
Continua a stupire l’Atalanta di Gasperini, quarta in classifica con un rendimento da leader in Europa. L’exploit va ricondotto anche ai talenti lanciati in prima squadra, giovani prodotti del vivaio e subito monitorati in chiave mercato. Ormai è una prassi in casa nerazzurra da oltre vent’anni -

FRANCK KESSIÉ. Inevitabile partire dal più giovane delle truppa, 20 anni a dicembre eppure un punto di riferimento nel centrocampo di Gasperini. Ivoriano precoce per mezzi, duttilità e carattere senza dimenticare la confidenza con il gol (già 5 in stagione) -

MATTIA CALDARA. Sono invece 3 le reti del difensore bergamasco in sole 7 presenze, sinonimo del repertorio completo del ragazzo che si ispira a Nesta. Classe 1994 cresciuto nel vivaio, si è subito imposto nel pacchetto arretrato con la maturità di un veterano -
ROBERTO GAGLIARDINI. Addirittura esaltante la parabola del centrocampista, bergamasco di nascita come Caldara. Aggregato in prima squadra dopo le esperienze in prestito in Serie B, “Gaglia” ha scalato le gerarchie fino a guadagnarsi la Nazionale del ct Ventura -

ANDREA CONTI. Punta proprio agli Azzurri il laterale lecchese, altro classe 1994 dai mezzi tecnici e atletici di grande qualità: sulla destra è ormai una garanzia per Gasperini e Gigi Di Biagio, ct dell’U-21. Di questo passo lo vedremo in pianta stabile pure in Nazionale -

ALBERTO GRASSI. Tornato a Bergamo in prestito dal Napoli, club che lo acquistò lo scorso gennaio a titolo definitivo, il centrocampista prodotto dal vivaio aveva trovato continuità e risonanza prima della cessione. Poca fortuna dal suo addio a Bergamo nonostante l’ottimo profilo -

MARCO SPORTIELLO. Altro scontento in rosa complice il posto perso a favore di Berisha, portiere che Gasperini gli preferisce nonostante l’affidabilità esibita in passato. Le sirene estive di mercato e un pessimo avvio di stagione l’hanno relegato in panchina -

DAVIDE ZAPPACOSTA. Ormai un ex nerazzurro il laterale originario di Sora, maturato nell’esperienza triennale ad Avellino. Dopo un’ottima stagione in prima squadra, Zappacosta aveva trovato l’intesa definitiva con il Torino allora allenato da Ventura -

DANIELE BASELLI. Insieme a Zappacosta, nell’ambito di un affare da 10 milioni di euro, i granata si erano assicurati anche il talentuoso centrocampista bresciano. Il Toro aveva blindato pure Andrea Belotti, bergamasco eppure mai entrato in orbita Atalanta -

MANOLO GABBIADINI. Cresciuto nel settore giovanile dell’Atalanta, passò in compartecipazione prima alla Juventus e poi alla Sampdoria. L’acquisto del Napoli ne ha frenato l’evoluzione a causa della coabitazione con Higuain prima e Milik poi, ma il talento c’è -

SIMONE ZAZA. Coetaneo di Gabbiadini, quasi irriconoscibile a distanza di pochi anni, l’attuale attaccante del West Ham entrò nel 2002 nelle strategie dell’Atalanta prima di trasferirsi a Bergamo nel 2006. Poi lo strappo dettato dalla smania di trovare spazio -

GIACOMO BONAVENTURA. Un’altra rivelazione che testimonia la bontà dell’Atalanta nel formare i giovani. Marchigiano classe 1989, a 15 anni passò prima al Margine Coperta (società satellite) e poi a Bergamo. La classe e la fame l’hanno incensato come leader al Milan -

TIBERIO GUARENTE. Come Bonaventura anche il centrocampista toscano entrò nella succursale nerazzurra a 9 anni e all’Atalanta nel 1999. Tra il 2007 e il 2009 fu un titolare inamovibile in Serie A, poi la cessione al Siviglia e il girovagare in Italia -

MARINO DEFENDI. Oggi milita nella Ternana dopo aver messo le radici a Bari, squadra che per 5 stagioni gli ha consegnato pure la fascia di capitano. Iniziò da esterno offensivo nell’Atalanta dove maturò l’intera trafila dagli Esordienti alla Serie A. Poi divenne biancorosso nell’affare Masiello -

ANDREA CONSIGLI. Sono 6 i campionati da protagonista con la maglia dell’Atalanta, società che dall’età di 11 anni ha scommesso sul portiere classe 1987. Il suo passaggio al Sassuolo (3 milioni di euro) ha spalancato le porte all’erede Sportiello e quindi a Berisha -

MARCO MOTTA. Lecchese d’origine ma bergamasco d’adozione, considerato che nel 2001 si trasferì a Bergamo e spiccò il salto nel grande calcio. Bastò una stagione all’Atalanta in Serie A per garantirgli, tra le altre, le maglie di Torino, Roma e Juventus -

DANIELE CAPELLI. Ribattezzato il “Muro di Grumello” in riferimento al suo Comune d’origine, il difensore vanta oltre 15 stagioni in nerazzurro tra vivaio e prima squadra. Al Cesena ha condiviso il reparto con Mattia Caldara, ormai una solida realtà nell’Atalanta -

MICHELE CANINI. Rientrato in Italia dopo l’esperienza in Giappone, il 30enne centrale parcheggiato a Parma è tuttora di proprietà dei bergamaschi. Nel 2005 si trasferì a Cagliari senza debuttare in prima squadra, esordio rimandato 8 anni più tardi -

