Italia-Francia, Spalletti: "Serve qualità con poche chiacchiere, proprio come Riva"

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Spalletti ha presentato la sfida di domenica 17 novembre tra Italia e Francia, match che può valere il primo posto nel girone di Nations League: "Dobbiamo essere una squadra che fa vedere qualità senza chiacchierare troppo, proprio come faceva Riva. C'è una cosa più importante della vittoria: far capire che siamo attaccati alla maglia, mostrare il nostro impegno per la Nazionale, spesso il risultato è una conseguenza di questo atteggiamento"

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Cosa potrebbe farle dimenticare la sconfitta contro la Svizzera?

Spalletti: "Niente mi farà dimenticare quella sconfitta, neanche la qualificazione al Mondiale. Per certi versi fa anche bene portarsela dietro, perché ci ha fatto ripartire in questo modo. Dobbiamo ricordarci che se non fai le cose con super attenzione e disponibilità, la sassata è sempre dietro l'angolo"

In attesa che torni Chiesa, chi può essere in questa Nazionale il nostro Sinner?

Spalletti: "Secondo me è meglio non fare paragoni. Diciamo che potrei nominare un calciatore che va oltre la normalità di palleggio, allora direi Daniel Maldini, mi dà l'impessione di avere il colpo facile e l'eleganza dentro la sostanza, può creare facilmente qualcosa con le sue qualità"

Potrebbe cambiare l'attaccante titolare contro la Francia?

Spalletti: "Kean potrebbe giocare titolare, è in grande condizione, fa reparto da solo, attacca la profondità negli spazi larghi, tiene la palla e fa da boa per i compagni. Ha queste qualità"

Ha già valutato le condizioni dei giocatori dopo il campo pesante di Bruxelles? Ci saranno cambi rispetto al Belgio?

Spalletti: "Per adesso li ho visti lavorare solo in palestra, ma io la penso sempre allo stesso modo. Anche in Serie A ci sono tanti affaticamenti e tanti infortuni, ma spesso l'affaticamente è mentale, non fisico. Questi ragazzi sono delle macchine, quando fanno delle buone partite l'affaticamente viene smaltito. Quando mancano i risultati, diventa più facile andare a creare dei problemi ai muscoli"

Questa Italia ha un qualcosa del Brasile con questo bel gioco?

Spalletti: "Ci piacerebbe andare a prendere qualcosa della qualità in fase di possesso dei brasiliani, in qualche cosa abbiamo fatto vedere che siamo sulla strada buona, andremo a vedere altri DVD del Brasile per imparare altre cose"

Italia-Francia è una partita che va oltre il calcio. In Francia ci sono molti abitanti di origine italiana. Questo fattore ha una valenza?

Spalletti: "Sì, noi siamo un popolo di pionieri, radicato in tutte le parti del mondo. Noi troviamo dovunque l'affetto degli italiani emigrati. Questo ci deve rendere ancora più responsabili e forti. Lo stadio di San Siro sarà pieno, questo ci impone un impegno profondo e una serietà professionale maniacale, che dobbiamo fare vedere domani contro la Francia"

Rispetto a 140 giorni fa, dal suo punto di vista personale, può spendere qualche parola per sé stesso? Cosa è cambiato?

Spalletti: "A me fa piacere usare le mie parole per quelli che devono correre e pedalare per me, oltre che per quelli che entrano dalla panchina e per quelli che non sono entrati in campo. In questo momento la cosa più importante della vittoria, è far capire che siamo attaccati alla maglia, fa sentire il nostro impegno per la Nazionale. Quando ci mettiamo queste cose dentro una partita, spesso il risultato è una conseguenza"

Contro la Francia sarà la sua ventesima panchina con la Nazionale? Qual è il suo bilancio?

Spalletti: "Non lo so, penso che abbiamo sbagliato la partita contro la Svizzera. Quella è sicuramente la cosa a cui faccio sempre riferimento e che mi porto dietro. Sono fatto così, mi reputo molto responsabile di quella sconfitta. Ma si tratta di una partita, altre partite le abbiamo fatte molto bene. Poi non dobbiamo dimenticarci degli avversari che abbiamo affrontato, Nazionali fortissime"

Questa Nazionale ha imparato a soffrire, le piace giocare con 4 centrocampisti. Ma Barella da trequartista l'ha convinta contro il Belgio?

Spalletti: "Per giocare bene bisogna avere molti giocatori che sanno interpretare le situazioni in campo, in questo i centrocampisti hanno qualcosa in più rispetto agli altri ruoli. Bisogna sapere intuire gli spazi che si vengono a creare. Gli spazi si modificano, bisogna giocare in spazi più stretti, si riducono, e diventa più difficile. Quando vedo giocare il Real e il City mi sembra che la loro dote migliore sia fare bene le cose normali: la loro dote migliore è il fare bene ripetutamente le cose semplici, più che le grandi giocate, io vedo questa cadenza di cose fatte bene nella normalità. E' difficile che sbaglino un passaggio, noi dobbiamo raggiungere quella cosa lì con 4 centrocampisti"

Domani c'è il ricordo di Riva prima della partita. Che simbolo può essere per la squadra?

