secondo un'inchiesta del Guardian - sarebbero morti circa 6.500 lavoratori immigrati impegnati nella costruzione degli stadi. Iniziativa analoga prima della partita con l'Islanda e anche da parte di altre nazionali

Wir für 30. Per i trenta. Come gli articoli della Dichiarazione universale dei diritti umani. La Germania prosegue nella sua campagna nei match di qualificazioni al Mondiale del 2022. Prima della partita contro la Macedonia del Nord - poi persa 2-1 coi gol di Pandev e Elmas - i giocatori tedeschi hanno esposto uno striscione che allude ai trenta articoli della Carta dei diritti umani delle Nazioni Unite. Un analogo messaggio era già stato lanciato nella prima sfida contro l'Islanda, quando i giocatori della nazionale tedesca erano scesi in campo con delle maglie a formare la scritta "Human Rights". Un chiaro riferimento a quanto emerso in una recente inchiesta del Guardian, secondo cui in Qatar - Paese ospitante del Mondale 2022 - sarebbero morti circa 6.500 lavoratori immigrati impegnati nella costruzione degli stadi. Iniziative simili si erano svolte prima delle partite di giovedì e domenica scorsa anche da parte di Belgio, Olanda e Norvegia.

Il messaggio della Germania

Sul sito ufficiale della Federcalcio tedesca è poi stato pubblicato un messaggio legato all'iniziativa del campo: "Ci conoscete come nazionale tedesca, ma prima di tutto siamo persone, con sogni, obiettivi, desideri, preoccupazioni, paure e valori. Questi valori sono ciò per cui giochiamo. Come esseri umani abbiamo dei diritti, rispettarli e proteggerli è un dovere di ognuno di noi. Questo è il motivo per cui noi, come squadra, abbiamo cercato di aumentare la consapevolezza per la protezione dei diritti umani in tutto il mondo - prosegue la nota della federazione -. Non chiuderemo un occhio sulle violazioni: vogliamo fare qualcosa al riguardo, come implementare e promuovere progetti sociali attraverso la nostra fondazione. La Germania è stata una campionessa mondiale ed europea in campo, ma fuori siamo ancora molto lontani dall'esserlo. Spetta a tutti noi migliorare le cose e puntare i riflettori sui problemi esistenti. Possiamo tutti fare la nostra parte per garantire che i 30 articoli dei diritti umani non cadano nel vuoto in futuro".

Il messaggio di Kroos

A parlare direttamente del tema è stato anche Toni Kroos, leader del centrocampo tedesco come del Real Madrid, infortunato e out durante questa pausa nazionali. "Penso che la scelta di disputare questo torneo (il Mondiale, ndr) proprio lì sia sbagliata - ha detto nell'edizione del suo podcast del 30 marzo, come riporta l'Ansa -. Molti lavoratori del Qatar e molti di altri paesi dovranno lavorare senza sosta, a volte con temperature di oltre 50 gradi" - ha detto Kroos, secondo il quale i lavoratori "soffrirebbero di mancanza di nutrizione, dell'acqua potabile, soprattutto per via delle temperature". Le frasi del centrocampista seguono quelle di Kimmich e Löw di pochi giorni fa: "Secondo me siamo in ritardo di dieci anni quando parliamo di un boicottaggio del Mondiale  2022 - aveva detto il centrocampista del Bayern -, questi problemi non li scopriamo adesso". E il Ct, dopo il messaggio lanciato contro l'Islanda: "I nostri giocatori sanno bene cosa succede nel mondo, non è la prima volta che si impegnano in iniziative del genere".