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Manchester United, Pogba-Mourinho: i motivi delle divergenze

Premier League

Tutti motivi delle tensioni tra Pogba e un Mourinho su tutte le furie, tra giochi di potere e possibili scenari futuri. Senza dimenticare la posizione del francese, frustrato e amareggiato, e del suo agente Mino Raiola

POGBA, ALTRA LITE CON MOU? NON È PIÙ VICE CAPITANO

POGBA, CRITICHE A MOU: "UTD TROPPO DIFENSIVO"

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Il rapporto tra Jose Mourinho e Paul Pogba in queste ultime settimane sembrerebbe aver raggiunto i minimi termini. Con il ritiro della fascia da vice capitano da parte del portoghese al francese e la tribuna in occasione del match di Coppa di Lega contro il Derby County come goccia che ha fatto traboccare il vaso. Il manager ex Chelsea, dal canto suo, ha più volte ribadito pubblicamente che "non ci sono problemi" tra lui e il centrocampista fresco di coppa del mondo ma le immagini riprese da Sky Sports - in occasione dell’allenamento di mercoledì a Carrington sembrano raccontare tutt’altro. Mostrano infatti un Mourinho davvero stizzito intento a salutare freddamente il giocatore prima di richiamarlo davanti al suo staff e a John Allen, membro dell’ufficio stampa dei Red Devils. "John, vieni qui per favore. Paul quando ha postato il video su Instagram?", le parole del portoghese a John Allen in riferimento al video di Instagram postato dal francese durante una partita complicata. Nel frattempo Pogba, perplesso, sembra chiedere il motivo di tale irritazione. Mourinho infatti l'ha accusato di aver pubblicato un video in cui è intento a ridere e scherzare in tribuna insieme ai compagni Andreas Pereira e Luke Shaw mentre invece lo United in campo stava faticando contro il Derby County di Lampard, uscendo poi sconfitto dal match. Il centrocampista durante la discussione, in sua difesa, sembra indicare proprio i compagni Pereira e Shaw quasi come per dire di chiedere a loro per avere ulteriori spiegazioni dell'accaduto.  Lo 'Special One', che già non aveva digerito le parole di Pogba nel post del match di campionato pareggiato contro il Wolverhampton - quando l’ex Juve aveva affermato che la sua squadra per vincere "dovrebbe attaccare di più", mentre era stato proprio lui a perdere il pallone che ha portato poi al pareggio del Wolves firmato Joao Moutinho -, questa volta è andato davvero su tutte le furie. I due hanno così iniziato una discussione in mezzo al campo di allenamento ripresi dalle telecamere, a testimonianza di come tra di loro in questo momento scorra tutt’altro che buon sangue. Anche se al termine dell'allenamento, dopo il diverbio, il francese dalla propria auto ha pubblicato un selfie con l'emoji 'faccia pazza' sempre su Instagram, come per affermare che le parole del manager su di lui non hanno avuto alcun effetto...

Quando sono iniziate le tensioni

Secondo Sky Sports, tutto sarebbe cominciato nel finale della scorsa stagione, esattamente in occasione del doppio match degli ottavi di finale di Champions quando la squadra di Montella eliminò i Red Devils e Pogba fu sostituito da Mourinho sia nel match di andata sia nel match di ritorno. Il manager portoghese non avrebbe gradito le prestazioni del suo giocatore, dal quale invece si sarebbe aspettato il salto di qualità sia tecnicamente sia in quanto a leadership dopo averlo acquistato per ben 89 milioni di sterline dalla Juventus. Mourinho avrebbe voluto vedere nel suo Utd lo stesso Pogba ammirato durante i Mondiali: leader e trascinatore. Invece dalle parti di Old Trafford spesso il ’93 francese ha messo in mostra prestazioni non certamente ai suoi livelli. La tensione da quel momento è sempre cresciuta, fino ad ora quando alcuni risultati non all’altezza hanno reso palesi i malumori celati. Le cose sembravano essersi parzialmente aggiustate con la vittoria contro il Tottenham in Premier e le successive vittorie con Burnely, Watford e Young Boys. Pogba pareva felice e rilassato. Ora la situazione è mutata rapidamente di fronte a nuove difficoltà, raggiungendo forse il punto di non ritorno.

