Cristiano Ronaldo, la seconda parte dell'intervista a Piers Morgan

LE PAROLE

Il giornalista Piers Morgan ha rilasciato la seconda parte dell'intervista concessa da Cristiano Ronaldo a Talk Tv. L'attaccante portoghese ha proseguito il suo attacco frontale al Manchester United e al tecnico Erik ten Hag: "Mi hanno mancato di rispetto, non sono un giocatore da mettere negli ultimi tre minuti". C'è spazio però anche per il suo rapporto con Messi e una speranza per i Mondiali: "Magari segno in finale contro di lui, vinco e mi ritiro"

RONALDO LASCIA LO UNITED

Continua a far discutere l'intervista di Cristiano Ronaldo a Piers Morgan a Talk Tv. Il giornalista inglese ha rilasciato anche la seconda parte della conversazione fiume avuta con il portoghese. Nel mirino di CR7 ancora il suo club, accusato di averlo reso il capro espiatorio e la pecora nera del gruppo. Nuove bordate anche a Erik ten Hag, soprattutto per la sostituzione rifiutata contro il Tottenham negli ultimi minuti di gioco. 

"Ten Hag mi ha mancato di rispetto"

Il rapporto con la dirigenza del Manchester United non è mai decollato nella sua seconda esperienza a Old Trafford: "All'inizio della stagione mi hanno detto che non avrei potuto giocare titolare perchè avevo saltato la pre-season e ho accettato la situazione, mi sembrava giusto. Poi però sono successe altre cose. Penso che fosse una strategia del club spingermi al limite perché volevano che andassi via, non solo il mister ma pure due o tre dirigenti importanti. Mi sono sentito tradito, ho capito che c’era gente che non mi voleva a Manchester già dallo scorso anno". C'erano già stati dei problemi nell'amichevole estiva contro il Rayo Vallecano, ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la sostituzione rifiutara contro il Tottenham: "Rimpiango di essermene andato prima,  ma il coach mi ha provocato. Voleva mettermi dentro per tre minuti, non sono quel tipo di giocatore. Col Rayo ce ne eravamo andati in 9 e si è parlato solo di me, della pecora nera. Tutto era per colpa mia. Ho chiesto chiusa e per me era finita lì. Ma lui mi ha mancato di rispetto. Per quello dico che non lo rispetto, perché lui non lo ha fatto con me". 

 

"La sospensione per tre giorni mi ha ferito"

Lo sfogo è proseguito con il racconto della sospensione dopo il Tottenham: "Mi ha deluso il comunicato del club sui tre giorni di sospensione: decisamente troppo. È stata una vergogna, mi sono sentito umiliato. Ricordo essere tornato a casa e averlo raccontato a mio figlio. Lui mi ha chiesto come fosse possibile la punizione del migliore del mondo. Ai proprietari non importa del club, solo del marketing: prendono i soldi da lì e della parte sportiva non gli interessa. Con loro non ho mai parlato. Danno tutto il potere a presidente e manager. Per lo United sarà dura essere al top per i prossimi anni se non cambia la struttura". Ancora una volta i suoi problemi personali non sono stati compresi dal club: "Bella (sua figlia, ndr) ha avuto la bronchite mentre eravamo a Maiorca, rimanendo una settimana in ospedale. Ero preoccupato ma nessuno sembrava credermi. Mi ha fatto male sentire i dubbi sul fatto che fossi un professionista esemplare, come sono stato per 21 anni".

 

Il possibile addio allo United e il Mondiale

Ronaldo non ha dato per scontata la sua partenza nel mercato di gennaio nonostante i numerosi conflitti nel club: "I tifosi devono sapere che saranno sempre nel mio cuore e spero sempre che saranno al mio fianco qualsiasi sarà la mia decisione, se restare o cambiare squadre". La convivenza in ogni caso appare difficile anche se "ogni mio pensiero è per il Mondiale in questo momento, è il quinto e probabilmente sarà il mio ultimo. Se il Portogallo vince non mi importa chi segna. Finale con l'Argentina di Messi? Se vinciamo 3-2 e io segno il gol decisivo mi ritiro all’istante". Ronaldo scherza, ma la sua aspirazione è sincera: "Abbiamo un allenatore fantastico e ottimi giocatori, sono sicuro che faremo un Mondiale incredibile. Sogno di vincerlo ma sarà dura. Non siamo i favoriti perchè ci sono le solite squadre, ma non lo siamo mai e nemmeno all'Europeo lo eravamo".

"Messi è come un compagno di squadra"

Non poteva ovviamente mancare una parte relativa al suo dualismo con Lionel Messi. Per il suo grande rivale però, CR7 ha parole più dolci rispetto a quelle riservate per lo United e ten Hag. ""Messi è un calciatore incredibile, magico. Come persona dividiamo il palcoscenico da 16 anni e abbiamo un grande rapporto. Non siamo di certo amici ma è come un compagno di squadra che rispetto per come parla di me e per come sua moglie parla della mia compagna. Posso dire solo parlar bene di Messi. Il miglior giocatore che abbia mai visto assieme a Zidane. In futuro insieme? Chi può mai dirlo, di sicuro venderemmo molte magliette". E chissà che invece questo Mondiale in Qatar non possa regalare un'ultima grande sfida tra i due campioni. Se Portogallo e Argentina dovessero entrambe passare il girone eliminatorio come prime. i due potrebbero sfidarsi solamente in finale.