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Il portiere che gioca in C, l'incubo del 1958 e Will Grigg: tutto sull'Irlanda del Nord

la scheda

Marco Salami

Introduzione

L'Italia trova sul suo cammino l'Irlanda del Nord nella semifinale playoff (in casa, con eventuale finale in trasferta contro una tra Galles e Bosnia), ma che squadra andremo a sfidare? Sono finiti terzi nel loro girone di qualificazioni alle spalle di Germania e Slovacchia, ma sono stati ripescati via Nations League. Il portiere gioca in serie C, molti nella B inglese, ma occhio ad alcuni talenti: su tutti Conor Bradley del Liverpool, che in nazionale gioca sotto punta quasi da fantasista, ma nei reds di mestiere fa il terzino.

 

Sono il nostro primo incubo Mondiale (col racconto di quella maledetta partita del 1958 tra fango e nebbia), la leggenda di casa è il mito George Best e hanno regalato al mondo il coro "is on fire"

 

IL CALENDARIO DEI PLAYOFF E TUTTI GLI ACCOPPIAMENTI - SORTEGGIO MONDIALI LIVE: TUTTI I GIRONI

Quello che devi sapere

Sono un nostro doppio incubo, ma…

Partiamo da questo: l'accoppiamento in semifinale pare positivo, soprattutto pare positivo l'aver evitato la temibile Svezia (incubo pure loro). C'è da dire che — considerando l'intera storia della Nazionale italiana — l'Irlanda del Nord ci è costata due volte il Mondiale, ecco quindi un buon motivo per interrompere la serie negativa e batterli. L'ultimo precedente in assoluto risale all'ultima partita del girone di qualificazione al Mondiale del 2022: per qualificarci avremmo dovuto vincere e mantenere una miglior differenza reti della Svizzera (impegnata in contemporanea contro la Bulgaria); risultato: la Svizzera dilaga con un 4-0, noi restiamo impantanati sul pari a Belfast e finiamo ai playoff. Lì usciremo per mano della Macedonia. 

 

L'altro incubo è ancora più lontano, e risale alla prima mancata qualificazione di sempre dell'Italia a un Mondiale. Una partita giocata tre volte, tra fango, nebbia e delusione. Correva l'anno 1958…

La nebbia di Belfast e la partita giocata tre volte del 1958

Breve recap: tolto il primissimo Mondiale di sempre del 1930 (a invito, a cui l'Italia non partecipò) solo tre volte non ci siamo qualificati, vale a dire nelle ultime due edizioni e proprio in quel lontano 1958, quando fummo estromessi per mano dell'Irlanda del Nord che partecipò alla sua prima Coppa del Mondo di sempre. La Nazionale azzurra era guidata da Alfredo Foni ed era piena di talenti, soprattutto gli oriundi: da Ghiggia a Schiaffino, da Montuori a Da Costa, ma proprio da quel flop partì la storica polemica che mise in discussione i calciatori stranieri nel nostro campionato.

 

Ma torniamo a quelle qualificazioni. Il format a 27 squadre prevedeva 9 gironi da 3, con qualificazione riservata solo alle prime. L'Italia sfida il Portogallo e l'Irlanda del Nord, battuta all'andata a Roma 1-0. Coi portoghesi ne vinciamo una e perdiamo l'altra, ma arriviamo all'ultima giornata allo scontro diretto coi nordirlandesi con due risultati su tre a disposizione. In sostanza: ci basta il pari.

 

La partita di Belfast è in programma il 4 dicembre: le squadre ci sono, ma l'arbitro no, visto che la nebbia aveva bloccato l'ungherese Zsolt in aeroporto. L'Irlanda del Nord propone un loro arbitro, la Federazione italiana rifiuta e quel match si trasforma in una semplice amichevole (si fa per dire, visto che finirà con una maxi rissa). Risultato: 2-2, che ci avrebbe qualificato. La vera partita si gioca poco dopo, il 15 gennaio, con l'arbitro Zsolt (sempre lui) che questa volta anticipa di qualche giorno il suo arrivo a Belfast. Il campo è sempre infangato, pesantissimo. Andiamo sotto 2-0, ne facciamo uno, restiamo in dieci e non arriviamo al pari. È così che prende forma il primo fallimento Mondiale della storia dell'Italia. 

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Come l'Irlanda del Nord è andata ai playoff

Ma torniamo al presente. L'Italia ha pescato l'Irlanda del Nord dopo che la nazionale è stata ripescata grazie alla Nations League. Il loro girone era quello A, con Germania, Slovacchia e Lussemburgo.

