
LA FOTOGALLERY. Dal viaggio del Milan a Doha rinviato di un giorno alle zolle di Shanghai, passando per il caldo torrido di New York. Quando la Supercoppa si gioca lontano dall'Italia sono tutti scontenti. E allora ci si chiede: ne vale davvero la pena?

Voli rinviati, orari improbabili, campi indecenti. Oltre a un’atmosfera che ha ben poco a che vedere con la Supercoppa… italiana. È ciò che ci hanno riservato le edizioni giocate lontano dall’Italia, per le ragioni più svariate ma che hanno poco a che vedere con il pallone.
Il caso del Milan che minaccia di non giocare è solo l’ultimo esempio di “disagio” da Supercoppa
Per non parlare del disagio creato ai tifosi delle due squadre, impossibilitati a godersi la partita dal vivo. A vantaggio dei tifosi “locali”

L’anno dopo, nel 2003, ci si trasferisce a New York: qui il problema principale, che minaccia di condizionare fortemente la gara, è il caldo soffocante. Lippi e Ancelotti, che si ritrovano di fronte tre mesi dopo essersi giocati ai rigori la Champions, vedono le proprie squadre trascinarsi nuovamente fino al 120’, per poi tornare sul dischetto

2011, è il derby di Milano ma si gioca a Pechino: “era proprio necessario?”, la domanda che sorge spontanea tra i tifosi. Risulta un derby scomodo (soprattutto per l’orario) per chi lo segue in tv dall’Italia, contraddistinto anche dal ritardo con cui le arrivano le immagini rispetto all’audio (foto da internet)

La trasferta, poi, non fa certo felici i giocatori, costretti a un lungo viaggio per incontrare i cugini dall’altra parte del mondo

2014, Juventus e Napoli si giocano la Supercoppa… di Natale. Dopo 17 edizioni disputate in estate (con le squadre che potevano così programmare la propria preparazione in base all’impegno), a Doha si scende in campo per la prima volta a dicembre. Con il campionato in pieno svolgimento, dunque, e le due squadre costrette a rinviare una giornata. In due casi si era già giocato in inverno (novembre 1989, Inter-Sampdoria 2-0 e gennaio 1996, Juventus-Parma 2-0), ma rimanendo in Italia

Condizioni del campo non all’altezza, come sottolineano fin da subito i due allenatori, Allegri e Pioli. Fango, buche, ciuffi d’erba qua e là

E adesso il problema dei viaggi rinviati: la Juventus è già “al caldo di Doha”, come ha lamentato Galliani. L’ultimo disagio è servito... -
Supercoppa: atmosfera berbera per la Juve a Doha