Mondiali, Ghana-Uruguay ancora contro: è la rivincita del 2010
Nell'ultima giornata del gruppo H si sfideranno con in palio gli ottavi di finale, a dodici anni dalla partita da film che valeva addirittura una semifinale. Le formazioni piene di giocatori (presenti, ex o futuri) della A, le mani di Suarez sul gol certo del giovanissimo milanista Adiyiah al 120', la traversa su rigore della leggenda nazionale Asamoah Gyan, il pianto del pistolero che diventa gioia, Muslera decisivo e la pazza firma del giocatore da Guinness dei Primati detto El Loco
- Soccer City Stadium, Johannesburg, Sudafrica. Lo stesso che nove giorni dopo ospiterà la partita più importante del pianeta, la finale Olanda-Spagna. Iniesta nel recupero, la pazza gioia, le furie rosse campioni del mondo: verrà tutto dopo. Dopo la partita da film: nei quarti di finale del Mondiale del 2010 si gioca Uruguay contro Ghana.
- Richard Kingson in porta, difesa a quattro con - da destra a sinistra - Paintsil, Vorsah, l'ex Chievo, Modena e Bologna (e capitano) Mensah e Sarpei. Annan di scudo poco più avanti nel 4-1-4-1. Linea di centrocampo con Inkoom, Kwadwo Asamoah, un giovane Kevin-Prince Boateng che, di lì a un anno, festeggerà uno scudetto da star col Milan ballando sulle note di Michael Jackson; e Sulley Muntari, fresco del triplete con l'Inter di Mou. Davanti la leggenda nazionale (ed ex Udinese) Asamoah Gyan, l'attaccante col numero 3.
- Dalla panchina la stella Stephen Appiah, notissimo al calcio italiano. Con lui il giovanissimo attaccante del vivaio del Milan (che in prima squadra non esordirà mai) Dominic Adiyiah. Tenete a mente i nomi degli attori, saranno tutti, più o meno, protagonisti.
- Tanti volti noti anche qui. Pali dalla Lazio con Fernando Muslera. In difesa - da destra a sinistra - Maximiliano Pereira, Victorino, Lugano e Fucile. Sotto la guida del maestro Tabarez, centrocampo a quattro: esterni Alvaro Fernandez e un temibilissimo Cavani, che quell'estate sarebbe passato dal Palermo al Napoli; in mezzo Arevalo Rios e il futuro bolognese Diego Perez. Davanti il pistolero Suarez e Forlan. Dalla panchina Scotti, Lodero e il giocatore da Guinness dei Primati, El Loco Abreu.
- Il Ghana era appena diventata la terza squadra africana della storia a raggiungere i quarti di finale di un Mondiale, dopo l'iconico Camerun di Italia '90 (N'Kono, Milla, Omam-Biyik) e il Senegal del 2002 (da El Hadji Diouf al compianto Papa Bouba Diop). Sarebbe stata la prima di sempre in semifinale. Top 4 del mondo. La vittoria era davvero a un passo…
- È parità, 1-1. Al vantaggio di Muntari, di fine primo tempo, ha risposto Forlan nella ripresa. Fine dei novanta. Supplementari. Quasi fine dei centoventi: a una manciata di secondi dai rigori Dominic Adiyiah, il ventenne scuola Milan che i tifosi rossoneri meno accaniti neanche conoscono, si guadagna una punizione dalla tre quarti. Fascia di destra. Sono passati quindici secondi dal centoventesimo minuto quando Paintsil crossa…
- In mezzo è una mischia da far west: a una prima deviazione di testa di Boateng, prova a porre rimedio Muslera ma, sull'uscita alta, il portiere della Lazio non riesce ad allontanare il pallone, che resta pericolosamente nel cuore dell'area. Lì si avventa il 10 Appiah, col mancino, da pochi metri: sarebbe gol, ma un clamoroso salvataggio di ginocchio di Luis Suarez nega la semifinale al Ghana.
- Non è finita: la palla fluttua nell'aria, attratta da una misteriosa forza del destino che sembra dire Ghana, che sembra dire Africa. Ci va di testa proprio Adiyiah, il buono. Questa volta il salvataggio è impossibile, se non ingannando il regolamento, il brutto… gesto.
- Il cattivo è Luis Suarez: ci mette entrambe le mani per salvare il suo Uruguay.
