Dele Alli racconta il suo inferno: "Ho subito abusi a 6 anni"

IL RACCONTO
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Il calciatore dell'Everton si è raccontato a cuore aperto in un'intervista per il podcast The Overlap di Gary Neville. Dall'infanzia terribile ai problemi degli ultimi tempi: "Usavo sonniferi e alcol per intorpidire i sentimenti, ho deciso di andare in clinica perché sentivo che stavo perdendo la battaglia"

Era uno dei più grandi talenti del calcio inglese, ma a un certo punto della sua carriera la luce si è spenta. Blackout. Il protagonista, Dele Alli, ha spiegato cosa c'è dietro la crisi degli ultimi tempi in una toccante intervista rilasciata a Gary Neville nel podcast The Overlap. Il centrocampista dell'Everton, ex Tottenham e con 37 presenze con la nazionale inglese tra il 2015 e il 2019, si è messo a nudo raccontando la sua storia drammatica e un'infanzia infernale vissuta tra droghe e violenze. Così come la recente decisione di farsi ricoverare in una clinica per disintossicarsi.

Un'infanzia difficile tra droghe e violenze

Dele Alli riavvolge il nastro partendo dalle sue origini. "A sei anni sono stato molestato. Sono stato mandato in Africa per imparare la disciplina. Poi sono stato rimandato indietro. A sette ho iniziato a fumare. A otto anni ho iniziato a spacciare droga. Una persona anziana mi ha detto che non avrebbero fermato un bambino in bicicletta, quindi andavo in giro col mio pallone e sotto tenevo la droga. A 11 sono stato fatto penzolare da un ponte da un tizio della casa accanto. Poi a 12 anni sono stato adottato. Sono stato adottato da una famiglia fantastica. Non avrei potuto chiedere persone migliori, mi hanno aiutato molto". 

La decisione di chiedere aiuto

Episodi che hanno segnato moltissimi la crescita di Dele Alli che è reduce dal prestito al Besiktas: "Quando sono tornato ho scoperto di aver bisogno di un'operazione. Ero in un momento molto difficile mentalmente, avevo preso l'abitudine di usare sonniferi o alcol per intorpidire quello che provavo". Da lì la decisione di farsi aiutare: "Ho deciso di andare in una moderna struttura di riabilitazione per la salute mentale, le dipendenze e i traumi. Sentivo che era arrivato il momento per me. Ero intrappolato in un circolo brutto, facevo affidamento su cose che mi stavano facendo del male. Dentro di me stavo decisamente perdendo la battaglia ed era il momento di cambiarla. Sono andato lì per sei settimane di riabilitazione – ha continuato Alli – L'Everton è stato fantastico, mi ha sempre sostenuto al 100% e gli sarò grato per sempre".

La nota dell'Everton

Dopo la pubblicazione dell'intervista, l'Everton ha rilasciato una nota: "Tutti all'Everton rispettano e applaudono il coraggio di Dele nel parlare delle difficoltà che ha dovuto affrontare, oltre a cercare l'aiuto necessario. Il benessere fisico e mentale di tutti i nostri giocatori è di fondamentale importanza. Il club prende molto sul serio la propria responsabilità nel proteggere la riservatezza dei giocatori e del personale. Dele non condurrà ulteriori interviste in relazione alla sua riabilitazione e chiediamo che la sua privacy sia rispettata mentre continua il suo recupero dall'infortunio e riceve la piena cura e il supporto necessari per il suo benessere fisico e mentale".