Calafiori: "Parole Spalletti fanno piacere, la Nazionale maggiore uno dei miei obiettivi"

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L'intervista di Calafiori dal ritiro dell'Under 21 azzurra: "La Nazionale maggiore è uno dei miei obiettivi. Quando arriverà, se arriverà, sarò contentissimo". L'ex Roma sogna anche la Champions League con il Bologna, e racconta un retroscena sui suoi vecchi compagni giallorossi: "Per la qualificazione guardiamo partita per partita. Sento spesso i miei vecchi compagni, me la stanno tirando". Poi sul suo passato infortunio: "Oggi mi dà energia per guardare avanti"

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Il Colosseo tatuato sul braccio, i capelli più lunghi rispetto a quando era ragazzino, la testa ben focalizzata sul Bologna e sulla Nazionale Under 21: dal ritiro degli azzurrini a Cesenatico, Riccardo Calafiori si racconta. Il classe 2002 oggi ricopre un ruolo da protagonista in rossoblù: "Quello che ho imparato in questi mesi non lo avevo mai provato prima, ma conoscendoci anche con i compagni di squadra viene tutto naturale. Quando Thiago Motta è arrivato mi ha parlato dell'idea di farmi giocare da centrale e non da terzino, poi l'infortunio di Lucumí mi ha portato ad avere spazio: sono rimasto tranquillo e sicuro che le cose sarebbero andate bene, e così è stato". La stessa posizione potrebbe ricoprirla anche in azzurro, ora milita nell’Under 21, ma Luciano Spalletti ha speso parole importanti per l’ex Roma ("volevo convocarlo, ma non potevo indebilire la Under 21. Nunziata però fa parte del nostro staff, è come se Riccardo giocasse con noi", ha detto il ct): "Mi ha fatto molto piacere, anche perché la Nazionale maggiore è uno dei miei obiettivi. Sogno di arrivarci e cerco di lavorare per quello, ma con tranquillità. Quando arriverà, se arriverà, sarò contentissimo”.

"La Champions? A Roma me la stanno tirando..."

A Bologna la forza del gruppo sta trascinando la squadra di Thiago Motta verso la Champions League: "Siamo un gruppo molto giovane ma con qualche elemento di esperienza. Ho vissuto diversi gruppi, ma questo è uno dei migliori. Per la Champions guardiamo partita per partita, non è un caso esserci ritrovati qui. Ormai siamo a marzo, perché non realizzare questo sogno?". La qualificazione passa, tra le altre, proprio dal duello con la squadra che lo ha cresciuto, la Roma: "Sento spesso i miei vecchi compagni, me la stanno tirando - racconta scherzando - Diciamo che se in Champions ci andassero sia la quarta che la quinta classificata saremmo tutti contenti. Il fatto che sia andato via da Roma fa parte delle cose che possono succedere: ero dispiaciuto ma non ce l'ho mai avuta con la società. Se guardiamo il percorso, è andata bene così. De Rossi? Lo sto sentendo meno anche perché in queste settimane ha molto da fare”.

"L'infortunio mi ha aiutato"

A 21 anni, Riccardo Calafiori ha vissuto più vite e più carriere in una: a 16 anni, un gravissimo infortunio al ginocchio ha rischiato di farlo smettere di giocare, a 18 il primo gol in Europa League con la maglia della Roma, a 20 un'esperienza all'estero con il Basilea: “Riguardo spesso i ricordi del periodo della riabilitazione, il tempo passato in America. Penso sia tutto collegato: senza quei momenti brutti non avrei vissuto questi momenti belli. La famiglia mi è stata vicina e continua a esserlo anche a distanza: quell'infortunio mi ha aiutato e, dopo anni, mi suscita emozioni positive e dà energia per guardare avanti. L’esperienza in Svizzera, arrivata un po' per necessità e un po' per decisione mia, mi ha tenuto un po' lontano dai riflettori e mi ha cambiato molto, facendomi crescere anche per via della lontananza da casa. Il segreto? Vivere con tranquillità, continuando a impegnarmi come sto facendo anche in vista di queste partite fondamentali per il nostro cammino di qualificazione all'Europeo. Contro Lettonia e Turchia sono due partite fondamentali che possono già qualificarci, pensiamo partita per partita e cerchiamo di fare il meglio già venerdì con la Lettonia. Non mi piace parlare degli avversari. Dobbiamo concentrarci su noi stessi, essere più concreti e segnare tanti gol. So quanto siamo forti e dobbiamo pensare a noi".