GIAMPAOLO PAZZINI. Oggi è chiamato a riportare il Verona in A con i suoi gol, ma la favola ebbe inizio nel 1999 quando entrò nella cantera dell’Atalanta. Da lì l’esordio in Serie A, la cessione alla Fiorentina (6 milioni di euro) e le tante reti nella massima serie -

RICCARDO MONTOLIVO. Binari paralleli all’amico Pazzini per il capitano del Milan, fiore all’occhiello del settore giovanile bergamasco. Dopo 12 anni tra vivaio e prima squadra si vestì di viola (3,5 milioni di euro) e successivamente di rossonero -

ANDREA LAZZARI. La covata era la stessa di Pazzini e Montolivo così come il talento, espresso a intermittenza. Bergamasco classe 1984, naturalmente scuola Atalanta, si laureò bomber di Coppa (9 gol, 5 alla Juventus) nel 2005. Oggi milita nel Pisa -
SIMONE PADOIN. Amuleto della Juventus per 4 anni dove ha ricoperto l’apprezzatissimo ruolo di gregario, si è trasferito in estate al Cagliari. Prima del passaggio in bianconero (5 milioni di euro), “Pado” maturò giovanissimo nell’Atalanta dove convinse in 5 stagioni ad alti livelli -

CRISTIAN RAIMONDI. Tra i più applauditi dai tifosi che ne esaltano l’abnegazione per la causa, CR77 è un altro prodotto del vivaio nerazzurro. Bergamasco e tifoso atalantino, sente la maglia come pochi altri: dal 2010 ha varcato le 100 presenze -

ROLANDO BIANCHI. Tra i migliori bomber nella storia del Torino, il centravanti bergamasco ha lasciato il segno con Lazio, Citizens e Reggina. Tutto ebbe inizio nel vivaio dell’Atalanta dove è tornato nella stagione 2014/15. Ora è ripartito dal Perugia -

INACIO PIÁ. Se ne avete perso le tracce, gioca e segna ancora in Serie D con i bresciani del Darfo Boario. Tantissime le maglie vestite in carriera dal brasiliano, la prima delle quali fu nerazzurra dai suoi 16 anni. Anche il fratello Joelson iniziò a Bergamo -

MASSIMO DONATI . Ormai 35enne e tornato in Scozia, friulano come Padoin, nel 1999 passò dalla Primavera all’Atalanta di Vavassori in un biennio esaltante. Ceduto al Milan, tornò a Bergamo nel 2006 prima di salutare a fine campionato -

GIANPAOLO BELLINI. Recordman di presenze in nerazzurro per distacco, ormai consegnato allo storia del club, il terzino bergamasco rappresenta un’eccezione: non ha mai lasciato l’Atalanta. Entrò nel settore giovanile nel 1986, addirittura 30 anni fa -

IVAN PELIZZOLI. L’Atalanta fu un trampolino per il portiere bergamasco, oggi 36enne, che guadagnò le chiamate di Roma, Reggina e Lokomotiv Mosca prima di tornare in Italia. In nerazzurro si consacrò a 20 anni non ancora compiuti sorprendendo in Serie A -
ALEX PINARDI. Coetaneo di Pelizzoli e Bellini, oggi alla Giana Erminio, trovò spazio nel vivaio dell’Atalanta nonché in prima squadra rivelandosi tra i prospetti emergenti del nostro calcio. Attese parzialmente tradite, ma la classe resta indiscutibile -

CESARE NATALI. In quell’Atalanta a cavallo tra gli anni ’90 e 2000 trovavano spazio due difensori bergamaschi cresciuti nel settore giovanile: Stefano Lorenzi e il biondo centrale. Quest’ultimo, in particolare, ha sempre giocato in Serie A prima del ritiro -
DAMIANO e CRISTIAN ZENONI. Come dimenticare la coppia di gemelli, laterali che maturarono le stesse tappe da Zingonia alla prima squadra fino alla Nazionale. Se il primo si divise tra Bergamo, Udine e Parma, Cristian ha vinto con Juventus e Sampdoria -

LUCIANO ZAURI. Ritiratosi tre stagioni fa a Pescara, il difensore abruzzese ha ritagliato una larga fetta della sua carriera all’Atalanta: arrivò nel vivaio nel 1993, rimase in prima squadra per 6 anni. Si distinse anche con Lazio, Fiorentina e Sampdoria -

SAMUELE DALLA BONA. In casa Atalanta si ricordano i casi di Sala, Zamblera e Mannone, campioncini scippati dai club inglesi. Prima di loro, senza esordire in prima squadra, toccò al friulano acquistato dal Chelsea. Un passaggio a Bergamo 12 anni dopo -
DOMENICO MORFEO. Nella nostra carrellata lunga vent’anni non può mancare il talento di Pescina, trequartista dalla tecnica cristallina che ha lasciato l’agonismo a 35 anni. Da 12enne divenne nerazzurro spiccando il salto verso l’élite del calcio italiano -
TOMAS LOCATELLI. Sconfiniamo leggermente i vent’anni citando un altro trequartista dai grandi mezzi balistici, bergamasco entrato nel vivaio dell’Atalanta a 15 anni. Alimentò pure l’interesse del Milan ma si consacrò tra Udine, Bologna e Siena -
ALESSIO TACCHINARDI. Archiviamo il nostro elenco con il centrocampista che ha scritto pagine memorabili nella Juventus, ma che proprio da Bergamo spiccò il salto verso una grande carriera. Cremasco passato a Zingonia e in prima squadra, poi le gesta nella Juve per oltre 10 anni -