
20 anni fa (anche) Kakà vinceva il Mondiale, gli insospettabili che ce l'hanno fatta
Era il 30 giugno del 2002 e tra i pentacampioni brasiliani c'era anche un giovanissimo Kakà, non ancora esploso in Italia col Milan e in campo solo per mezz'ora. Quello dei campioni del mondo con pochi, o addirittura zero minuti, è un club di fenomeni assoluti (con qualche meteora)

30 GIUGNO 2002, IL BRASILE È CAMPIONE DEL MONDO - È la finale di Ronaldo, che col taglio della mezzaluna in testa segna due gol al rivale per il Pallone d'Oro Kahn. Rivaldo e Ronaldinho - le tre R - le altre stelle. Ma c'era anche un giovanissimo Kakà.

KAKÁ, CAMPIONE DEL MONDO 2002 (col Brasile) - Bastarono appena 28 minuti giocati nella terza partita del girone, alla sua quarta presenza di sempre in verdeoro. Aveva 20 anni e subentrò al posto di Rivaldo, a cui porterà via il posto (e non solo a lui) al Milan nel 2003.

DIDA, CAMPIONE DEL MONDO 2002 (col Brasile) - A proposito di Milan… Era già rossonero anche lui e, pure lui, vinse il Mondiale il 30 giugno di vent'anni fa. In Italia aveva giocato poco e, nel settembre del 2000, una papera con gol subìto sotto le gambe a Leeds sembrava averne segnato la carriera. Si rifarà col Mondiale da zero minuti (giocava Marcos, all'estremo opposto della foto) e coi trionfi col Milan.

VAMPETA, CAMPIONE DEL MONDO 2002 (col Brasile) - Quintessenza della meteora della Serie A. Nel 2000 arriva all'Inter (consigliato dall'amico Ronaldo) col compito di sistemare il centrocampo nerazzurro coi suoi tempi. Peccato che si riveleranno lentissimi. Al Mondiale nippo-coreano gioca 18 minuti.

JUNIOR, CAMPIONE DEL MONDO 2002 (col Brasile) - Novanta minuti e anche un gol. Insomma, niente male. In Italia lo ricordiamo con le maglie di Siena e Parma, un suo gol nella finale di Coppa Italia contro la Juve (poco prima del Mondiale) consegnò al club emiliano quello che resta, ad oggi, il suo ultimo trofeo. Volete un altro nome? Juliano Belletti, che nel 2006 deciderà una finale di Champions, giocò soltanto 5 minuti.

RONALDO, CAMPIONE DEL MONDO 1994 (col Brasile) - Se parliamo di pentacampioni c'è un precedente illustre. Anzi, illustrissimo e fenomenale. Aveva 17 anni e non scese in campo nemmeno per un secondo nel Mondiale americano, quello della finale di Pasadena e del rigore alle stelle di Roberto Baggio.

PAULO SERGIO, CAMPIONE DEL MONDO 1994 (col Brasile) - Ex Roma, tra il 1997 e il 1999. Quando segnava, ballava sotto la Curva Sud. Ballerà anche con la Coppa del mondo dopo i 23 minuti a stelle e strisce.

PEPE REINA, CAMPIONE DEL MONDO 2010 (con la Spagna) - Lui non giocò mai, come normalissimo per un portiere di riserva al Mondiale. Anche Vitor Valdes, il portiere del Barcellona show di Guardiola, restò a guardare. Con loro pure Raul Albiol.

JULIAN DRAXLER, CAMPIONE DEL MONDO 2014 (con la Germania) - Giovanissimo, 19 anni appena. Entra solo nella carneficina del 7-1 al Brasile. Altri colleghi hanno trionfato in terra verdeoro senza nemmeno giocare: Weinderfeller (che era arrivato in nazionale a 33 anni suonati), il terzo portiere Zieler, Durm e Grosskreutz (al tempo) del Borussia Dortmund, e Ginter del Friburgo.

ADIL RAMI, CAMPIONE DEL MONDO 2018 (con la Francia) - Storia nota, l'ex Milan non gioca mai ma incide grazie alla scaramanzia. Tutti accarezzano i suoi baffi a manubrio che sembrano usciti da un altro secolo, e la cosa porta benissimo. Una sorta di citazione del bacio di Blanc alla testa pelata del portiere Barthez nel 1998.

FLORIAN THAUVIN, CAMPIONE DEL MONDO 2018 (con la Francia) - Ex Premier League e Ligue 1, oggi gioca in Messico. Può dire di aver vinto un Mondiale, giocandolo. Sì, anche se solo per un minuto.

E L'ITALIA? - Nel 2006 solo in due non scesero mai in campo, cioè i vice di Buffon, Amelia e Peruzzi. In tre furono sotto i 45 minuti: Oddo, Inzaghi (che segnò) e Barone (che non segnò per via di Inzaghi). Nel 1982, quando il turnover era ancora una parola sconosciuta, l'Italia vinse un Mondiale con i titolari e poco più. A non giocare nemmeno un minuto furono Vierchowod, Dossena, Selvaggi, Massaro, Bordon, Galli e il futuro capitano Franco Baresi.