L’incontro dei vertici dirigenziali del massimo campionato inglese con un gruppo di avvocati ha preso in considerazione la possibilità di far pagare le commissioni dei procuratori direttamente ai giocatori, evitando l’onere ai club. Una mossa per ridurre un esborso che nell’ultimo anno è stato di 250 milioni di euro in Premier League
In una trattativa di mercato le squadre spesso dimenticano una voce importante nel lungo elenco di uscite da prevedere al termine di una compravendita; una quota sempre più ingente con l’aumentare dell’esborso complessivo. La parcella che viene riservata agli agenti dei calciatori infatti supera sempre più di frequente cifre a sei zeri; una spesa che in Premier League ha raggiunto nell’ultimo anno i 250 milioni di euro complessivi. Un problema che il massimo campionato inglese vorrebbe risolvere alla radice, spostando l’onere del pagamento dai club ai giocatori assistiti. Secondo quanto raccontato da Sky Sports, in molti ancora ricordano la cifra record da 50 milioni di euro incassata da Mino Raiola nella trattativa che ha portato due anni fa Paul Pogba dalla Juventus al Manchester United. Un costo che sarebbe dovuto gravare sulle spalle del centrocampista francese e non dei Red Devils. Per questo i vertici della Premier League hanno convocato un gruppo di avvocati per avere una consulenza riguardo un eventuale cambio della norma, all’interno di un piano più organico di modifiche che prevedrebbe anche la reintroduzione di un vero e proprio “esame” di idoneità da superare, prima di vestire i panni dell’intermediario. Una riforma che se andasse in porto sposterebbe dunque il peso delle trattative soprattutto sugli ingaggi: gli agenti infatti diventerebbe a tutti gli effetti degli stipendiati dei giocatori, incassando una percentuale durante tutta la durata del contratto. A quel punto diventerebbe cruciale riuscire a strappare un ingaggio il più alto possibile, per non perdere troppo margine, aprendo così ulteriori scenari in un panorama in continua evoluzione.