
Pochi giorni al playoff contro la Macedonia del Nord (giovedì 24 marzo), valido per la qualificazione al prossimo Mondiale. Come arrivano gli Azzurri a questo appuntamento cruciale? Analizziamo il loro momento facendo un "check up" ai principali protagonisti della Nazionale, dal rendimento con i singoli club ai risvolti psicologici

DONNARUMMA (-). Il momento, specialmente dal punto di vista psicologico, non è facile dopo l’errore in Champions costato l’eliminazione al Psg. Proprio per questo motivo, nel suo caso in modo particolare, sarà fondamentale il supporto dei tifosi. Fischiato quando giocò con la maglia della Nazionale a San Siro, ha bisogno di scendere in campo tranquillo e di sentire la fiducia di tutti. Vale per ogni giocatore, per un portiere forse un po’ di più

ACERBI (+). Rientrato dopo l’infortunio alla coscia, la Lazio si è risistemata infilando due vittorie nelle due gare in cui ha giocato da titolare al centro della difesa, ma soprattutto senza subire reti. Segnale importante. La grande esperienza gli ha permesso di tornare subito al top e anche per la Nazionale è un’ottima notizia considerando i guai fisici di Bonucci e Chiellini

CHIELLINI (-). Altro insostituibile, per lui ci sono più speranze di recupero rispetto a Bonucci, ma come il compagno di reparto alla Juventus viene dalla batosta dell’eliminazione in Champions vissuta da fuori

VERRATTI (+). Gioca con i più forti del mondo e ha la personalità per scambiare il pallone “alla pari” con fenomeni come Mbappé, Messi e Neymar. Punto fermo anche del centrocampo azzurro, quello di maggior qualità ed esperienza internazionale. In Europa nessuno serve passaggi sotto pressione come lui, anche perché ama la pressione e questo tipo di gare. È abituato a giocarle, per cui è l’elemento centrale di un centrocampo che costituisce il reparto migliore della Nazionale

JORGINHO (=). Un assist, decisivo, nell’ultima giornata l’ha risollevato giusto in tempo. Con il club vive le difficoltà extra-campo del Chelsea, ma che a livello di risultati i Blues vengono da 5 vittorie di fila (oltre alla qualificazione ai quarti di Champions), con lui sempre protagonista (e capitano in due occasioni)

BARELLA (=). Il suo momento si rispecchia in quello dell’Inter: un solo picco nel 5-0 alla Salernitana (con due assist), per il resto nell’ultimo periodo non è stato il Barella visto nella prima parte della stagione. Nel centrocampo italiano è però l’unico che allunga la squadra, andando a giocare nelle zone di rifinitura mentre Verratti e Jorginho sono più deputati ad abbassarsi per legare il gioco

TONALI (+). Grande momento, sta giocando benissimo ed è un altro giocatore rispetto a un anno fa, totalmente trasformato grazie alle indicazioni di Pioli. Ha scelto il Milan (anche abbassandosi l’ingaggio) e questo ha contribuito a dargli serenità. Come Barella dà sempre il suo contributo sia in fase difensiva che offensiva, è capace di fare entrambe le cose ma più bravo in fase di costruzione che a giocare nella zona di rifinitura

IMMOBILE (+). Sicuramente il centravanti titolare, attuale capocannoniere della Serie A e in fiducia anche grazie al buon momento della Lazio (risalita al quinto posto dopo due vittorie di fila). Ancor più carico dopo il record strappato a Piola, con cui è diventato il miglior marcatore all-time in Serie A con la maglia della Lazio. I numeri parlano per lui: ha già segnato più che nella passata stagione (chiusa con 20 gol in A)

BELOTTI (=). Rientrato a metà febbraio da un lungo infortunio al bicipite femorale, l’ha fatto con 2 gol in 4 partite (e uno scampolo contro il Venezia, in cui ne aveva segnato un altro cancellato dal Var). Presto per parlare di “quotazioni in salita”, ma le premesse sono buone

INSIGNE (-). Partito dalla panchina contro il Verona, a livello personale sta vivendo una seconda parte di stagione costellata da piccoli stop (da dicembre a oggi ha saltato un terzo delle partite per tre diversi piccoli infortuni, oltre alla positività al Covid). La classe non si discute, ma non arriva a questo appuntamento al meglio