Italia, Mancini sui playoff: "Con la Macedonia sarà la partita più dura"

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Il Ct ha parlato a Sky della prima gara dei playoff per la qualificazione ai Mondiali di Qatar 2022: "Dobbiamo rimanere tranquilli, non è il momento di andare sotto pressione. Tutti pensano che con la Macedonia sarà semplice, ma non è così: magari sarà più facile la seconda partita. Il rendimento di Berardi, Scamacca e Raspadori? Un bene per la Nazionale". E sulla mancata sosta del campionato: "Non ci sono rimasto male, ma ci sarebbe piaciuto avere più tempo per lavorare"

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Serenità, concentrazione e consapevolezza dei propri mezzi. A poco più di due settimane dalla prima gara dei playoff di qualificazione ai Mondiali di Qatar 2022, Roberto Mancini ha parlato della sfida in programma a Palermo giovedì 24 marzo tra l'Italia e la Macedonia del Nord. Presente al Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, dove sono stati presentati i progetti di riqualificazione dello stadio Artemio Franchi, il Ct della Nazionale è intervenuto ai microfoni di Sky Sport: "Dobbiamo rimanere tranquilli perché mancano ancora 20 giorni - ha detto Mancini -, non possiamo andare sotto pressione in questo momento. La pressione la avremo quando saremo vicini alla partita, giustamente. Sarà una gara difficile: anche se tutti pensano che la prima sarà facile, io credo che non sarà così. Magari sarà più facile la seconda. Nella prima dovremo essere veramente concentrati e giocare una bella partita".

"Berardi, Scamacca e Raspadori un bene per la Nazionale"

Dopo i problemi di realizzazione nelle ultime uscite, dal campionato stanno arrivando prestazioni confortanti soprattutto dal tridente del Sassuolo formato da Berardi, Scamacca e Raspadori, che insieme hanno già segnato 32 gol in stagione: "Loro tre come attacco titolare? Beh, se ci garantiscono un paio di gol a testa allora sì, va bene - ha detto Mancini sorridendo -. Stanno facendo bene e stanno migliorando. Berardi è più avanti degli altri, gioca da tanti anni e si sta confermando. Scamacca e Raspadori sono più giovani, stanno crescendo e credo che sia una buona cosa per il Sassuolo e per la Nazionale". In chiusura una battuta sulla mancata interruzione del campionato per permettere alla Nazionale di radunarsi e lavorare insieme per più tempo: "Non ci sono rimasto male - ha concluso il Ct -, ci sarebbe piaciuto avere più tempo ma se non si è potuto pazienza, andremo così".

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