Bryan Cristante è tornato in Nazionale dopo l'ultima esperienza ai Campionati Europei dello scorso anno a suon di prestazioni con la Roma: "La Nazionale è la cima. Per giocarci devi avere anche una certa esperienza, un certo numero di partite. Credo sia giusto premiare il merito, chi sta facendo bene anche se poi deve esserci anche spazio per i giovani"
Un inizio stagione di alto livello con la Roma e l'esperienza giusta, anche a livello di azzurro, per fornire a Gattuso quanto serve in un momento delicato della Nazionale. Sono questi gli ingredienti che hanno riportato, dopo l'ultimo Europeo, Bryan Cristante fra i convocati per il doppio impegno con Estonia e Israele, altra tappa sulla strada piena di ostacoli verso il Mondiale: "La Nazionale è sempre un obiettivo, è sempre bello essere qui. Era finita un po' male e sono contento di essere tornato, spero di vivere esperienze più belle di quell'ottavo di finale. Stiamo lavorando bene, Gattuso ha scritto la storia di questa Nazionale e trasmette questa voglia. E' sempre stato un trascinatore, dà più del 100% negli allenamenti e questo l'ho ritrovato anche in Nazionale che è la cima, l'obiettivo da raggiungere. Per giocare in Nazionale devi avere anche una certa esperienza, un certo numero di partite. Credo sia giusto premiare il merito, chi sta facendo bene. Poi magari deve esserci anche spazio per i giovani, per iniziare a farli crescere, ma credo che alle fondamenta debbano esserci giocatori che dimostrano e che hanno dimostrato di essere importanti". Intanto Cristante continua a essere indispensabile per tutti gli allenatori con cui si trova a lavorare: "Di giocatori indispensabili ce ne sono pochi. Io penso al lavoro, al campo. Voglio solo far vedere che ci sono, poi le decisioni spettano sempre al mister. Voglio solo farmi trovare pronto, questo è ciò che ha pagato di più nella mia carriera e continuerò così fino alla fine. Parlo poco e mi concentro sul campo"
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Cristante: "Roma? Ci sono squadre più abituate di noi a stare in vetta..."
L'azzurro è il premio di quanto fatto fin qui con la Roma di Gasperini, sua vecchia conoscenza già all'Atalanta: "Ho ritrovato i suoi concetti di gioco, quelli che avevo già visto a Bergamo. In quel periodo giocavo un po' più avanzato, ora un po' più indietro. Per me siamo vicini a ciò che chiede, ci chiede qualche gestione migliore nella fase offensiva ma ci manca poco. E' solo questione di migliorare i dettagli. E' un po' di anni che non raggiungiamo la Champions e il Napoli lo scorso anno ha vinto il campionato. Ci sono squadre più abituate di noi a stare lì in vetta, credo per questo non siamo troppo accreditati".
