Il presidente della Figc ha parlato al Festival della Serie A a Parma del futuro della Nazionale dopo la sconfitta di Oslo che mette già sotto pressione gli Azzurri sulla qualificazione al prossimo Mondiale: "Dobbiamo andare al Mondiale. La Norvegia è più forte. Si può perdere, ma bisogna capire come si perde, quel modo non lo accetto". Su Spalletti: "A lui attacchi immeritati. Rilancio con Luciano? Questo non posso dirlo, stiamo parlando e ragionando"
Due notti dopo lo 0-3 di Oslo, ecco le parole di Gabriele Gravina sulla sconfitta in Norvegia della Nazionale italiana. Il presidente Figc ha parlato a Parma, nel corso del Festival della Serie A, e ovviamente non poteva non affrontare il tema del futuro del ct: "Luciano Spalletti è straordinario, un animo nobile che sta cercando in tutti i modi di portare avanti un progetto straordinario: gli attacchi che sta subendo sono immeritati e lo dico con la morte del cuore. E' la persona più bella che ho incontrato nel calcio. E' un signore. L'ho trovato molto combattivo, ha indossato la sua armatura di chi crede nei valori del calcio, è molto ferito, rappresenta il suo ruolo come un servizio all'Italia. Se lui ha responsabilità, se le ho io non siamo stati bravi a far capire a questi ragazzi l'orgoglio di rappresentare la maglia azzurra. Dobbiamo affrontare i momenti critici alzando la testa e dobbiamo rialzarci subito". Il presidente federale però non esclude nulla per il futuro: "Con Luciano stiamo parlando e dobbiamo trovare la migliore soluzione per un rilancio che parte da domani sera. Non c'è un appuntamento fissato, c'è un continuo contatto con Luciano, siamo stati insieme fino a tardi, gli scenari sono diversi, lui è molto responsabile e gli faccio i complimenti, rispettiamo il nostro ct, e poi vediamo cosa verrà fuori".
Gravina: "Non mollo in momento così delicato"
"Lasciare io? Sono convinto e lo sono quasi il 99% degli addetti ai lavori, dei delegati che mi ha dato fiducia solo qualche mese fa: quindi non capisco, non vedo diciamo possibilità di mollare in un momento così delicato" Così il presidente della Figc, Gabriele Gravina, sempre da Parma. "Alcuni attacchi li ritengo emblema di un immobilismo, sono strumentali e inutili, studiati a mirati" ha aggiunto.
Gravina: "Norvegia una corazzata, più forte di noi"
"La Norvegia ha avuto una crescita esponenziale, adesso è tra le squadri più forti, sul piano atletico e fisico rappresenta qualità con campioni di livello. Ora sono più forti di noi. La verità è che il campionato ci ha consegna ragazzi stremati, alcuni il il ct li ha potuti vedere due-tre giorni prima della partita che non si può preparare in questo modo quando hai una corazzata di fronte. Spero sia stata percepita l'importanza di quella partita, se non è stata sentita come si doveva allora c'è da fare una analisi diversa. La maglia azzurra è una eredità, è la storia scritta da uomini".
Gravina: “Perdere così non lo accetto”
"Si può perdere -ha proseguito Gravina, parlando del ko con la Norvegia- ma bisogna capire come si perde, un approccio diverso che solleticava quel fuoco dentro a cui spesso fa riferimento Gigi Buffon poteva e doveva dare un epilogo diverso. Bisogna capire come si perde, quel modo non lo accetto. Non c'è spaccatura, c'è non molta lucidità anche per stanchezza fisica. Noi dobbiamo andare al mondiale e ci sono tante altre partite. Io in questa squadra e in questo progetto credo".
Gravina: “Yamal 2 anni fa era giocatore normale"
Gravina ha poi parlato del talento che mancherebbe in Italia, facendo un paragone con il talento massimo del calcio di oggi, Lamine Yamal, la stella non ancora 18enne del Barcellona e della Spagna: “Il talento c'è in Italia, ci sono Inacio, Esposito. Ma perché diventino campioni va loro offerta l'opportunità e per farlo serve coraggio: Lamine Yamal due anni fa non era Yamal, era un giocatore normale. Qualcuno ha semplicemente creduto in lui".