Con la Nazionale attesa dagli impegni contro Malta e Inghilterra validi per le qualificazioni ai prossimi Europei, torna a parlare il Ct azzurro, rispondendo anche a Sarri: "Troppe partite della Nazionale? L'Italia deve stare a cuore a tutti. Non voglio giocatori che vengano forzatamente: per me sono creature speciali e li tratto come tali, ma voglio anche risposte speciali"
Il campionato si ferma, scende di nuovo in campo la Nazionale di Luciano Spalletti. Il 14 e il 17 ottobre gli impegni contro Malta e Inghilterra, validi per le qualificazioni ai prossimi Europei. Spalletti, che al suo debutto sulla panchina azzurra ha pareggiato contro la Macedonia del Nord e che alla seconda gara ha battuto l'Ucraina (2-1, doppietta di Frattesi), ha parlato in conferenza stampa delle prossime due partite che attendono l'Italia. Ecco le sue parole.
Cosa risponde a Sarri e alle sue parole sulle troppe partite delle nazionali per le qualificazioni?
Lo stimo moltissimo, ha sentimento per questo sport, ha amore. Anche io quando ero allenatore di club ero più contento se qualcuno dei miei giocatori restava a casa, soprattutto quelli che facevano lunghi viaggi. Quindi il commento alle sue parole è che noi non vogliamo mandarglieli a casa peggiorati i calciatori ma migliorati e poi la maglia della nazionale deve stare a cuore a tutti. Il lavoro dei club è legato a quello del club Italia e il mio tentativo è di andare a braccetto più che mai".
Una spiegazione sulla mancata convocazione di Immobile
Su Immobile c'è una comunicazione del medico della Lazio che dice che ha un problema di natura fisica e non si sapeva se avrebbe recuperato. Ho telefonato direttamente a Martuscello e Sarri che mi hanno risposto con grande disponibilità, poi ho parlato con il giocatore e insieme abbiamo contribuito alla conclusione che fosse meglio lasciarlo a riposo perché anche lui sentiva questa necessità. Penso che abbiamo fatto la cosa giusta. Poi lui non ha nemmeno giocato in campionato, quindi c'è stata coerenza.
Cosa si aspetta da Kean, visti anche i suoi comportamenti passati?
Non conosco il suo comportamento passato: per me i miei calciatori sono creature speciali e li tratto come tali ma voglio risposte speciali. Qui non si viene a ridacchiare. Si viene a stare sereni, a divertirsi se possibile, ma è un gioco che richiede professionalità. C'è un libro sugli All Blacks che si intitola, se si può dire, 'Niente teste di cazzo'. Rende bene l'idea. Sarà un regalo di Natale. Qui dobbiamo sacrificarci per portare a casa la pagnotta del risultato, non c'è spazio per banalità.
Che idea ha del suo centravanti ideale della Nazionale?
La figura dell'attaccante perfetto nel calcio che si è evoluto ci ha fatto vedere che la fisicità, il motore che hai, è un bel punto di partenza. Ne ho già due così, Scamacca e Kean. Scamacca forse è anche più pulito tecnicamente come tocco di palla e qualità nello stretto di Kean, che è più fisico, più massiccio, da mettere a disposizione per la squadra. Da quando gli ho parlato quando sono andato a trovarlo da Allegri mi ha fatto una grandissima impressione, per come mi ha parlato e abbracciato. Kean ha fatto vedere di essere un giocatore che può vestire la maglia azzurra.
E Raspadori, chi è?
Raspadori ha entrambe le cose degli altri, gli manca un po' di altezza. Ormai le partite si vincono sui calci piazzati, con soluzioni su palla alzata. Lui ha tecnica da vendere e inventiva e imbucate, è un centravanti con altre caratteristiche, che può giocare anche con un altro centravanti. Per concludere, sono messo benissimo, ho tutto quello di cui ho bisogno.
Un commento su Bonaventura
L'altra volta ho fatto fatica a non chiamarlo, sa fare il trequartista, sa stare esterno, ha tiro da fuori, gol, inserimento: è un po' il Pellegrini della situazione. L'unica cosa su cui ero titubante era l'età, ma se quelli della sua età fanno vedere queste cose qui...
Si aspetta che Chiesa recuperi per l'Inghilterra? E Zaccagni?
Alternative a sinistra sono Kean, Raspadori e Zaniolo. Zaccagni l'ho lasciato a casa perché aveva la caviglia gonfia e non mi sembrava giusto obbligarlo oggi a viaggiare con le stampelle. La società spera in quel discorso di cui Sarri è portavoce, ma io poi parlo anche con i ragazzi e se lui dice che sta bene è chiaro che lo portiamo. Se è titubante no, non voglio giocatori che vengono qui forzatamente. Non voglio avere a che fare con chi non ha a cuore le sorti della nazionale. Chiesa? L'altra volta aveva male, l'abbiamo mandato via e poi ha giocato dopo due giorni. Ora per il club c'è pochissimo dolore, quindi sta a lui. Zaccagni può venire, Chiesa valuteremo se rimane o va via
Ipotizzabile un turnover massiccio tra le due partite visto che ne avremo una semplice con Malta e poi una complicata con l'Inghilterra?
