Dopo 40 giorni dal rientro, Ibra si ferma di nuovo per un infortunio al ginocchio. L'allenatore dei Red Devils ha reso noti i tempi di recupero di un mese, e intanto non arrivano ancora notizie positive per Lukaku dall'infermeria
Capodanno da incubo, per il Manchester United. Nel pomeriggio di ieri, infatti, i Red Devils si sono visti sorpassare dal Chelsea di Antonio Conte al secondo posto in classifica dopo lo 0-0 interno maturato col Southampton. Al termine della partita, invece, Josè Mourinho ha informato i media sui tempi di recupero di Zlatan Ibrahimovic, infortunatosi nei giorni precedenti: “Starà fuori un mese. La questione è seria, Zlatan ha 36 anni e un brutto ginocchio”. Chiaro, insomma, il riferimento alla rottura dei legamenti crociati anteriore e posteriore dello scorso 20 aprile, che lo costrinse a finire in anticipo la stagione e compromettere l’inizio di quella in corso. La forza di Ibra è cosa nota e lo svedese era riuscito addirittura ad anticipare il proprio ritorno in campo di un mese rispetto ai tempi di recupero previsti, facendosi rivedere in campo a gennaio. Ma adesso sorgono diverse perplessità per questo recupero lampo, visto il nuovo infortunio. I prossimi giorni saranno utili per capire quanto i due problemi siano collegati tra loro, per avere un quadro maggiormente chiaro della situazione. E intanto Mou dovrà fare i conti con l’emergenza offensiva, visto anche l’infortunio occorso a Lukaku di cui ancora è sconosciuta la prognosi.
40 giorni di Ibra
Nel lasso di tempo di 40 giorni tra i due infortuni, l’attaccante ha collezionato 7 presenze, partendo due volte da titolare e sommando 187 minuti di gioco. E’ riuscito a segnare un gol al Bristol in coppa di lega, nella sconfitta del Manchester United, ma è riuscito a siglare un record unico, subentrando contro il Basilea in Champions League: è l’unico giocatore ad aver giocato in questa competizione con sette squadre diverse (Ajax, Juventus, Inter, Barcellona, Milan, Paris Saint-Germain e gli inglesi).