Sarri: "Jorginho male? Normale se i compagni fanno poco movimento"

Premier League
Chelsea, Maurizio Sarri ha spiegato le difficoltà di Jorginho contro il Wolverhampton (Getty)

La sostituzione del centrocampista nel pareggio contro il Wolverhampton è stata accolta dagli applausi dal pubblico di Stamford Bridge. L'allenatore: "Lui è molto bravo a giocare a un tocco, ma per fare questo tipo di gioco ci vogliono anche i giusti movimenti degli altri giocatori"

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Nel pareggio per 1-1 contro il Wolverhampton nell'ultimo turno di Premier League a Stamford Bridge, maturato grazie al centro di Hazard in pieno recupero, la sostituzione di Jorginho con Willian a 20 minuti dalla fine è stata accolta con un applauso dai tifosi del Chelsea. Chiaro segnale di poco apprezzamento per la prova del centrocampista dei Blues e della Nazionale italiana. Nel postpartita, Maurizio Sarri ha espresso il suo punto di vista sulla prestazione del numero 5.

"Jorginho sostituito per il cambio di modulo, serve movimento dei compagni perché renda al meglio"

Secondo Sarri, la prestazione di Jorginho è stata opaca soprattutto per la scarsa intesa con i compagni di squadra in merito ai movimenti da eseguire: "Jorginho ha problemi se gli altri giocatori intorno a lui non si muovono, ed è successo questo". Poche soluzioni, pochi palloni giocabili: è questa l'equazione dell'allenatore dei Blues. "Lui è molto bravo a giocare a un tocco, ma per fare questo tipo di gioco ci vogliono anche i giusti movimenti degli altri giocatori. Quando gli altri non fanno movimento senza palla è difficile giocare ed era in difficoltà per questo motivo". Difficoltà palesate nella sostituzione con Willian, coincisa con il passaggio del Chelsea al 4-2-3-1: "Negli ultimi 20 minuti Jorginho non era adatto al nostro nuovo schema. Non l'ho sostituito per come ha giocato, ma per il cambio del sistema di gioco". Non è la prima volta che la prova del centrocampista italo-brasiliano è oggetto di mugugni a Stamford Bridge: era già successo in occasione del match di Europa League contro il Malmö. Alla vigilia della sfida ai Wolves, il centrocampista classe 1991 aveva respinto il titolo di pupillo di Sarri, spiegando di avere con l'allenatore un "rapporto normale, molto professionale. Quando sbaglio, mi urla e mi rimprovera come fa con tutti gli altri". Bastone e carota, un metodo che in fondo l'ex guida del Napoli ha utilizzato anche in questa occasione: "I fischi? Jorginho è un ragazzo dal carattere molto forte e un professionista. Deve saper giocare in ogni situazione".