Marocco, chi è Walid Regragui: l'uomo al comando dell'impresa Mondiale
È nato in Francia e ora sfiderà la Francia per riscrivere ulteriormente la storia. Scovato (e allenato) da Rudi Garcia, da calciatore ha sfidato Ronaldinho e battuto il Real dei Galacticos di Zidane, Beckham e del Fenomeno Ronaldo. Re Mida della panchina: ha vinto con tutte le squadre allenate. Siede su quella del Marocco da meno di tre mesi e ha plasmato una squadra testa, cuore e difesa: fin qui l'unico gol subìto lo ha segnato un suo giocatore (come l'Italia del 2006)
- Ha già scritto la storia. Vuole aggiungere ulteriore inchiostro sulle pagine del Mondiale di calcio. Primo Ct africano di sempre ai quarti di un Mondiale e, logicamente, primo anche in semifinale, come mai nessuna squadra del continente aveva fatto in quasi cento anni di Coppa del mondo. Ma chi è l'uomo al comando del sogno marocchino?
- Classe 1975, 47 anni, che fanno di lui uno dei Ct più giovani in Qatar. Marocchino ma nato in Francia, a Corbeil-Essonnes, comune da 40mila anime nell'Île-de-France. Sfiderà proprio la Francia per un posto in finale.
- Maturità scientifica, università in economia e scienze sociali. Poi il calcio. All'inizio è quello dilettantistico: a scovarlo nelle infinite serie inferiori del pallone è Rudi Garcia, l'ex Roma che poi sarà anche il suo allenatore al Dijon nel 2007 in Ligue 2. Esordio tra i pro a Tolosa qualche anno prima. Gioca anche per Ajaccio, Grenoble (dove sfiora Olivier Giroud per un'estate) e una tappa in Spagna.
- Ruolo? Walid Regragui era, ovviamente, un difensore. Un terzino di sostanza, con la difesa come stella polare del suo calcio. Esattamente come sarà in panchina.
- Sono due le sue stagioni lontano dalla Francia: nel Racing Santander condivide lo spogliatoio con Felipe Melo e Mauricio Pinilla. In quegli anni sfida gente come Ronaldinho, il Fenomeno Ronaldo, Eto'o e Zidane. Ma il maestro della difesa non riesce quasi mai a fermarli, tutti segnano almeno un gol contro il Regragui terzino, tranne quella volta che…
- Era il 21 dicembre del 2005: Real Madrid 1, Racing Santander 2. Regragui titolare contro la squadra dei fenomeni per eccellenza. Li chiamavano galacticos: Roberto Carlos e Beckham, Zidane e Robinho. Il Fenomeno Ronaldo fa anche gol, ma vince Regragui.
- Quarantacinque le sue presenze in nazionale da giocatore, un solo gol. Ma a lui, ormai lo sappiamo, piace soprattutto non prenderli. Esordisce nel 2001 con uno 0-0. Lascia la nazionale che ora allena con due 0-0 nelle sue ultime due partite. Nel 2004 sfiora la gloria che arriverà dalla panchina, perdendo la finale di Coppa d'Africa (giocata tutta da titolare) contro la Tunisia.
- Ma è sedendosi in panchina che trasforma in oro quel che tocca. Inizia da giovanissimo (a 36 anni) da vice della nazionale del suo Paese. Poi tre club: vince sempre. Col FUS Rabat debutta nel calcio da primo allenatore (guarda un po') con uno 0-0. Poi conquista il primo (e tuttora unico) campionato nazionale della storia della società nel 2016.
- Nel 2019 passa in Qatar, dove ora sta portando avanti il miracolo Marocco, all'Al-Duhail (dove allena anche Benatia e Mandzukic) e vince il campionato. Torna in patria col Wydad Casablanca e mette a segno la doppietta campionato più Champions League africana nel 2022.
- Il suo Marocco sembra una squadra assemblata da anni. Precisa, ordinata, tutti sanno cosa fare e come farlo, anche chi entra dalla panchina (ha chiuso il match col Portogallo con tre quarti di difesa rivoluzionata rispetto alla linea titolare). In realtà Regragui la guida da meno di tre mesi. Sale in carica il 23 settembre. Non ha mai perso: sei vittorie, due pari. Tredici gol fatti. Uno solo subito (ma non da un avversario).
- Il Marocco è la miglior difesa del Mondiale in Qatar (solo la Tunisia ha subito una sola rete, ma uscendo ai gironi). L'unica, per di più, non l'ha segnata un avversario ma il suo centrale titolare Aguerd, sbagliando porta contro il Canada ai gironi. Vi ricorda qualcosa? Accadde lo stesso all'Italia del 2006 (l'autogol di Zaccardo contro gli Usa).
- Era già diventato il primo Ct africano nella storia ai quarti di un Mondiale. Lo è anche in semifinale, come mai nessuna africana aveva fatto. Ci è riuscito in appena otto partite da allenatore, il minor numero dai tempi di Otto Gloria col Portogallo nel 1966 (che ci riuscì in cinque).