Chelsea, Tuchel: "Giocheremo finché avremo le maglie". Havertz: "Pronto a pagare aereo"

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L'allenatore alla vigilia della trasferta sul campo del Lille: "Finché abbiamo le magliette, finché siamo una squadra saremo competitivi. Per la partita contro il Middlesbrough non potremo però viaggiare in aereo". Havertz: "Pagare per le trasferte non sarebbe un problema". E il 'Boro risponde alla richiesta del Chelsea di giocare a porte chiuse: "Fa sorridere sentirli parlare di integrità sportiva"

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"Finché abbiamo le magliette, finché siamo una squadra saremo competitivi". Parola di Thomas Tuchel alla vigilia della partita di ritorno degli ottavi di finale di Champions League del suo Chelsea, in calendario mercoledì sera sul campo del Lille. "Ci sono delle restrizioni che dobbiamo affrontare - spiega - cerchiamo di essere il più professionali possibili nel modo in cui ci è concesso farlo".

"Contro il Lille in aereo, contro il Middlesbrough no"

L'allenatore commenta anche le difficoltà legate all'organizzazione delle trasferte: "Non posso dire che ci sia più incertezza, la situazione è la stessa dei giorni precedenti. Avremo delle cose di cui discutere, tipo come arrivare alle partite, cose che vengono solitamente gestite dal team organizzativo. Dobbiamo unire le nostre teste per risolvere le cose e trovare soluzioni. Di certo è uno sport professionistico in cui giochiamo a distanza di due giorni mentre i nostri avversari ne hanno avuti 4 di riposo. Per questo è meglio arrivare a Lille in aereo che in autobus. Per la partita contro il Middlesbrough non potremo però viaggiare in aereo" spiega poi con riferimento al limite di budget concesso per le trasferte secondo la licenza concessa dal governo inglese, pari a 20mila sterline. Spazio anche ai commenti pro Abramovich di alcuni tifosi del Chelsea: "Comportamento ingiustificabile in questo momento - lo definisce Tuchel - se in Parlamento si discute dei cori forse dobbiamo iniziare a preoccuparci". 

LONDON, ENGLAND - APRIL 16: Chelsea owner Roman Abramovich looks on from the stands during the Barclays Premier League match between Chelsea and Manchester City at Stamford Bridge on April 16, 2016 in London, England.  (Photo by Paul Gilham/Getty Images)

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Havertz: "Disposto a pagare di tasca mia per le trasferte"

Concetti ribaditi dal centrocampista tedesco del Chelsea, Kai Havertz: "Siamo tutti professionisti, conosciamo la situazione del club in questo momento - spiega - dobbiamo concentrarci sul campo. Al resto ci penserà il club, non riguarda noi giocatori. Pagare per le trasferte? Non sarebbe un problema. Ci sono cose molto più complicate al mondo in questo momento, stanno accadendo cose più grandi di noi che giochiamo a calcio. Autobus o aereo non è un problema. Pagherei di tasca mia". Con un commento anche a ciò che accade tra Russia e Ucraina: "So che la guerra è la cosa peggiore che può accadere sul pianeta in questo momento. Siamo tutti a favore della pace, quindi è difficile per me parlarne. Ma è difficile rispondere a queste domande perché non entriamo in contatto con queste situazioni".

La posizione dell'Uefa

Non si è fatta attendere la posizione del massimo organismo calcistico europeo sulla questione Chelsea: "Siamo pienamente impegnati ad attuare sempre le sanzioni Ue e internazionali. Il caso in esame è valutato nel contesto della licenza rilasciata nel Regno Unito che consente al Chelsea di continuare l'attività calcistica minima, fornendo al contempo la certezza che non ci sarà alcun guadagno finanziario per il signor Abramovich. Lavoreremo con l'Ue e gli Stati membri interessati per garantire la massima chiarezza e rimanere al passo con tutte le misure pertinenti e applicabili in linea con gli ultimi sviluppi".

Verso la sfida al Middlesbrough

Tra i provvedimenti presi dal governo inglese nei confronti del Chelsea per il caso Abramovich, c'è anche il divieto di vendere biglietti per le gara casalinghe dei Blues. Una misura che aveva portato inizialmente il club londinese a chiedere alla Football Association di giocare a porte chiuse "per questioni di integrità sportiva" la sfida di FA Cup in calendario sabato 19 marzo al Riverside Stadium contro il Middlesbrough. "Siamo delusi nell'annunciare che non saremo in grado di vendere i biglietti per la partita di FA Cup di sabato contro il Middlesbrough" aveva spiegato il Chelsea in una nota. Il Middlesbrough aveva replicato così poco dopo: "Troviamo il suggerimento del Chelsea bizzarro e senza alcuna sorta di pertinenza. Sentire il Chelsea invocare "integrità" sportiva come motivo per cui la partita si dovrebbe giocare a porte chiuse è estremamente ironico". In serata il Chelsea ha ritirato la richiesta alla Fa Cup: "Dopo discorsi costruttivi tra FA e Chelsea - ha scritto la FA su Twitter -, il club ha accettato di rimuovere la richiesta per la sfida dei quarti di FA Cup contro il Middlesbrough di giocare a porte chiuse. La FA rimane in continua discussione con il Chelsea, la Premier e il Governo per trovare una soluzione che consentirebbe sia ai tifosi del Chelsea di assistere alle partite che ai tifosi in trasferta di assistere ai match di Stamford Bridge, garantendo allo stesso tempo il rispetto delle sanzioni". 

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