Manchester City, Bernardo Silva e il tweet su Mendy: la FA lo accusa di "cattiva condotta"

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La Football Association ha accusato il giocatore del City di "cattiva condotta" per il tweet nei confronti del compagno di squadra Mendy. Il portoghese avrà tempo fino al 9 ottobre per rispondere dell'accusa. Ecco i possibili provvedimenti

Nuovi sviluppi sul caso Bernardo Silva-Mendy. Il portoghese è finito al centro delle polemiche negli scorsi giorni per un tweet pubblicato sul proprio account ufficiale, in cui aveva accostato il compagno di squadra da piccolo con un personaggio utilizzato per pubblicizzare i cioccolatini spagnoli "Conguitos". Il tutto accompagnato dalla scritta "Indovina chi è?". Un post ironico, ma finito sotto la lente di ingrandimento di Kick It Out, l'ente antidiscriminatorio del calcio, che ha chiesto di approfondire la vicenda. Il giocatore ha provato a difendersi pubblicando un altro tweet ("Non si può neanche scherzare più con un amico") e in sua difesa sono occorsi lo stesso Mendy e il suo allenatore, Guardiola, ma non è bastato a placare le polemiche. La Football Association ha deciso, dunque, di accusare Bernardo Silva di "cattiva condotta per violazione dell'articolo FA E3". Si parla di "violazione aggravata", in quanto il tweet in esame includeva "riferimenti, espressi o impliciti, alla razza e/o al colore e/o all'origine etnica". L'ex esterno del Monaco avrà tempo fino al 9 ottobre per rispondere dell'accusa ma, secondo quanto riportato da Sky Sport, il classe '94 ha già scritto una lettera personale alla FA dopo che quest'ultima si era messa in contatto con il City per chiedere le loro osservazioni. La difesa è supportata da una dichiarazione rilasciata dallo stesso Mendy, che ha affermato di non essersi offeso per il post sui social media.

Cosa rischia Bernardo Silva

Bernardo Silva, nel caso fosse ritenuto colpevole, potrebbe essere squalificato per sei partite. I funzionari disciplinari della Football Association hanno ritenuto il tweet abbastanza serio da chiedere una condanna, ma, essendo avvenuto sui social network e non all'interno del rettangolo di gioco, non saranno loro a prendere la decisione definitiva e l'esclusione per sei giornate non scatterà automaticamente. La scelta finale, infatti, spetterà a un panel di esperti indipendente.