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Italia-Estonia, Gattuso: "Solo la qualità non basta, serve veemenza e voglia"

Mondiali

Il ct commenta la vittoria 5-0 con l'Estonia che permette all'Italia di proseguire la rincorsa al primo posto della Novergia nel girone di qualificazione al Mondiale 2026: "Sappiamo che dobbiamo soffrire, potevamo segnare prima ma la squadra è stata brava". Sulla coppia Retegui-Kean: "Delle volte si può fare, quando si alza il livello qualche accortezza in più bisogna prenderla". Un'immagine di questa gara: "L'abbraccio con il mio secondo Riccio"

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E' un Rino Gattuso felice al termine della convincente vittoria dell'Italia che a Bergamo ha battuto l'Estonia con un netto 5-0: "Sapevamo che dovevamo concedere qualcosa e lasciare qualche uno contro uno dietro, la squadra è stata brava. Avevamo un carico offensivo importante e dovevamo andare sugli esterni, nel primo tempo siamo stati fortunati, potevamo segnare prima, i complimenti vanno ai ragazzi - dice -. Sono stati quattro giorni con un’atmosfera incredibile, dobbiamo soffrire, lo sappiamo, la qualità c’è ma non basta, ma bisogna fare anche le cose senza palla con veemenza e con voglia". Ed ancora: "Sento un peso sulle spalle enorme. Ma sono fiero e felice. E spero di centrare l’obiettivo. E devo ringraziare Gravina e Buffon".

"Retegui-Kean? Abbiamo pesato i rischi, certe volte si può"

Per la prima volta in campo, insieme, Kean e Retegui e sono arrivati dai due ben tre gol: "Retegui-Kean? Certe volte queste cose si possono fare e certe volte no, abbiamo pesato i rischi - spiega - La squadra è stata molto brava con tutti, poi però quando si alza il livello ci vuole un po’ più di accortezza". Alla fine, un po' di emozione c'è stata: "All’inno sì, in questi giorni ho parlato troppo ai giocatori, ho preferito non uscire nel riscaldamento, poi all’inno mi sono emozionato, c’è pressione ma la vivo in maniera positiva. C’è un bell’ambiente che mi piace molto". Una fotografia di questo esordio: "L'immagine? L'abbraccio con il mio secondo Riccio che è una vita che lavoriamo insieme, abbiamo passato sofferenze, anche se sono sofferenze sportive, le vere sofferenze sono altre. Qualcosina di buono l’abbiamo fatta così come abbiamo preso qualche legnata". Infine una dedica: "La dedica è alla mia povera moglie che mi sopprta da 28 anni. Ai miei figli Francesco e Gabriella. Sono persone che mi fanno stare bene. Li amo".

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