Spalletti: "Può essere un simbolo a cui possiamo attaccarci tutti. Lui con le poche parole accompagnava poi i fatti sul campo. Rombo di Tuono è il soprannome perfetto perché faceva rumore il suo silenzio, quando c'era da giocare tirava quelle cannonate che facevan parlare di lui. Deve essere la stessa cosa per noi: dobbiamo essere una squadra che fa vedere qualità senza chiacchierare troppo"

Inizia la conferenza di Spalletti

Terminata la conferenza di Donnarumma, ora toccherà al Ct Spalletti

Che tipo di reazione si aspetta domani da San Siro?

Donnarumma: "Mi aspetto una bella reazione, sicuramente quando si indossa la maglia della Nazionale siamo tutti italiani e uniti. Mi aspetto una grande atmosfera per tutta la squadra, sono convinto sarà una serata speciale"

Perché prima non vi divertivate?

Donnarumma: "Diciamo che sono arrivati giocatori molto giovani, che hanno voglia di lavorare, di stare insieme, di divertirsi insieme. Quindi facciamo molto gruppo. Prima non so dirti il perché ma eravamo un po' divisi, questo è anche colpa nostra e i risultati sicuramente non aiutano. Questo è un altro step da fare: quando i risultati non arrivano essere compatti, ma vedo un gruppo che può fare risultati in futuro"

Buffon disse che bisognava cambiare la mentalità dei giocatori italiani e andare di più a giocare all'estero. Pensi che abbia ragione?

Donnarumma: "Per quanto riguarda la mia esperienza, andare a giocare all'estero ti cambia un po' la mentalità. Ci sono cose differenti in tutto, sia in campo che fuori. Giocando in Italia prepari più tattica, mentre all'estero giochi più a viso aperto. Poi esci dalla tua comfort zone e sicuramente ti fa crescere molto prima"

Torni a giocare a San Siro, uno stadio che per te significa qualcosa. Ci sono uno-due partite oltre l'esordio col Milan che ricordi particolarmente? Come hai visto il loro inizio di stagione?

Donnarumma: "Tornare a San Siro è sempre speciale. È stata la mia casa per tanti anni, ricordi stupendi, i tifosi ogni partita ti fanno sentire il loro calore e quando entri a San Siro senti un'atmosfera totalmente diversa dalle altre. Domani ci sarà un'atmosfera incredibile: se c'è questa atmosfera è anche merito nostro che siamo riusciti a tirare fuori emozioni a tutti gli italiani. Quindi dobbiamo essere orgogliosi e farli emozionare. Poi a fine partita ci stringeremo in un grande abbraccio"

Cosa è cambiato nel recuperare il pallone? C'è qualcosa di differente?

Donnarumma: "All'Europeo, quando finivo la partita, ero lì a pensare che eravamo una squadra che faceva fatica a palleggiare. Quando gli avversari attaccavano sembrava sempre che potessero farci male, ora invece, già a partire dalla gara in Francia, si è vista la compattezza. Fanno fatica a farci gol, abbiamo la cattiveria giusta e quello è cambiato tanto. Poi i gol se gli avversari si possono prendere, però è uno step in più che abbiamo fatto. Si vede quella voglia di difendere tutti insieme e questo ci porterà lontano"

A settembre 2023 Spalletti fece un tuo elogio, dicendo che il talento va allenato. A un anno di distanza è servita questa cosa?

Donnarumma: "Sì, ogni volta che ci vedevamo me lo ripeteva sempre. Mi ha dato una grossa mano, ora posso dargli una mano io dando sempre il massimo in allenamento. Il lavoro è importante per restare ad alto livello per tanti anni"

Ti sorprende l'assenza di Mbappé?

Donnarumma: "Sì, non so delle scelte che ci sono nelle altre squadre. Non so cosa sia successo, sicuramente è un assenza importante. Conosco Kylian, è uno dei più forti al mondo e se c'era ci poteva dare un grande fastidio, però come ho detto prima ci saranno altri giocatori. Conosco bene tutti loro, hanno grandissima qualità, attaccanti forti come Barcola, Kolo Muani, Zaire-Emery che giocano con me. Barcola è un talento incredibile, quindi hanno sostituti molto forti che possono darci fastidio"

È una Francia diversa rispetto a settembre, che avversario ti aspetti domani sera?

Donnarumma: "Un avversario con delle assenze, ma sappiamo la qualità dei sostituti e di tutta la rosa. Una Francia che non ha fatto risultato nell'ultima partita e quindi sarà più arrabbiata. C'è stato poco tempo per prepararla, ma oggi lavoreremo su alcune situazioni. Ci sarà da soffrire perché sono una squadra tecnica, di grande corsa, conosco un po' i loro attaccanti (suona il cellulare nel frattempo, "è mio padre"), dovremo essere aggressivi e domani sarà un ulteriore step"