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City-Chelsea, Sarri non stringe la mano a Guardiola. Pep chiarisce: "Non mi ha visto"

Premier League

Al fischio finale Sarri torna negli spogliatoi senza salutare Guardiola, ma Pep chiarisce immediatamente nel post partita: "Non mi ha visto, capisco la situazione, ho un bellissimo rapporto con lui". Sarri conferma: "Non l'ho visto e sono uscito, non c'è niente da spiegare". Già nel primo tempo il catalano era apparso dispiaciuto per l'ex Napoli al gol del momentaneo 4-0. Intanto per il Chelsea arriva la peggior sconfitta della propria storia

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Sei gol da una parte, zero dall'altra e la stretta di mano che nel finale salta. All'Etihad il triplice fischio consegna alla storia di questa Premier una goleada e lo sguardo di Guardiola quasi incredulo nel vedere Sarri che sfila davanti a lui senza salutarlo. Niente stretta di mano, ma è lo stesso Guardiola nel post partita che chiude immediatamente qualsiasi polemica, confermando la bontà del mancato gesto dell'ex Napoli: "Ho parlato con Gianfranco (Zola, ndr), Sarri non mi ha visto, capisco la situazione, ho un bellissimo rapporto con lui e non c'è nessun problema". Tutto rientrato dunque, come confermano le immagini (Sarri sfila davanti a Pep in completa trance agonistica dopo il clamoroso ko incassato dai suoi) e dalle stesse parole dell'ex Napoli: "Non l'ho visto lì intorno e sono uscito, volevo solo rientrare nello spogliatoio, ma come facciamo sempre lo raggiungerò per salutarlo e berremo anche qualcosa, non c'è assolutamente niente da spiegare".

E dire che lo sguardo incredulo di Pep non è stato l'unico peculiare durante la goleada del City. Già al venticinquesimo minuto dopo il poker rifilato da Gundogan il catalano aveva dato un'occhiata eloquente a un Sarri già scosso per l'imbarcata lampo. Cosa c'era in quello sguardo? Empatia, la solita e conclamata ammirazione e forse, quasi un pizzico di dispiacere. Nel vedere quell'allenatore che così tanto rispetti affondato così duramente, nel giro di ventun minuti in una partita mai iniziata. In sintesi: grande rispetto, anche perché Pep non è mai andato sopra le righe durante i gol segnati. Ha esultato, in maniera del tutto normale, alle prime reti. Si è disperato all'errore a porta vuota di Aguero e poi si è messo le mani in testa alla prima rete pazzesca dell'argentino. Niente di offensivo, o che giustificasse una mancata stretta di mano, avvenuta poi per distrazione e non per mancanza di rispetto - come confermato nel post partita di Sky anche dall'analisi di Paolo Di Canio.

Il rapporto Guardiola-Sarri

L'amicizia e la stima tra i due è da tempo nota. Quando nell'ottobre del 2017 si incrociarono in Champions il catalano rimase estasiato da un gioco del Napoli che sicuramente già conosceva e già aveva analizzato nei minimi dettagli: "Mai vista una squadra così, impossibile stare in campo novanta minuti e dominare. Questa sera ho affrontato una delle più forti mai incontrate nella mia carriera". Applausi tutt'altro che di circostanza arrivati anche la scorsa estate, quando Sarri era già in odore di panchina Chelsea: "Veder giocare il Napoli è stato uno spettacolo. Il loro gioco è un brindisi al sole, spero di sfidarlo in Premier". E di batterlo, fino però all'umiliazione del 6-0. Un ko clamoroso che, forse, Pep avrebbe preferito rifilare a qualsiasi altro allenatore.

Tutti i record di City-Chelsea

Alla fine il risultato è stato clamoroso, tennistico. Sei a zero senza storia, nel segno del Kun Aguero che in un colpo solo è diventato il recordman di sempre di gol segnati in campionato con la maglia del City: 160, sorpassando Eric Book e Tommy Johnson e entrando ancora di più nella leggenda Citizens. Ma anche undici triplette in carriera in Premier, pareggiando il primato storico di Alan Shearer; e la bellezza della partecipazione a duecento reti (tra gol e assist) nel massimo campionato inglese, entrando in un club riservato ora a soli sei giocatori insieme a gente come Rooney, Giggs, Henry, Lampard e Gerrard. Mica male…

Poi il capitolo Chelsea, amarissimo, che incassa (dopo il ko 0-4 di Bournemouth) per la prima volta due sconfitte di fila in trasferta con un parziale di almeno quattro reti di scarto, poi diventate sei e che ne fanno, in assoluto, la peggior sconfitta della storia del club in Premier. Una punizione pesantissima di Pep all'amico Maurizio.