 

In sintesi: perdono entrambe le volte coi tedeschi e battono entrambe le volte il Lussemburgo, nel mentre hanno avuto il merito di fermare la Slovacchia (una vittoria e un ko nelle due partite), aiutando così la corsa della Germania verso il primato. Sono stati ripescati dopo aver vinto il proprio gruppo nella Lega C dell'ultima Nations League, dove avevano sfidato nazionali di basso livello come Bulgaria, Bielorussia e Lussemburgo (tutte finite in fondo ai rispettivi gironi di qualificazione, per intenderci). Non solo: se si escludono i match giocati negli ultimi anni contro Lussemburgo e San Marino, non vincono in trasferta in partite ufficiali addirittura dal 2021. E la semifinale secca sarà in Italia.

Il portiere gioca in serie C

Quando parliamo di un sorteggio che pare favorevole parliamo anche delle forze effettivamente messe in campo. Partiamo dal portiere, Conor Hazard: gioca nel Plymouth in League One, l'equivalente della nostra serie C. Nell'undici titolare dell'ultima partita hanno schierato altri sei giocatori che militano in Championship (la B inglese), un altro della League One (la terza divisione), solo uno in Premier League (Bradley del Liverpool), uno della Scottish Premiership e uno in MLS, il campionato americano.

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Bradley fantasia sotto punta, ma al Liverpool fa il terzino

Veniamo alla formazione tipo e partiamo dal più famoso e quotato: Conor Bradley del Liverpool. Vale 30 milioni sul mercato ed è il big della squadra, spesso alzato e schierato sotto punta per dare qualità, ma nel Liverpool di mestiere fa il terzino (di fatto ha riempito la casella lasciata libera da Alexander-Arnold). Il suo avanzamento nello scacchiere serve anche per far giocare Hume del Sunderland, altro giocatore da Premier.

 

Non hanno un vero nove, ma occhio al trequartista classe 2005 Donley, prodotto del vivaio del Tottenham attualmente in prestito allo Stoke (in B). Anche Devenny gioca in Premier, al Palace. In generale sono una squadra fatta di corsa, agonismo e tanta difesa. Quel McNair tra i centrali è l'unico di due giocatori (l'altro è l'attaccante Magennis) con esperienza in un grande torneo internazionale: sono infatti gli unici due 'superstiti' dell'Europeo del 2016, l'unico mai giocato dall'Irlanda del Nord. Ah, il portiere titolare è Peacock-Farrell, e pure lui gioca nella C inglese. 

Pelé good, Maradona better, George Best

Il miglior risultato di sempre a un Mondiale dell'Irlanda del Nord restano i quarti di finale raggiunti nel 1958. Quella volta i panni dell'eroe li vestì Peter McParland, scomparso qualche mese fa. Leggenda del calcio nazionale, autore di cinque gol in quel torneo. In carriera giocò anche per i "Toronto Roma", una ex squadra canadese giallorossa che prendeva ispirazione dalla vera Roma.

 

Ma se parliamo di idoli, ovviamente, il nome è uno su tutti, George Best, il quinto Beatles. Eroe immortale, uno dei migliori calciatori della storia del calcio, leggenda Man United e Pallone d'Oro 1968, non a caso l'anno delle rivoluzioni. Curiosamente, con lui in campo l'Irlanda del Nord non riuscì mai a conquistare una qualificazione alla Coppa del Mondo: i tre pass targati 1958, 1982 e 1986 arrivarono poco prima e subito dopo di lui. 

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Ci hanno regalato il coro "…is on fire"

Sì, QUEL coro. Quello mutuato per tanti giocatori e non solo, il più noto dei tempi recenti dedicato dai tifosi milanisti a Pioli. Ecco, il leggendario coro "on fire" è stato reso famoso dai nordirlandesi e dall'altrimenti semi-sconosciuto Will Grigg (anche se, va detto, era stato lanciato originariamente dai suoi fan al Wigan). 

 

Buon attaccante classe 1991, Will Grigg era diventato una mezza celebrità durante l'Europeo del 2016. Ai tempi giocava in League One (la terza serie inglese), e più o meno lì ci ha passato la sua intera carriera, ma il coro che i suoi tifosi intonavano in ogni pub e ad ogni partita è diventato icona. E storia. Da "Freed from desire" a "Will Grigg's on fire".

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L'allenatore delle fredde e piovose notti a Stoke

In panchina è tornato Michael O'Neill, e forse lo ricorderete in panchina nelle proverbiali fredde e piovose notti di Stoke (dal 2019 al 2022), ma per un decennio era già stato Ct della nazionale nordirlandese dal 2011 al 2020, proprio con Euro 2016 come stella polare del suo cammino. Al tempo l'Irlanda del Nord (non) guidata dai gol di Grigg (zero reti nel torneo) riuscì a staccare un incredibile pass per gli ottavi di finale, pur registrando una sola vittoria e due ko nel girone.

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