Dostoevskij, Dalai Lama, laurea e gavetta svedese: alla scoperta del "mago" Graham Potter
L'ex allenatore del Brighton ha firmato un contratto di 5 anni con il Chelsea. Ex calciatore di poco successo, è arrivato in Premier dopo una laurea in Scienze Sociali e un'esperienza in Svezia, dove ha portato l'Ostersund dalla 4^ serie all'Europa League. I suoi metodi di allenamento (comprensivi anche di canti e opere teatrali) sono stati oggetto di un documentario. Risultati brillanti e idee anticonvenzionali
- Thomas Tuchel era stato esonerato dal Chelsea dopo la sconfitta in Champions contro la Dinamo Zagabria. Il proprietario Todd Boehly ha scelto per sostituirlo Graham Potter, manager del Brighton
- Contratto di 5 anni, il Chelsea dovrebbe aver pagato 25 milioni al Brighton per liberarlo con il suo staff: "Sono incredibilmente orgoglioso ed entusiasta di rappresentare il Chelsea", le sue prime parole
- Il presidente dei Blues Todd Boehly: "È un allenatore collaudato e un innovatore in Premier League che si adatta alla nostra visione per il club".
- Ma chi è Graham Potter? Nelle ultime tre stagioni (dal 2019/2020) ha condotto il Brighton ad altrettante salvezze, con il 9° posto record dello scorso campionato. In queste prime giornate ha iniziato con 4 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta: quarta piazza in classifica con 13 punti, unica intrusa tra le big d'Inghilterra nelle prime 7 posizioni
- Il Brighton di Potter è stato un avversario molto difficile da affrontare per il Chelsea nelle ultime stagioni: nelle sei partite più recenti, quattro volte i blues sono stati fermati sul pareggio
- In questi anni la squadra si è sempre distinta per una proposta di gioco offensiva e brillante. Il Brighton nelle ultime stagioni ha sempre avuto uno dei dati più alti per quanto riguarda i recuperi nati dal pressing offensivo, il possesso palla e gli expected goals creati (sempre molto superiori al totale dei gol realizzati). Il modulo di riferimento usato è stato spesso il 3-4-2-1
- In questi anni Potter ha valorizzato tantissimi giocatori, venduti poi a cifre esorbitanti dal suo club. Basti pensare al difensore Ben White (all'Arsenal per 58,2 milioni nel 2021), al centroampista Yves Bissouma (al Tottenham in estate per 29 milioni) e, ultimo, il discusso esterno sinistro Marc Cucurella (65,3 milioni), che ora avrà subito la possibilità di ri-allenare
- Ma Potter è stato solo un allenatore? Il classe 1975 è stato anche un giocatore da appena 9 presenze in Premier League con il Southampton e molte di più nelle categorie inferiori, fino al ritiro precoce a 30 anni per via di un infortunio
- Dopo il ritiro, nel 2006 si è laureato in Scienze Sociali alla Open University di Milton Keynes con una tesi sulla leadership e sull'intelligenza emotiva. Inoltre le sue prime esperienze da allenatore sono state in ambiti accademici, come responsabile delle squadre universitarie di Leeds e Hull
- La chiamata improvvisa è arrivata dall'Ostersund, società dell'omonima città nel nord della Svezia a sei ore dalla capitale Stoccolma. Una squadra militante in quarta serie, composta da dilettanti e in un solitario posto di montagna. Sembrava una follia, ma Potter in 7 anni (2011-2018) la porta in massima serie e a vincere una Coppa di Svezia nel 2017
- La vittoria del trofeo vale l'accesso in Europa League, dove la squadra miete vittime illustri: Galatasaray, Paok Salonicco, Athletic Bilbao ed Hertha Berlino. Il sogno finisce ai sedicesimi di finale contro l'Arsenal, non senza vincere la sfida all'Emirates 2-1
- Potter diventa così famoso in patria. Allena per un anno lo Swansea in Championship (arrivando ai quarti di FA Cup) e poi da lì il Brighton
- Potter non ha mai avuto problemi a definirsi un tecnico anti-convenzionale. Ai tempi dell'Ostersund, organizzò un circolo ricreativo in cui sia i giocatori che lo staff della squadra dovevano cimentarsi in canti, balli e letture davanti al pubblico. L'artista prediletto? Dostoevskij. Organizzò anche una rappresentazione teatrale de “Il lago dei cigni”
- La ragione di questi metodi? Potter ha spiegato di voler portare i giocatori fuori dalla loro comfort zone, obbligarli a fare cose che non rientrassero nella loro indole, ad affrontare sfide e paure. “The comfort zone” è anche il titolo del documentario che il Guardian realizzò nel 2018 sulla sua storia all'Ostersund
- Al Brighton non ha perso l'abitudine. Il libro più consigliato ai giocatori sembra sia diventato “Saggezza antica e mondo moderno” del Dalai Lama. Con la società è stato impegnato anche in attività benefiche, come quando trascorse una notte con i senzatetto della città del sud-Inghilterra per raccogliere fondi per il progetto benefico “Off the Fence”
- I risultati ottenuti, i metodi con cui li ha raggiunti e certamente il cognome letterario hanno spinto subito in molti a chiamarlo “mago”. Il Chelsea si affida alle sue magie, inteso come lavoro dentro e fuori dal campo, per lanciare il suo nuovo ciclo che si lasci definitivamente alle spalle l'epoca di Roman Abramovich