Archiviato il match contro la Svizzera, con il verdetto per la qualificazione a Qatar 2022 rimandato all'ultima giornata, Stefano De Grandis giudica la prestazione degli Azzurri. Dai positivi ingressi in campo di Tonali e Berardi, al tentennamento di Jorginho sul rigore, fino alla prova non troppo convincente dei centrocampisti. Tutte le pagelle dell'Italia
- Meno sollecitato dei compagni quando la Svizzera comanda, nel primo tempo, ma battuto nel vero primo tiro in porta, che è calciato forte, ma che non passa così lontano dalla sua mano. Una sua sbavatura fa temere il dramma nel finale. IMPERFETTO
- Il gol spacca la sua partita a metà. Terribile prima, da peggiore in campo, generosa e gagliarda dopo, quando una volta conquistato il pareggio diventa aggressivo e puntuale negli anticipi. DECISIVO
- Sul gol temporeggia aspettando l’arrivo dei rinforzi che, invece, sono in ritardo. E non è sua la ricetta della frittata. Poi aiuta l’uscita palla dalla difesa con una certa pulizia. CONCENTRATO
- Un suo rischioso anticipo, sbagliato nei tempi e nella misura, apre lo spazio agli svizzeri per il gol del vantaggio. Ed è molto meno preciso del solito nell’impostazione della manovra. SVAGATO
- Più generoso rispetto alle ultime uscite, il migliore tra i difensori, soprattutto durante il primo tempo da dimenticare. Costante in appoggio anche nella ripresa, sebbene senza squilli. EFFICACE
- Tra i peggiori in assoluto. 'Messo in mezzo' col suo reparto per tutto il primo tempo, poi caotico e disordinato anche nella ripresa. Poco disinvolto, rende complicate anche le giocate più semplici. FALLOSO
- Mantiene la lucidità anche nel giorno peggiore. Dovrebbe forse verticalizzare di più, ma comunque tiene il palleggio e limita l’errore di misura. Però poi, per paura, sbaglia un rigore tradendo se stesso e la sua tecnica di calcio. SPAVENTATO
- Gioca 'corto' come da abitudine. Ma stavolta sporco e poco ordinato. Nella prima mezz'ora di marca svizzera è tra quelli che soffre di più. Poi cresce ma non abbastanza da evitare la sostituzione. APPANNATO
- Qualche strappoo dei suoi si vede, ma senza la continuità che servirebbe. E il vizio di tenere palla oltre il tempo massimo ancora non riesce a toglierselo. Ma come sempre è anche quello che riesce più spesso ad arrivare al tiro. IRRUENTE
- Si è battuto, com’è nelle sue caratteristiche, difendendo col fisico alcuni palloni. Ma come Immobile, gradirebbe essere servito in fretta e non dopo un lungo tic-toc che accorcia gli spazi e lo costringe a giocare spalle alla porta. CONDIZIONATO
- Uno della sua classe dovrebbe essere più presente, invece in alcune partite scompare. Per fortuna, riappare col piedino per disegnare la parabola sulla punizione che ci porta al pareggio. E sempre col suo destro sfiora il gol col 'tiraggiro'. ALTERNATO
- Regala energia, muscoli e corsa a un centrocampo in panne. Se l’Italia cresce nel finale è anche merito suo. TONIFICANTE
- Nettamente il migliore degli Azzurri. Entra e regala brio, giocate, assistenza ai compagni e infine la frenata per farsi tamponare e concedere un rigore. L’unico neo (non per sua colpa) è che il rigore non lo calci lui. ISPIRATO
- Aggiunge centimetri e abnegazione alla causa. Come sempre risulta utile e disponibile. TOCCASANA
- Paga le assenze e il momento di difficoltà di molti azzurri. Ma forse capisce in ritardo come neutralizzare il pericolo rosso. ANGOSCIATO