- Nulla sfugge all'occhio dell'arbitro Benquerensa. Il Var non c'è ancora, ma il portoghese ha visto tutto: Suarez passa dalle sue parti con fare noncurante, all'estrazione del cartellino rosso strabuzza gli occhi come chi ha visto un alieno. Poi la recita cede, inevitabilmente, alla consapevolezza. Il rigore è sacrosanto, l'espulsione pure. Maglia sul viso, il pistolero esce in lacrime. Tutto quello che poteva fare, l'ha fatto…
- A quel punto la partita è finita, manca solo il rigore. Il Ghana ha ancora la sua chance di diventare la prima africana semifinalista di un Mondiale. Un rigore, solo quello. Il pallone se lo prende l'attaccante col numero 3, l'ex Udinese, Asamoah Gyan.
- Ma il vento del destino, quello che sembrava voler a tutti costi far rimanere il pallone nell'area uruguaiana, è cambiato. Il vento l'ha cambiato Suarez con un pugno alla palla sulla linea. Asamoah Gyan calcia, Muslera va giù da un lato. Il tiro è centrale e sotto la traversa… vicino alla traversa… poi si alza… sopra la traversa: la colpisce. E va fuori. Niente semifinale. Si va ai rigori.
- Muslera, quella traversa, la bacia. Lanciandole un gesto d'amore coi guantoni, come Pagliuca fece nella finale del 1994 con un palo di una porta americana. Le telecamere, intanto, pescano Suarez. In lacrime, appena prima del tunnel, sta guardando da lontano il rigore. Vuole sapere se il suo sacrificio abbia cambiato una storia altrimenti già scritta. Accade. E lui esulta come in uno dei suoi tantissimi gol.
- A quel punto la partita non è finita. Intendiamoci, ai rigori - teoricamente - si parte da zero a zero, è il regolamento. Si parte alla pari. Chi conosce il gioco sa che non è così. Il Ghana va sugli undici metri con un macigno sulla schiena. Chi è il loro primo rigorista? Lui, proprio Asamoah Gyan…
- Il primo rigore in assoluto è di Forlan, bomber dal sangue freddo. Gol. Sangue freddo e spalle larghissime le ha anche Gyan. Va proprio l'autore del clamoroso errore che avrebbe cambiato la storia. Rincorsa, tiro, questa volta aperto con il piatto del piede: palla all'incrocio dei pali e gol.
- Poi segna anche Victorino, dunque Appiah. Segna Scotti e poi calcia Mensah, il capitano. Muslera para. Va Pereira per il vantaggio Uruguay: altissimo. Tutto è ancora in parità, se il Ghana troverà il gol. Dove soffia il vento? Il quarto rigore lo tira Dominic Adiyiah. Il ragazzino che stava segnando un gol che l'avrebbe eletto ad eroe nazionale. Una sliding doors che vale una carriera. Parato. Di nuovo. Da Muslera. Ora tocca ancora all'Uruguay, se segnano è finita…
- E sul dischetto ci va Washington Sebastián Abreu Gallo, per tutti Sebastian Abreu. Detto el Loco. È nel Guinness dei Primati come calciatore che ha vestito più maglie in carriera, 31 diverse squadre di club dal 1993 al 2021. Pazzo di nome e di fatto. Va sul dischetto. Cucchiaio. Gol. Sipario.
- Nel gruppo H di Qatar 2022 ci arriva meglio il Ghana (Portogallo 6, Ghana 3, Corea e Uruguay 1). Al Ghana potrebbe bastare anche un pari per passare (a patto che la Corea non batta il Portogallo o, eventualmente, non ottenga una miglior differenza reti dei ghanesi). Se perde è fuori. Non può bastare il pari a Suarez&Co, che devono appunto vincere e sperare che non faccia altrettanto la Corea (o comunque guadagnando una miglior differenza reti dei coreani)
- Ancora una contro l'altra. La rivincita Mondiale
- Intanto, proprio nella conferenza della vigilia, è stato chiesto al Pistolero un commento su quanto accaduto dodici anni prima: "Scuse? Sono stati i giocatori del Ghana, non io - ha sottolineato - a sbagliare quel rigore. Avrei dovuto scusarmi se avessi fatto male a un avversario in un tackle, e prendere un cartellino rosso. Ma in quella situazione ho fatto un fallo di mano, l'arbitro, mi ha espulso e ha fischiato rigore. Non ho sbagliato io".