Marocco in semifinale ai Mondiali: 13 giocatori sono nati in un'altra nazione
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Dei 26 giocatori che compongono la rosa del Marocco, l'esatta metà è nata... fuori dal Marocco. Dal Belgio alla Spagna, fino al portiere canadese e all'italiano Cheddira. Amrabat giocava per l'Olanda ma cambiò idea vedendo una partita del Marocco allo stadio; Ziyech litigò con Van Basten. Storie che raccontano la nazionale più "melting pot" del Mondiale
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- Sono 137 i calciatori che in Qatar vestono la maglia della nazionale di un Paese in cui non sono nati. Tredici di loro giocano nel Marocco: significa la metà esatta dell'intera rosa.
- Sono nati altrove "per caso": hanno origini, genitori, sangue marocchino. E le loro storie sono spesso fatte di scelte.
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- Nato a: Montreal (Canada)
- In qualsiasi caso, Marocco-Canada, partita che ha chiuso il girone F, l’avrebbe giocata: con una maglia o con l’altra. Ha scelto quella del Marocco dopo che, nel 2013, la nazionale canadese gli aveva proposto di difendere i pali del Paese in cui era nato e che aveva comunque lasciato ancora bambino, a 7 anni, per tornare a Casablanca con i genitori (entrambi marocchini)
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- Nato a: Madrid (Spagna)
- Uno dei più grandi rimpianti del Real Madrid che lo aveva cresciuto nelle sue giovanili e che per aggiustare i conti in pandemia decide di vendere nel 2020, quando i 43 milioni offerti dall’Inter sembravano un ottimo guadagno. Dopo un anno con Conte (secondo il quale sa fare tutto… ma non il rigorista) i nerazzurri lo cedono al Psg per 68. Era cresciuto ammirando Marcelo, il Real l’ha ceduto per tenersi Carvajal.
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- Nato a: Bourg-de-Peage (Francia)
- Il capitano della squadra, non si risparmia mai e infatti contro il Portogallo è uscito in barella: ora rischia di saltare la sfida contro la Francia in cui è nato, in un piccolo comune della Drome, regione al di là delle Alpi Occidentali. In Francia cresce e si afferma calcisticamente: Valence, Clermont, Le Havre, fino alla stagione nell’Angers con cui si rivela e che gli apre le porte della Premier (Wolverhampton), lasciata la scorsa estate per il Beisktas
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- Nato a: Parigi (Francia)
- Nella capitale francese ci nasce soltanto, da genitori originari di Meknès che presto si spostano ad Angers, nella Loira. Lì cresce, anche calcisticamente, nel vivaio dell’Angers, che lo lancia nel grande calcio. Al Lille lo allena Herve Renard, che lo consiglia indirizzandolo verso la nazionale marocchina nel momento in cui non ha ancora ben chiaro quale “maglia” scegliere. Dopo la vittoria con il Portogallo, festeggiata con il ballo in campo insieme alla mamma, aveva detto: “Spero di incontrare la Francia”. È stato accontentato
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- Nato a: Leiderdorp (Olanda)
- La nazionale orange e l’allora Ct Koeman hanno provato in ogni modo a convincerlo, ma lui ha scelto senza pensarci il Marocco, con cui inizia a giocare nell’Under20. In Olanda lo cresce il miglior settore giovanile che c’è, quello dell’Ajax: ci resta fino all’estate 2022, quando lascia a parametro zero per il Bayern Monaco
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- Nato a: Hiuzen (Olanda)
- Inizia a giocare per le nazionali giovanili olandesi (Under15 e 16), finché il Marocco non si qualifica per il Mondiale Under17 e bussa alla sua porta: la chiamata di Pim Verbeek, olandese che coordina le nazionali giovanili marocchine, lo colpisce. Parla con lui e col padre, lo convince. Non è ancora sceso in campo con la nazionale maggiore, però, e allora Advocaat e Gullit tornano all’attacco per fargli cambiare idea. Lo viene a sapere la Federazione marocchina che lo invita a vedere una partita della nazionale a Casablanca e....
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- “L’atmosfera era incredibile. Se ci ripenso, mi viene la pelle d’oca", ricorda Amrabat. "Quando ho visto tutte quelle persone, dentro di me sapevo che non avrei potuto cambiare idea, sapevo che non avrei potuto giocare per un altro paese”. “Peccato, ma rispetto la tua scelta”, gli dice Advocaat quando lo richiama.
- “Sono marocchino, i miei genitori sono marocchini, i miei nonni sono marocchini. Ho sangue marocchino”, dice oggi. “Quando vado in Marocco sento dentro di me di essere a casa. Ho un ottimo rapporto con l’Olanda: sono nato e cresciuto lì, ma il Marocco è speciale”.
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- Nato a: Dronten (Olanda)
- Un’infanzia in un piccolo comune appena fuori Amsterdam, giocando per strada e cacciandosi spesso nei guai. Il padre perso a 10 anni, il carattere che si forma quando “giocavo contro ragazzi più grandi e prendevo calci per il solo fatto di essere più forte di loro”. Cresce nell’Heerenveen con Van Basten che lo promuove in prima squadra, inizia a giocare nelle nazionali giovanili olandesi. Poi sceglie il Marocco, e Van Basten non fa giri di parole: “Scelta stupida”. “Non ho mai avuto paura di dire la mia opinione”, risponde Ziyech
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- Nato a: Malines (Belgio)
- Roberto Martinez ci ha provato fino all’ultimo, cercando di convincerlo a non accettare la chiamata del Marocco in vista del Mondiale: l’ormai ex Ct del Belgio non riesce però nel suo intento e così il classe 2000 che fino ad allora aveva vestito la maglia dei Diavoli Rossi in tutte le rappresentative giovanili, fa il suo esordio in nazionale maggiore lo scorso novembre, in un’amichevole pre-Mondiale. La nazionale maggiore però è quella del Marocco
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- Nato a: Anversa (Belgio)
- Nasce in Belgio da una famiglia di origini marocchine, ma già a 20 anni si trasferisce in Inghilterra, al QPR. Nello stesso periodo inizia a giocare per il Marocco, con la rappresentativa olimpica
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- Nato a: Gornchem (Olanda)
- Classe 2000, cresce nel settore giovanile del Psv, con la nazionale orange fa tutta la trafila: Under17, Under18, Under19, Under20. Poi diventa “grande” e nel 2020 esordisce col Marocco, con cui gioca la Coppa d’Africa nel 2021 ed esordisce al Mondiale con gol ai “cugini” del Belgio
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- Nato a: Hautrage (Belgio)
- Fuori rosa nello Standard Liegi (per vicende legate al contratto che non vuole rinnovare), titolare nel Marocco, anche nella partita vinta contro il “suo” Belgio
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- Nato a: Loreto (Italia)
- La pronuncia del suo cognome è diventata materia di discussione al Mondiale, ma lui ha ribadito che vuole che si legga “all’italiana”. Nato nelle Marche da genitori marocchini (il padre è stato un calciatore, nelle leghe minori marocchine), fino a 4 anni fa giocava in Serie D nella Sangiustese di Monte San Giusto, in provincia di Macerata. Avrebbe potuto scegliere tra Italia e Marocco, a settembre del 2022 risponde alla chiamata di Regragui che lo porta al Mondiale
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