Talento ed estro. Comune denominatore di calciatori come Best, Currie, Merson, Cantona, Gascoigne, Le Tissier, Ian Wright. Paolo Di Canio ne fa un ritratto nell’appuntamento di Natale con il suo “Premier Special”, in onda da oggi sui canali Sky Sport e disponibile on demand
Che tempi, quei tempi. Sì, ma quali? Beh, c’è una scelta comoda: fine anni Sessanta, tutti gli anni Settanta e Ottanta e addirittura i Novanta. I tempi in cui il calcio inglese, sulla strada verso una globalizzazione che a molti tuttora non va giù, esibiva giocatori, indigeni e stranieri, che al talento naturale univano un carattere e un estro che li rendeva, semplicemente, differenti.
È questo il tema della puntata di Natale del "Di Canio Premier Special": il titolo, Fuori dagli schemi-Cantona e gli altri, lascia intendere e al tempo stesso permette di attivare un po’ di immaginazione e fantasia. Facile però partire dal primo, dal principio: George Best. Primo giocatore nella storia del calcio inglese moderno ad abbinare un medesimo grado di talento con un comportamento ed un aspetto che lo ponevano, appunto, fuori dagli schemi. Erano gli anni Sessanta, nella loro parte finale, e il Regno Unito stava cambiando in maniere sorprendenti e non sempre comprensibili all’estero: il famoso film “Fumo di Londra”, interpretato e diretto da Alberto Sordi, racconta proprio lo stupore di un italiano anglofilo che nel 1966 si trova di fronte una Londra in mutamento rapido e stravolgente ed è costretto a rivedere tutte le idee e le immagini che aveva a lungo coltivato. Il Best di quegli anni era simile, nell’aspetto, a tantissimi giovani britannici, e ne aveva magari anche la tendenza alla bella vita e agli eccessi. Ma al contrario degli altri aveva un talento superiore, ed è questa la differenza nei personaggi narrati da Di Canio: non solo la bravura, non solo l’estro ma la combinazione di entrambi.
A formare miscele di segno diverso nel corso del tempo, ricevendo - nel caso degli anni Settanta - il soprannome di mavericks, puledri indomabili: se uno come Tony Currie, centrocampista di Sheffield United, Leeds United e Queens Park Rangers proprio negli anni Settanta, ha limitato al perimetro del campo di gioco la sua creatività bizzarra, altri hanno esagerato nella vita di tutti i giorni, tra eccessi di bevute, di scommesse e di indisciplina. Paul Merson, ad esempio, ala e centrocampista offensivo che ebbe il suo periodo migliore nella prima metà degli anni Novanta con l’Arsenal, di cui era diventato titolare già nel 1988, vincendo dunque quel memorabile titolo all’ultima partita ad Anfield, contro il Liverpool. Come spiega Di Canio, Merson palla al piede esprimeva la gioia del calcio, ma solo lì poteva dimenticarsi dei suoi demoni: le scommesse, le bevute (spesso con il capitano Tony Adams, altro personaggio di cui si parla) e la droga, che lo portò anche ad una squalifica di alcuni mesi. Era un periodo intermedio: la massima serie del calcio inglese si chiamava già Premier League e per i giocatori aumentavano stipendi e notorietà, ma lo stile di vita di alcuni di loro era ancora legato a schemi diversi, che si stavano però modificando anche per l’influenza di allenatori stranieri.
Straniero era anche Eric Cantona, menzionato nel titolo per la sua eccellenza: pochi mesi dopo il suo arrivo sia Leeds United sia Manchester United vinsero il titolo, e la sua presenza in campo era in grado di galvanizzare i compagni di squadra ed i tifosi e di spaventare o irritare gli avversari. Con eccessi come il calcio da kung-fu rifilato nel gennaio del 1995 a un tifoso del Crystal Palace che lo stava insultando dopo un’espulsione. Arrivò una lunga squalifica, arrivò un bizzarro discorso durante la conferenza stampa seguita ad un’udienza in tribunale, poi il ritorno e il ritiro, a soli 30 anni.
Cantona, Gascoigne, Le Tissier, Ian Wright: modi diversi di vivere l’estro, e nel caso degli ultimi due senza eccessi sul campo ma solo con un’esuberanza che nasceva dalla felicità pura di creare, finalizzare, dominare, inventare. È una puntata di fatti ed emozioni, di parallelismi ed incroci: impeccabile Le Tissier, tormentato Gascoigne, esuberante Wright, aggressivo Neil Ruddock, che con Wright giocò alcuni mesi al West Ham. In una squadra in cui c’era anche Di Canio, ritratto mentre esulta - e c’è anche l’ala Trevor Sinclair, tuttora grande amico di Paolo - dopo un raro gol segnato dal difensore centrale ex Millwall, Southampton, Tottenham e Liverpool. Già, era un West Ham con tanta creatività. Anche per questo la conclusione della puntata va seguita con attenzione. Molta attenzione…
Di Canio Premier Special: Fuori dagli schemi-Cantona e gli altri
Venerdì 25 dicembre
Ore 14.00 su Sky Sport 24
Ore 16.30 su Sky Sport Uno
Sabato 26 dicembre
Ore 13.00 su Sky Sport Uno
Ore 00.30 su Sky Sport Football
Disponibile On Demand e su Sky Go