Mondiali, tutti i palloni della storia
Mentre quello che verrà utilizzato nella prima fase del torneo è stato ufficializzato da Adidas, il portale specializzato Footy Headlines avrebbe spoilerato la versione del pallone che verrà usato nella finale dei prossimi Mondiali in Qatar. In attesa di conferma delle anticipazioni, rivediamo quali sono stati i palloni utilizzati in tutte le edizioni dei Mondiali. Li ricordi tutti? Alcuni sono davvero iconici e indimenticabili
- Si chiama Al Rihla, che in arabo significa "il viaggio", e il suo design è ispirato alla bandiera del Qatar, all'architettura e agli elementi simbolo del Paese che ospiterà il torneo che sta per iniziare: è questo il pallone dei Mondiali 2022
- Creato da Adidas, è stato progettato per supportare le massime velocità di gioco: viaggia infatti più velocemente di qualsiasi altro pallone nella storia della competizione
- Progettato seguendo il principio della sostenibilità, è il primo pallone dei Mondiali realizzato esclusivamente con inchiostri e colle a base d'acqua
- Al Rihla verrà utilizzato nella gara inaugurale e in tutte le partite della fase a gironi e a eliminazione diretta, ma non in finale...
- Nell'ultimo atto dei Mondiali 2022, infatti, verrà utilizzato un altro pallone: si dovrebbe chiamare Al Hilm e, in attesa di ufficializzazione da parte di Adidas, alcune anticipazioni sono apparse sul portale specializzato Footy Headlines
- Al Hilm significa "il sogno". Come riportato da Footy Headlines, non è ancora certo se il pallone verrà utilizzato soltanto nella finale o anche nei precedenti turni a eliminazione diretta.
- Il pallone combina una base dorata con dettagli di colore marrone e dal punto di vista delle caratteristiche tecniche è uguale ad Al Rihla
- Nella finale della prima edizione dei Mondiali, in Uruguay nel 1930, vengono utilizzati due palloni per un'incomprensione tra i padroni di casa e la squadra avversaria, l'Argentina. Dopo un accordo tra le due squadre, nel primo tempo viene utilizzata la Pelota Argentina
- Nella ripresa ecco il pallone scelto dai padroni di casa dell'Uruguay: 11 strisce di cuoio chiuse intorno a una sfera di gomma e saldate con la classica chiusura a stringa
- È il pallone dei primi Mondiali giocati in Italia e del primo trionfo azzurro. Decisamente migliore rispetto a quelli utilizzati quattro anni prima, mantiene una struttura completamente in cuoio ed è particolarmente riconoscibile
- Il pallone della seconda vittoria dell'Italia ai Mondiali di Francia nel 1938 è caratterizzato da un cambio sostanziale rispetto ai precedenti: 13 pannelli in pelle, rispetto ai 12 di prima
- È il pallone utilizzato nella prima edizione dei Mondiali post guerra, quella del 1950 in Brasile terminata per i padroni di casa con la disfatta del Maracanazo contro l'Uruguay. Il nome è Allen Duplo T: sfera di superficie bianca con scritta neta, prodotta da Superball. Rispetto ai palloni del passato, scompaiono i lacci, sostituiti da una moderna valvola
- Prodotto a Basilea, quello utilizzato nei Mondiali del 1954 in Svizzera vinti per la prima volta dalla Germania Ovest è un pallone divenuto iconico per il suo colore non convenzionale: superficie gialla con scritta nera
- Ancora un pallone di colore giallo anche nei Mondiali del 1958 in Svezia, dove trionfa il Brasile di un giovane Pelé. L'Italia non partecipa per la prima volta nella storia
- Ancora un pallone giallo per la seconda affermazione consecutiva del Brasile, quella del 1962 in Cile. Prodotto nel Paese che ospitava i Mondiali, non ha avuto molto successo
- Dallo stesso brand che dal 1902 fornisce anche le palline per il torneo di Wimbledon, il pallone, formato da 25 pannelli, rimane indimenticabile per l'Inghilterra che ha vinto in casa la sua unica edizione dei Mondiali
- È il primo pallone dell'era Adidas ed il primo con i celebri dodici pentagoni neri su sfondo bianco. Rivoluziona non solo il calcio in sé, ma anche la sua trasmissione televisiva: risulta infatti molto ben visibile anche all'occhio delle telecamere poco nitide dell'epoca. Il suo nome non è casuale: Telstar nasce dalla fusione delle parole "Television" e "Star", considerando che quelli di Messico 1970 furono i primi Mondiali trasmessi in tv
