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I Signori del Calcio, van Persie: "Wenger decisivo per la mia carriera"

Premier League

Torna oggi sui canali Sky Sport l’appuntamento con “I Signori del Calcio”. Protagonista di questa puntata è Robin van Persie, dagli esordi con il club di infanzia, il Feyenoord, fino ai successi in Premier League con Arsenal e Manchester United, passando per gli splendidi gol con l’Olanda

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L’ex stella di Arsenal e Manchester United si racconta in esclusiva a “I Signori del Calcio”, in onda da venerdì 28 febbraio sui canali Sky Sport e disponibile on demand.

L’ex attaccante olandese inizia spiegando la scelta della Premier e in particolare dell’Arsenal, dopo gli inizi al Feyenoord. “Questa decisione ha avuto un ruolo cruciale nella mia carriera perché in quel periodo al Feyenoord stavo vivendo un sacco di alti e bassi, che da giovane sono anche normali. Il mio ultimo periodo al Feyenoord non l’ho vissuto in modo piacevole perché non ero più felice. Cercavo una soluzione a questa situazione provando a parlare con altre squadre come il PSV Eindhoven e il Siviglia. Spesso da cose negative nascono cose positive, come nel mio caso. Mio padre incontrò lo scout dell’Arsenal, Steve Rowley al bar, dicendogli: guarda, se sei qui per provare a fare qualcosa per Robin, devi essere veloce perché sta per firmare con il PSV Eindhoven in Olanda.

 

Chiamò subito Arsene Wenger per convincerlo a farmi firmare e gli disse: corri questo rischio, mi prendo io la responsabilità. L’ho visto giocare contro l’Ajax, la partita è stata dura. I tifosi erano agitati, ma lui è rimasto calmo, ha giocato molto bene e ha segnato. Steve era contento di aver visto quello che voleva. Quindi, invece di firmare con il PSV, ho firmato con l’Arsenal. Sicuramente il contratto peggiore della mia carriera-ammette Van Persie- ma volevo andare lì, giocare con tutti quei grandi giocatori e imparare da loro e soprattutto avere Wenger come allenatore”.

 

E il passaggio da giovane talentuoso a campione della Champions è dovuto anche e soprattutto a Wenger. Sono molto grato del tempo passato con lui. È stato importantissimo per me. Senza di lui non sarei mai diventato quello che sono adesso. Era paziente, potevi fidarti di lui- spiega l'ex attaccante a Sky Sport- ti dava sempre delle opportunità anche quando sbagliavi, perché a volte può capitare. Ho preso un paio di cartellini rossi e avrebbe potuto fare come gli allenatori di altre squadre che scelgono di far giocare qualcun altro perché aveva molte opzioni, ma ha sempre scelto me perché credeva in me. Mi ha sempre aiutato a crescere sia come giocatore sia come persona”. 

 

Poi il passaggio al Manchester United. I tifosi dell’Arsenal non gradirono molto che quello fosse il tuo sogno... "Forse ho scelto le parole sbagliate. Non credo abbia mai sognato di giocare per il Manchester United, ma il bambino che c’è in me aveva deciso di accettare quella sfida. Sì, forse avrei dovuto scegliere parole differenti, non volevo far arrabbiare nessuno, cercavo solo di spiegare perché avessi preso quella decisione per vincere e per accettare questa sfida".

Vincendola. Tre anni all’Old Trafford, 50 gol e alla fine ha vinto la Premier League.
"Quando finisce in quel modo, quando vai dalla parte del nemico, devi cercare di fare del tuo meglio, produrre, essere in forma, non esiste nient’altro che provare a vincere. Non riuscirci è un fallimento. Quando ho realizzato di aver fatto quel passo, ero estremamente concentrato. Ho giocato 38 partite e segnato 26 gol, ma non facevo altro che allenarmi, tornare a casa, mangiare e dormire. Agivo e vivevo come una macchina. Solo per quello. Era il mio unico obiettivo. Tutto ruotava attorno al fatto che dovessimo vincere. Essere all’altezza di Rooney, Giggs, Carrick, Scholes, del coach Ferguson… tutto questo ha fatto sì che accadesse".

 

323 gol da professionista: non sono solo tanti, non sono solo importanti, ma sono anche belli. Come quello a Charlton con l’Arsenal, quello del Manchester United contro l’Aston Villa, il famoso gol con l’Olanda contro la Spagna durante i Mondiali. 
"Il mio gol preferito è il gol contro la Spagna, perché è stata l’opportunità di segnare contro una squadra campione del mondo. Ma il gol contro il Charlton ha una storia simpatica da raccontare: ho provato a fare quel gol in estate, a casa di un mio amico in piscina. Di solito affittava una casa dove c’era la piscina e ogni volta che calciava la palla io correvo, correvo, correvo e poi BAAAM! La lanciavo nella piscina. Non pensavo che avrei segnato quel gol un paio di mesi dopo perché lo facevo solo per divertirmi. Ma se ci penso adesso era esattamente quello che volevo. Lo provai per due settimane senza mai fermarmi, tutti i giorni".

Appuntamento con l'intervista integrale a Robin Van Persie a "I Signori del Calcio", in onda venerdì 28 febbraio alle 19.30 e alle 22.15 su Sky Sport Uno e alle 20.30 3 23 su Sky Sport Football. Sabato 29 febbraio alle 16.30 su Sky Sport Collection, alle 20.45 su Sky Sport Football e alle 21.30 su Sky Sport Uno. Disponibile on demand.