Giochi di potere. Ma il club è con Mou

Ed Woodward, vicepresidente esecutivo dello Utd, sa che in queste occasioni non può che sostenere il proprio manager. In caso contrario, succederebbe il finimondo. Il club ha inquadrato Mourinho fin da subito come manager che avrebbe dovuto riportare i titoli all’Old Trafford e, anche se finora i risultati non hanno assecondato le aspettative, il 'potere' deve essere sempre e comunque nelle mani di Mou. Anche diversi tifosi dei Red Devils stanno supportando in toto le scelte del portoghese: si sarebbero aspettati di più da Paul Pogba. Molto, molto di più. E ora iniziano ad essere un po’ stufi degli atteggiamenti del francese. Hanno visto più tagli di capelli eccentrici e storie su Instagram da parte dell’ex Juve che partite decise in campo. Il problema è che la proprietà americana ambiva a ricostruire un Man Utd vincente proprio attorno a Paul Pogba, che ora invece rischia di rimanere fuori anche in occasione della prossima partita di Premier contro il West Ham. Inoltre, Mourinho stesso sembra essersi seccato della situazione venutasi a creare. In realtà i propri malumori il portoghese li aveva già palesati in estate di fronte a un mercato – a suo dire – al di sotto delle aspettative. Le dichiarazioni post ko contro il Derby County quando ha affermato di "sentirsi nei guai" nel momento in cui Bailly e Jones si accingevano a calciare il rigore, potrebbero essere un’altra prova di ciò visto che lo 'Special One' è un maestro nella comunicazione e difficilmente parla a caso. Non è un segreto che avrebbe sicuramente voluto un top player in difesa. Si era parlato tanto di Harry Maguire del Leicester ma lo Utd non era convinto fino in fondo che valesse davvero quanto richiesto dalle Foxes. Certamente i Red Devils avrebbero potuto mettere a segno un ingaggio record per Raphael Varane dal Real Madrid se ce ne fosse stata la possibilità, ma Florentino Perez non ha ceduto minimamente ponendo il veto riguardo la cessione del difensore francese. Da lì la tensione di Mou sarebbe aumentata a dismisura, con Ed Woodward che, per mettere nuovamente mano al portafoglio per un difensore, avrebbe prima voluto vendere uno tra Bailly e Lindelof, fortemente voluti in passato proprio da Mourinho. Senza dimenticare la frustrazione derivante dalla rivalità Pep Guardiola e dal City per Mou, con i cugini di Manchester che, mentre lo Utd arranca, sembrano migliorarsi giorno dopo giorno dopo aver vinto la scorsa Premier, senza intenzione di fermarsi. E ciò al portoghese ovviamente non sembrerebbe andare giù facilmente.

La posizione di Pogba e Mino Raiola

Allo stesso tempo la posizione di Paul Pogba non è certamente idilliaca. Il giocatore sa di non essersi espresso al massimo delle proprie potenzialità durante il suo ritorno allo Utd ma nello spogliatoio si è guadagnato ugualmente la carica di leader. I compagni infatti lo stimano e lo rispettano. Quindi vendere il francese nella prossima finestra di mercato potrebbe rivelarsi più problematico del previsto. E non solo per la posizione ricoperta da Pogba nello spogliatoio ma anche perché sostituirlo degnamente in una finestra come quella di gennaio potrebbe rivelarsi un’impresa non da poco. Inoltre, lo Utd vendendolo potrebbe ricavare una cifra uguale – o addirittura superiore – a quanto pagato alla Juventus per riaverlo, ma Pogba nella nuova squadra in cui approderebbe non potrebbe disputare la Champions League poiché già impiegato dai Red Devils nella competizione in questa stagione. Non bisogna dimenticare poi chi cura gli interessi del francese: un certo Mino Raiola. Non tenere conto dello storico agente di Ibra, tra gli altri, sarebbe un errore gravissimo. Raiola nelle ultime settimane non ha parlato, in particolare dopo il battibecco con Scholes, reo di aver accusato l’assistito dell'italo-olandese di non essere un leader. "Pogba non un leader? Scholes non riconoscerebbe nemmeno Churchill…", era stata la 'pacata' risposta da parte di Raiola. Quest’ultimo sa di essere in una posizione di forza per quanto riguarda il giocatore: lo Utd lo pagò un prezzo davvero elevato e in Europa ci sono diversi club pronti a far follie per accaparrarselo. Su tutti il Barcellona, che in estate aveva palesato un certo interessamento, anche se negli ultimi giorni sembrerebbe aver virato su Rabiot del PSG o De Jong dell'Ajax. Il prezzo fissato dallo Utd però per lasciarlo partire nel 2019 visti i tre anni di contratto rimanenti può essere un ostacolo: circa 200 milioni di euro. A quel punto davvero poche squadre potrebbero permetterselo. Di certo, Mourinho stesso favorirebbe la partenza del francese. Pogba, dal canto suo, a Manchester con Mourinho al momento non è felice. E non ci vuole restare. È frustrato. Raiola sta già pensando come agire e avrà già studiato un piano ad hoc per far tornare il sorriso sulle labbra di Pogba. In attesa di gennaio sono attesi ulteriori sviluppi, ovviamente per trovare la soluzione migliore per entrambi. E se queste tensioni tra Pogba e Mou fossero solo l’inizio… da qui alla finestra di mercato invernale potremmo avere tante sorprese.