
LA FOTOGALLERY. Sconfitto da Conte e Ranieri negli ultimi due turni di Premier, Guardiola si appresta a sfidare il Watford di Mazzarri. Anche in passato la "scuola italiana" gli ha impartito lezioni severe: con partenze a razzo, difesa e contropiede

Due lezioni di italiano, una dopo l’altra. E adesso potrebbe arrivare anche il terzo ripasso. Pep Guardiola, negli ultimi due turni di Premier, ha incrociato prima Conte e poi Ranieri, perdendo con entrambi: rimontato 3-1 dal Chelsea, umiliato 4-2 dal Leicester, in attesa di vedere come andrà a finire tra il suo City e il Watford di Mazzarri. Una cosa è certa: la cara vecchia scuola italiana continua a dare lezioni a Pep, che sembra non voler imparare… -
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Eppure Guardiola si è formato venendo a studiare anche in Italia, giocando con il Brescia alla corte di Mazzone e per un breve periodo nella Roma. Esperienze che gli hanno permesso di ammirare il calcio all’italiana da un punto di vista privilegiato. Diventato allenatore, però, non ha messo a frutto gli insegnamenti. Partiamo da questa stagione: il 3 dicembre la sfida al vertice con Conte, e nel prepartita sono baci, abbracci e scambi di complimenti reciproci (“È il migliore del mondo”, ha detto Pep del collega) -
Tris al City, Conte batte Guardiola
In campo, però, c’è poco da ridere per il City, che passa in vantaggio poco prima dell’intervallo e viene ribaltato nella ripresa. Diego Costa, Willian e Hazard si lanciano nelle praterie: tre gol che nascono da tre lanci in verticale da centrocampo -
Chelsea, il segreto di Conte: ricomincio da tre
Una settimana dopo il compito dovrebbe essere ancora più semplice: tutti sanno come gioca il Leicester, pregi e difetti della squadra di Ranieri sono noti fin dalla passata gloriosa stagione -
Tris Vardy, Ranieri stende Guardiola
Pep, però, casca nel trappolone all’italiana. Il Leicester parte a razzo e non lascia il tempo di pensare ai palleggiatori del City. Dopo 5’ è già avanti 2-0 (Vardy, King) tra lo stupore generale, al 20’ le Foxes vanno in porta con un contropiede fulmineo gestito in due tocchi, poi Vardy fa tripletta ancora in campo aperto. Forse l’unica cosa che non bisogna concedere a Ranieri -
Tris Vardy, Ranieri stende Guardiola
Non è italiano, ma gioca all’italiana: la vera prima lezione impartita a Guardiola fu quella di Mourinho alla guida dell’Inter nel 2010 -
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Semifinale di andata di Champions, Barcellona favorito (nel girone le due squadre si erano già incrociate: 0-0 e 2-0 per i catalani): i nerazzurri vincono 3-1 con una prestazione da favola, rimontando lo svantaggio dopo aver capito come bloccare le fonti di gioco spagnole e colpendo in modo letale -
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Guardiola è disperato ma sicuro di ribaltare il risultato al ritorno, quando l’Inter, con una partita ultradifensiva e soffrendo stoicamente per 90’, porta a casa l’accesso alla finale. La scuola italiana colpisce ancora -
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Pep vive un’esperienza simile anche due anni dopo, nel 2012. Nuova semifinale di Champions, nuova beffa: stavolta il suo Barça incontra il Chelsea affidato da poco a Roberto Di Matteo: inutile dire che i Blues sono sfavoriti -
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Il copione è semplice: il Barcellona attacca (colpendo una traversa, un palo e collezionando almeno 5 occasioni vere), il Chelsea parcheggia il pullman davanti alla porta. Catenaccio puro, con 10 giocatori in difesa e il solo Dogba davanti. Ed è proprio l’ivoriano a colpire, con il Chelsea che sfrutta una palla persa a centrocampo da Messi e parte a razzo. Finisce 1-0, con il Barcellona che chiude con il 70% di possesso palla -
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Al ritorno, al Camp Nou, finisce 2-2. È il capolavoro tattico di Di Matteo, che porta il Chelsea in finale. Anche in questo caso, come era successo con l’Inter, vincerà la squadra capace di eliminare Guardiola in semifinale (battendo sempre il Bayern). Abramovich, dopo aver cambiato fior di allenatori per vincere la Champions, trova inaspettatamente il suo uomo in Di Matteo -
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Passano altri due anni, nuova semifinale di Champions e nuovo italiano sulla strada di Guardiola, che nel frattempo si è accasato al Bayern. Questa volta può stare tranquillo: Ancelotti non è uno che pensa solo a difendersi, concetto che non rientra nemmeno nella filosofia del Real Madrid, la squadra di Carletto -
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Per Guardiola, però, è una vera lezione di calcio: dopo l’1-0 incassato all’andata, deve ribaltare il risultato in casa ma ne prende altri 4. Il pressing del Real è altissimo, il Bayern si limita a far girare il pallone ma senza fare male. E dopo 20’ è sotto 0-2 (doppietta di Sergio Ramos): Cristiano Ronaldo, con altri due gol, arrotonderà il risultato -
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Si può imparare molto anche dalle vittorie, specialmente dalle più sofferte. A Guardiola è successo nel corso della passata edizione della Champions, nell’ottavo di finale contro la Juventus di Allegri -
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Dopo il 2-2 a Torino, i bianconeri ammutoliscono l’Allianz Arena lanciandosi all’attacco fin dai primi minuti: al 5’ Pogba fa 1-0, alla mezz’ora raddoppia Cuadrado -
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Il 4-1-4-1 di Guardiola fa il 75% di possesso-palla e segna con Lewandowski al 73’, ma rischia seriamente di essere eliminato finché Muller, al 91°, non trova il gol che manda la partita ai supplementari. Nel frattempo Pep fa ciò che può per aiutare la propria squadra, tornando anche giocatore per non perdere tempo prezioso -
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Il gol a tempo scaduto taglia le gambe alla Juve, lo scampato pericolo rivitalizza i tedeschi: Thiago Alcantara e l’ex-Coman fissano il risultato sul 4-2, ma per Guardiola si tratta dell’ennesima lezione -
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Curiosità: le squadre di Guardiola hanno incassato 4 gol in partite di campionato soltanto 3 volte (Atletico Madrid-Barcellona 4-3 del 2009, Wolfsburg-Bayern 4-1 del 2015, Leicester-Manchester City 4-2). A queste partite si aggiungono il già citato 4-0 contro Ancelotti e il 4-2 con cui il Borussia Dortmund di Klopp strappò la Supercoppa di Germania al Bayern nel 2013. In molti casi, uno dei “segreti” per battere Guardiola è stato colpirlo a freddo, con un gol nei primi minuti: Dost al 4’ per il Wolfsburg, Vardy al 3’ e King al 5’ per il Leicester, Reus al 6’ per il Dortmund, Pogba al 5’ per la Juventus, Ramos al 16’ per il Real -
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E adesso, come dicevamo, c’è Mazzarri, un altro che fa delle ripartenze fulminee un’arma importante. Se il Watford dovesse passare subito in vantaggio potremmo anche vederne delle belle… -
Così Man City-Watford su Sky (diretta Sky Sport 3 HD alle 21)