Senza rispetto dell'avversario siamo presuntuosi, troppo rispetto ci rende deboli. Sono entrambe partite difficilissime, non snobbiamo nessuno e non abbiamo difficoltà a presentarci a Wembley per fare la nostra partita. Abbiamo nel mirino tutte e due le gare e faremo una formazione per avere in entrambe le situazioni una squadra forte. Non prendo decisioni a lungo termine sulla base di emozioni momentanee
Chiesa è il simbolo della Nazionale che sta costruendo?
E' il risultato del rapporto che si deve venire a creare. Perché ci è successo al contrario un mese fa: la fiducia è fondamentale per tutto, noi vogliamo andare a sentire come la pensano e a valutare la coerenza. La Juventus non è rimasta sorpresa da questa convocazione: oggi lo abbiamo qui, abbiamo fatto accertamenti in più, grande collaborazione da parte dei medici della Juve e ora si valuta tra oggi e domani il futuro immediato
Ha pensato a un possibile cambio di modulo come il 3-5-2?
Nei miei pensieri si gioca sempre a carte scoperte. Si può fare ancora qualcosa di differente. 4-3-3 o 4-2-3-1 è una cosa facile da fare, sei più offensivo, basta poco, ci sono dieci metri di differenza. Poi è chiaro che avere tra le linee un giocatore come Perrotta o averci Del Piero o Baggio sono differenti come situazioni. Ma nel convocare Acerbi, Bastoni, Darmian, Dimarco c'è anche la possibilità di fare la difesa a tre e il centrocampo a cinque. D'altronde loro lo fanno dalla mattina alla sera e così se ci fossero dieci minuti da fare con altro modulo possiamo farlo. Ho lasciato a casa malvolentieri Spinazzola, ci ho parlato e mi ha risposto come volevo mi rispondesse. Per me è stato perfetto. Faccio fatica a lasciar fuori calciatori così, ma è difficile anche spiegare il motivo tattico, un quinto attacca di più di un terzino. Dimarco anche è un quinto e ci mette tecnica, Biraghi è abituato a giocare a quattro. In generale ci sono ancora 5-6 allertati per stare tranquilli. La federazione ha avvertito le società, io ho telefonato a qualche calciatore, non a tutti, come facevo?, e nessuno lascia intravedere di essere negativo
C'è una cosa più delle altre che le piacerebbe vedere contro Malta?
La totale dedizione al sacrificio e all'impegno. Il dover capire che non è la nostra felicità o quella che abita in noi la felicità vera, ma quella che riesci a far vivere alle persone a cui vuoi bene. La felicità è il pensiero di quelli che lavorano all'estero e sono partiti quando avevano 15 anni e non avevano soldi per arrivare a fine mese e ora, ogni volta che gioca la Nazionale, sono davanti al televisore e sono lì a sperare che la Nazionale vinca per sentirsi meno distanti. La felicità è quella roba lì, voglio vedere gente che in campo si sbatte con voglia. Non avrà più possibilità di esistere calcisticamente chi non assorbe questi requisiti. Poi è chiaro che la sua carriera continuerà, ma non con me. A difendere di continuo i figlioli poi li si rendono più deboli
Sul "9" il ventaglio di scelte è abbastanza ristretto, come se lo spiega?
E' un discorso ad ampio raggio. Abbiamo a disposizione 160-170 calciatori, prima ce n'erano più di 500. Ma io non voglio allenare i miei alibi, io ho le carte in regola per confrontarmi al meglio, le soluzioni sono loro. Ciò che abbiamo fatto vedere sono buone risposte, ma non sufficienti. Bisogna rispondere in maniera più forte, più comportamentale. E' vero che nei settori giovanili si possono creare i presupposti per trovare più roba, ma queste sono regole, sono tante cose. Non penso che da qui venga determinata la fisionomia della prima punta: in un calcio europeo, di confronto col calcio straniero e mondiale, la fisicità diventa importante.
Questo campionato le piace?
Dipende da che partita guardo. Finalmente ora a calcio si gioca in undici, gioca anche il portiere. E' vero che si fanno bischerate, ma molti gol nascono grazie alla costruzione del portiere. Il suo gioco ti dà sempre superiorità nell'uomo contro uomo
Ministro Tajani: "Spalletti ambasciatore perfetto"
Prima di Spalletti, aveva preso la parola il ministro degli Esteri Antonio Tajani, ospite della Nazionale a Coverciano: "Sono qui per nominare ambasciatore Luciano Spalletti", le sue parole. "Lui è l'immagine del calcio italiano in giro per il mondo ma è anche una persona di valori. Sono convinto che la politica estera dell'Italia non la faccia solo il ministro o i diplomatici ma tutti quelli che rappresentano l'Italia nel mondo come donne e uomini dello sport che è espressione di valori e non solo esercizio di muscoli. Ma lo sport è anche simbolo di pace, le Olimpiadi servivano a interrompere le guerre. Senza valori non si va da nessuna parte. Sono convinto che tanti campioni italiani e allenatori possano essere perfetti ambasciatori per far apprezzare di più il nostro Paese".
Spalletti: "Devo diventare migliore di quel che sono"
Emozionato, Spalletti ha ricevuto una targa e risposto così al Ministro Tajani: "La ringrazio per questo incarico che mi riempie d'orgoglio, ma devo diventare migliore di quello che sono. Le responsabilità rendono le persone più forti. Sono sicuro di ricevere il supporto dei miei calciatori che saranno partecipi di questo nuovo incarico. Questo mi obbliga ad essere migliore del mio ruolo. Dobbiamo essere come gli insegnanti che ne sanno più degli alunni o i medici più dei pazienti. Grazie davvero ministro".