
LA FOTOGALLERY. Il 5 dicembre 2015, la squadra di Mancini batteva i rossoblu per 1-0 con un gol di Ljajic e, nonostante un Icardi in panchina, volava in testa alla classifica. Oggi resta ben poco di quella squadra, allenatore in primis, con il bomber argentino indispensabile per riconquistare vittoria e tifosi, già dal posticipo di domenica a San Siro

Domenica sera a San Siro, l'Inter ospita il Genoa nel posticipo della 16esima giornata di Serie A. La squadra di Pioli è in serie negativa, avendo raccolto appena 4 punti nelle ultime 3 partite, che gli valgono il decimo posto in classifica. Sembra incredibile ma appena un anno fa (5 dicembre 2015, match valido per la 15esima giornata), con il successo di misura per 1-0 sul Genoa, l'Inter si portava da sola in testa alla graduatoria. Di quella squadra, però, è rimasto ben poco -
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Partiamo dall'autore del gol da tre punti di un anno fa, quell'Adem Ljajic che oggi fa le fortune di Sinisa Mihajlovic e dei tifosi del Torino. Il serbo, altalenante a Milano, ha trovato la sua dimensione in granata, avendo già segnato 7 gol in stagione, di cui 5 in campionato -
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In quell'Inter-Genoa del dicembre 2015, Mauro Icardi restò in panchina per tutti e 90 i minuti. Non era una novità per Mancini, che poteva fare a meno del suo centravanti principe, forte di una difesa impenetrabile. Contro il Genoa, infatti, arrivò l'ottava vittoria per 1-0 di quel torneo -
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Da sempre pupillo del Mancio, agiva nel trio offensivo dietro le punte Stevan Jovetic. In questa stagione, il montenegrino ha raccolto le briciole, con appena 84' giocati in campionato, spalmati su 5 presenze -
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Oltre a Murillo, Miranda e D'Ambrosio, perni anche dell'Inter 2016, giostrava in difesa Telles, laterale brasiliano che dopo un buon inizio di stagione, si è perso così come tutta la squadra. Oggi Telles è titolare inamovibile sulla fascia sinistra nel Porto, una delle magnifiche 16 di Champions -
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Jonathan Biabiany è l'uomo di coppa. Zero presenze in campionato, tre (159' giocati complessivamente) in Europa League, di cui 90' nel successo contro lo Sparta Praga. Quel giorno contro il Genoa fu tra i migliori: chissà che Pioli non gli conceda il debutto stagionale in Serie A -
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La carta d'identità non sorride a Rodrigo Palacio, che va per i 35. Appena un anno fa, il 'trenza' era il perno d'attacco della capolista. Oggi l'argentino si deve accontentare degli scampoli di partita, come dimostrano gli 85' giocati in campionato -
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Cuore e polmoni dell'Inter 'manciniana' (contro il Genoa finì in ospedale con un trauma cranico), Felipe Melo è ora piuttosto ai margini del progetto. Solo in Europa League ha giocato il match per intero (in entrambi gli scontri con lo Sparta Praga), mentre in campionato raccoglie le briciole lasciate dai compagni, con appena 58' sul prato -
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Alla guida di quell'Inter c'era Roberto Mancini, che fino alla pausa natalizia era convinto di aver plasmato a sua immagine e somiglianza la squadra: pratica, essenziale, solida e soprattutto vincente. Il 2016 si è invece trasformato in un incubo per l'allenatore jesino, il cui addio è arrivato in estate, a campionato non ancora iniziato -
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C'è poi stata la parentesi De Boer, 85 giorni appena alla guida dell'Inter, lasciata al dodicesimo posto in classifica, con 14 punti in 11 partite (5 sconfitte), l'undicesimo attacco del campionato e la decima difesa -
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Dopo il famoso casting, ecco l'arrivo di Stefano Pioli. Sono 5 le partite sotto la gestione dell'ex allenatore della Lazio, con un bilancio di 2 vittorie, altrettante sconfitte e un pareggio -
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Rispetto a quella che conquistò la vetta della classifica appena un anno fa, sarà molto diversa l'Inter che scenderà in campo domenica. Su tutti, i nuovi acquisti Joao Mario (1000' giocati in campionato) e Candreva (1082'), tra i più utilizzati da De Boer e Pioli in questo primo scorcio di stagione -
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Rispetto ad un anno fa, è cambiata eccome la posizione di Mauro Icardi. Se con Mancini non era certamente tra gli intoccabili, oggi Maurito è il fulcro offensivo della squadra con 12 reti (sulle 22 realizzate, pari al 54% del fatturato totale): nelle sette partite in cui l'argentino è andato a segno, l'Inter ha vinto in sei occasioni con un pareggio -
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La contestazione della Curva Nord prima del match con lo Sparta Praga arriva al termine di un periodo estremamente negativo. In ben 12 occasioni l'Inter è andata in svantaggio, riuscendo a rimediare solo 5 volte. Il decimo posto in classifica (6-3-6 il bilancio) è frutto di un attacco troppo legato ad Icardi e di una difesa che è appena la dodicesima del torneo con 21 gol subiti. Lo scorso anno, dopo il trionfo con il Genoa alla 15esima giornata, l'Inter aveva 33 punti, 12 in più di quest'anno e aveva concesso appena 9 reti. E' passato un anno, sembra trascorsa un'eternità -
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