Manchester City indagato, cosa rischia

Premier League

Manchester City a rischio sanzioni in Premier League. La società rischia punti di penalizzazione o addirittura l'esclusione dal massimo torneo di calcio inglese. E' accusato di oltre 100 violazioni delle regole finanziare che sono state raggruppate in un documento di 735 pagine. Nel mirino anche alcuni contratti di calciatori e allenatori fra i quali quello del ct della Nazionale Roberto Mancini

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Tutto è partito da un’inchiesta pubblicata 5 anni fa da Der Spiegel. Era basata sul lavoro di un hacker portoghese, Rui Pinto, che aveva hackerato l’account mail di varie società di calcio e di agenti. Da lì Premier e Uefa hanno condotto un’indagine sul City, che ha portato dapprima la stessa Uefa a escludere il club dalle Coppe per due anni: pena poi ridotta a una sola ammenda dalla Cas, Court of Arbitration for Sport. Alcuni reati, secondo la corte d’appello, non erano dimostrabili, altri erano caduti in prescrizione. Prescrizione che invece nei regolamenti Premier non esiste, ecco perché la luce rimane accesa sull’intero periodo preso in esame, ossia dal 2009 al 2018. Non solo, la tesi sostenuta dalla Premier è che dal 2018 fino ad ora, il club abbia anche ostacolato le attività di investigazione. E’ uno degli illeciti contestati ed è l’unico aspetto già fermamente smentito dal City. Un altro presunto illecito rimanda alla non accurata comunicazione finanziaria, in particolare degli introiti, inclusi quelli derivanti da sponsorizzazioni. La Premier ritiene poi che il City non abbia comunicato correttamente i compensi all’allenatore tra il 2009 e il 2013 - ossia a Mancini - e ai giocatori tra il 2010 e il 2016: qualcosa di simile a ciò che viene contestato alla Juventus per quanto riguarda la manovra stipendi. Presunti reati in materia di bilanci e negli accordi con Uefa portano a 130 le violazioni di cui il City è accusato. Sarà ora una commissione indipendente a giudicare. Gli ipotetici provvedimenti vanno da sanzioni pecuniarie a penalizzazione in punti fino alla revoca dei titoli e anche alla richiesta al board di sospendere o escludere il club dalla Premier. I tempi non sono prevedibili, ma si ritiene non siano brevi. Di conseguenza difficilmente l’eventuale pena ricadrebbe sulla stagione in corso. Premier e City, dopo la sentenza, potranno far ricorso alla corte d’appello interna, che non è la stessa dell’Uefa. Tutto è ancora possibile.