Özil e la foto con Erdogan: "Rispetto le origini della mia famiglia, nessun aiuto elettorale"

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Mesut Özil ha rotto il silenzio e spiegato la foto con Erdogan, immagine che ha fatto discutere in Germania
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Il trequartista dell'Arsenal è tornato sulla foto scattata con il presidente turco Erdogan, immagine che aveva scosso l'opinione pubblica in Germania. "Ho un cuore tedesco e uno turco, mi hanno insegnato che non devo dimenticare le mie origini. Nessun messaggio politico, solo rispetto per la mia famiglia"

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A distanza di oltre un mese dall’episodio che ha scosso l’opinione pubblica in Germania, Mesut Özil è tornato sulla fotografia scattata in compagnia del presidente turco Erdogan. Il trequartista dell’Arsenal, turco-tedesco di terza generazione e musulmano praticante, ha commentato per la prima volta l’immagine risalente lo scorso 15 maggio a Londra. Alla vigilia del Mondiale in Russia, infatti, Özil e Gündogan che vantano le stesse origini si prestarono ad un incontro con il discusso capo di Stato turco posando per alcune foto. Strette di mano, dediche speciale e magliette regalo che il politico ha poi utilizzato per la propaganda in Germania. Da qui la bufera sui due nazionali di Löw fino alla petizione che ne invocava l’esclusione dalla Coppa del Mondo. Critiche violente accompagnate dalle parole di Angela Merkel: "Un episodio che ha fatto pensare e che ha creato fraintendimenti". Ciò nonostante l’accaduto non aveva minato la fiducia del Ct ("La loro è stata sicuramente una scelta infelice") né precluso la loro partecipazione in Russia, edizione peraltro funesta per i campioni del mondo in carica. Se lo juventino Emre Can (anch’egli dalle radici turche) rifiutò l’incontro, Gündogan fu il primo a giustificarsi: "Non volevamo trasmettere messaggi politici. Siamo calciatori e non politici. Avremmo dovuto essere scortesi col presidente della nazione d'origine dei nostri genitori? Capisco le critiche, ma noi abbiamo scelto la strada della cortesia". Pensiero analogo ad Özil che attraverso il proprio account Twitter ha diffuso la sua spiegazione sull’episodio controverso.

Le parole di Özi sulla foto con Erdogan

"Nelle ultime due settimane ho avuto tempo per riflettere e pensare agli eventi degli ultimi mesi. Voglio quindi condividere i miei pensieri e sentimenti su quanto è accaduto", esordisce così il trequartista tedesco nel messaggio rivolto ai social. Il primo passo riguarda le radici dello stesso calciatore: "Come molte altre persone, le mie origini risalgono a più di un Paese. Sono cresciuto in Germania, ma la storia della mia famiglia inizia dalla Turchia. Ho due cuori, uno tedesco e uno turco. Durante la mia infanzia, mia madre mi ha insegnato che devo sempre essere rispettoso e non dimenticare da dove sono venuto. Valori in cui credo ancora oggi". In seguito Özil si è quindi soffermato sull’episodio incriminato: "A maggio ho incontrato il presidente Erdogan a Londra durante un evento di beneficienza. Ci eravamo già incontrati nel 2010 dopo che lui e Angela Merkel avevano seguito Germania-Turchia a Berlino. Da allora le nostre strade si sono incrociate più volte. Sono consapevole che la nostra fotografia ha ricevuto un forte riscontro nei media nazionali: sebbene alcune persone mi hanno accusato di essere bugiardo o ingannevole, quell’immagine non contiene nessun messaggio politico".

Un punto particolarmente caro al numero 10 dell’Arsenal: "Nessun veicolo di politica o di elezioni, solo un segnale di rispetto alla più alta carica del Paese della mia famiglia. Sono un calciatore e non un politico, la mia non è stata un’approvazione di nessuna politica. Avevamo parlato infatti dello stesso argomento affrontato in passato, il calcio, dato che anche lui è stato calciatore da ragazzo". Colpito dall’opinione pubblico in Germania, Mesut ha proseguito: "Sebbene i media tedeschi abbiano rappresentato uno scenario diverso, la verità è che non incontrare il Presidente sarebbe stata una mancanza di rispetto per i miei antenati i quali sarebbero orgogliosi di chi sono oggi. Per me non è importante chi era il Presidente, conta che lui è il Presidente. Lo stesso rispetto l’hanno avuto la Regina e il primo ministro Theresa May quando hanno ricevuto Erdogan a Londra. Qualora fosse stato il presidente tedesco, non mi sarei comportato in maniera diversa". Una risposta chiara quella del 29enne dei Gunners, limpida come in chiusura: "Capisco che quanto ho scritto possa essere difficile da capire, poiché in alcuni Paesi il leader politico non può essere scisso dalla persona che è. Ma in questo caso è diverso: avrei partecipato alla fotografia a prescindere dal risultato delle elezioni".