Argentina agli ottavi, in Bangladesh è festa: migliaia in piazza alle 3 di notte
A Dacca, capitale del Bangladesh, migliaia di tifosi si sono riuniti per seguire la partita tra Argentina e Polonia: al fischio finale è iniziata la festa per la qualificazione dell'albiceleste agli ottavi del Mondiale. La passione dei bengalesi per la Selección nasce da un "nemico" in comune: l'Inghilterra
VIDEO. LA FESTA IN BANGLADESH PER L'ARGENTINA - VIDEO. FESTA ANCHE IN INDONESIA
- In una città lontana 16.771 km da Buenos Aires c'è chi ha festeggiato a notte fonda per la vittoria dell'Argentina contro la Polonia. Siamo a Dacca, capitale del Bangladesh, dove la maggior parte della popolazione tifa proprio l'albiceleste
- In migliaia si sono dati appuntamento all'University Area della capitale bengalese, lì dove è stato montato un maxischermo per seguire la partita. Quando è iniziata la sfida del 974 Stadium in Bangladesh era l'una di notte
- Al fischio finale è iniziata la festa dei bengalesi, tra trombette e caroselli (in auto e in bici) in giro per la città
- Il Bangladesh conta quasi 168 milioni di abitanti (ottavo paese più popoloso al mondo) su una superficie di 150.000 km², grande la metà dell'Italia
- Nonostante lo sport più praticato in Bangladesh sia il cricket, diffuso dai tempi della dominazione inglese, in tanti praticano e seguono il calcio.
- Il Bangladesh, tuttavia, non ha una grande tradizione calcistica: la nazionale occupa il 192° posto nel ranking FIFA, non si è mai qualificata al Mondiale e ha giocato una sola volta la Coppa d'Asia, nel 1980
- La domanda sorge spontanea. La passione per l'albiceleste in Bangladesh ha radici profonde e nasconde ragioni geopolitiche che risalgono a quasi 100 anni fa. Argentina e Bangladesh, in passato, hanno avuto un "nemico" in comune: l'Inghilterra
- L'Argentina ha avuto pessimi rapporti con il Regno Unito sin dalla guerra delle Malvinas. Per il Bangladesh, invece, i problemi risalgono all'era coloniale. Da qui è nata una profonda appartenenza calcistica
- Il giocatore più amato in Bangladesh è senza dubbio Diego Armando Maradona, diventato l'idolo dei bengalesi con il gol di mano nel Mondiale 1986 contro l'Inghilterra. Un vero e proprio culto, tanto che nel 1994, quando Maradona venne sospeso per doping durante il Mondiale, scoppiarono delle rivolte popolari in Bangladesh e a Jessore, città che dista 272 km da Dacca, alcuni tifosi bruciarono l'effigie di Joao Havelange, allora presidente della FIFA
- Il "tifo" in Bangladesh è diviso tra Argentina e Brasile. Come spiegato dal giornalista bengalese Ifty Mahmud a Time Magazine, la passione per i verdeoro nasce perché "la squadra brasiliana ci assomiglia. Basta vedere Pelé, Romario e Neymar: hanno la pelle scura come noi e il Brasile è povero come noi"