Fulham, Schürrle e la carriera rovinata: "Ero tra i migliori, poi mangiai un boccone di pollo"

Premier League

Il Chelsea e la Germania: nel 2014 Schürrle gioca per due squadre fortissime ed è pronto a sfondare nel grande calcio, ma una cena a base di pollo rovinerà per sempre i suoi piani

SARRI BATTE RANIERI, CHELSEA-FULHAM 2-0

GOL E SPETTACOLO TRA ARSENAL E TOTTENHAM

Due gol in una semifinale dei Mondiali, la finale praticamente giocata per intero dopo l’infortunio di Kramer che lo lanciò in campo dopo mezzora e l’assist per la rete della storia, quella di Mario Götze che portò la Germania sul tetto del mondo. Prima ancora una stagione appena conclusa nel Chelsea (che lo aveva pagato 22 milioni) e un futuro luminosissimo davanti. Il protagonista? André Schürrle, che poco più di quattro anni fa sembrava in rampa di lancio per affermarsi nel grande calcio europeo, non fosse per un pezzetto di pollo indigesto che, stando a quanto detto al Sun, gli ha rovinato la carriera.

“Non riuscivo ad alzarmi dal letto”

Piccolo passo indietro: qual è la storia del tedesco oggi nel Fulham? Ala d’attacco, volendo anche centravanti, classe ’90 cresciuto nel Mainz e poi passato al Bayer Leverkusen nel 2011. Lì i primi segnali di talento e i primi osservatori che iniziano a guardarlo con attenzione. Due anni dopo la spunta il Chelsea col Mourinho bis che lo vuole come ricambio di Hazard, Willian e Oscar: lì Schürrle sta al suo posto, gioca (30 partite), segna (9 gol) e poi parte per il Brasile con la sua nazionale: campione del mondo, e non certo da comparsa; ma durante una cena insieme ai suoi compagni arriverà quel bivio che cambierà per sempre la sua vita. “Sì, mi ha fatto male un pezzetto di pollo, mai più mangiato in vita mia, ora sono vegetariano - ha rivelato al Sun -. Sono stato male dopo quella cena, e perdere tre, quattro o cinque chili è stato un grande problema per uno col mio fisico. Non avevo più forza, sentivo che non riuscivo nemmeno ad alzarmi dal letto: alla fine abbiamo scoperto che era salmonella”. E poi? Prosegue André: “È stato un vero peccato, perché i numeri dicevano che ero in forma e avevo anche la fiducia dell’allenatore, ma da quando sono stato male non ho più avuto la possibilità di dimostrare il mio valore, e quando c’è stata la possibilità di tornare in Germania Mourinho mi ha lasciato andare". Da lì Wolfsburg, Dortmund e ora il prestito di nuovo in Premier con il Fulham ultimo in classifica, che non è certo come stare a Stamford Bridge in una delle squadre più forti della nazione. E tutto questo per colpa di un solo, indigesto, boccone di pollo.