- Oltre alla questione televisiva, il nome del pallone rimanda anche al lancio del primo satellite geostazionario (chiamato, appunto, Telstar) che permetteva le prime telecomunicazioni della storia. Anche nei Mondiali del 1974 in Germania viene utilizzato un modello pressoché identico: si aggiunge solo "Durlast" al nome originario
- Un altro pallone destinato a fare storia. Per l'edizione dei Mondiali del '78 in Argentina, Adidas sceglie il nome del più celebre ballo del Paese. La sfera è composta da 32 pannelli - 12 pentagoni e 20 esagoni - che formano un disegno di 12 cerchi uguali
- Cambia solamente il nome, ma il pallone rimane praticamente identico a quello dell'edizione precedente. Per noi italiani, in ogni caso, è indimenticabile: è quello del trionfo Mundial
- Da semplici strumenti di gioco i palloni diventano anche oggetti da collezione per gli appassionati e non solo. Ed è così che inizia il connubio tra calcio e arte: per Messico '86 il pallone riconduce proprio al Paese ospitante, con le decorazioni esterne - triangolari - che si ispirano all'arte degli Aztechi del IV secolo. È il primo pallone realizzato interamente in materiale sintetico
- Stesso concept anche per il pallone di Italia '90. Adidas sceglie di omaggiare la storia dell’arte antica italiana: tre teste di leone etrusche decorano ognuno dei 20 triangoli, che finiscono per comporre un disegno simile a Tango
- Il nome del pallone di Usa '94 deriva da un'antica parola anglosassone che significa 'The quest of the star' ('La ricerca delle stelle) e proprio stelle e pianeti figurano nelle decorazioni triangolari nello stile del Tango
- Il modello rimane lo stesso dell'edizione precedente, ma la grande novità è rappresentata dalla scomparsa del bianco e nero. Per la prima volta nella storia dei Mondiali ecco un pallone a colori - bianco, blu e rosso -, quelli della bandiera della Francia, Paese che ospita il torneo
- Rottura con la tradizione del Tango e spazio al futuro, nei Mondiali di Giappone e Corea arriva Fevernova, caratterizzato da un design innovativo composto da un triangolo grigio bordato d'oro ispirato allaforma di uno 'shuriken', noto dardo nipponico. Composto da uno strato sintetico in schiuma per dare alla sfera prestazioni superiori, viene fortemente criticato per essere troppo leggero e per le traiettorie imprevedibili
- Per la prima volta nella storia dei Mondiali, in finale viene utilizzato un pallone differente rispetto a quello usato nel corso del torneo. In ogni caso, ogni sfera è unica: viene infatti personalizzata con la data della partita, lo stadio e le due squadre sfidanti. Formato da 14 pannelli, in finale è utilizzato nella sua versione dorata: ecco, nella foto a destra concessa dal Museo del Calcio di Coverciano, il pallone del trionfo di Berlino contro la Francia con le firme di tutti gli azzurri
- Anche a Sudafrica 2010 vengono utilizzate due varianti per il torneo e la finale. Jabulani ("festeggiare"), viene criticato ancor più di Fevernova per le sue traettorie imprevedibili. Composto da 8 pannelli termosaldati e predisposti in maniera sferica, in superficie presenta un motivo di 11 colori ed è composto da 4 triangoli che ricordano lo stadio di Joahannesburg che ospita la finale. Per l'ultimo atto, viene usato Jo'Bulani, il cui nome deriva dall'incrocio tra Jabulani e Jo'burg, forma abbreviata con cui è nota Johannesburg
- Il nome scelto per la sfera di Brasile 2014 è un omaggio a un termine usato in Sudamerica per definire la personalità e l'orgoglio del popolo brasiliano. Sul pallone è raffigurato un motivo con i colori verde, blu e rosso, che richiama dei braccialetti portafortuna molto popolari nel Paese. In finale, una versione con i colori del trofeo, il giallo e il verde
- Ritorno alle origini nell'ultimo Mondiale prima di quello che sta per iniziare. In Russia il pallone richiama quello lanciato negli anni '70, in una nuova veste grafica che però non perde di vista l'estetica dell'originale. La grande novità sta all'interno della sfera, dove è presente un chip integrato che permette di interagire con l'oggetto attraverso lo smartphone. Nella fase a eliminazione diretta, spazio a un pallone con lo stesso design ma con inserti rossi al posto del nero