Le ultime dichiarazioni di Spalletti hanno alimentato ancor di più i dubbi sul suo futuro. Rinnovo con la Roma o addio, la partita è ancora aperta. Da interpretare invece la frattura con una parte dell'ambiente
"Fino a maggio rimarrà qui! Se dovesse restare mi farebbe piacere, mi piace dal punto di vista tattico, anche l'approccio agli allenamenti. Mi piacerebbe tenerlo, ma è lui che deve decidere. Non dipende da me", da una parte la posizione chiara di James Pallotta, uno che in genere è abituato eccome a convincere i suoi interlocutori. Dall’altra, quella altrettanto netta di Luciano Spalletti: "Il mio futuro dipende da tutti, non solo da me. Facciamo le cose regolari. Voi dite tutti allo stesso modo: la Roma deve vincere. Il mio contratto non conta niente perché le cose passano velocemente. Si vede la gente come ragiona. Se si vince bene. Se i giocatori non vincono devono andare fuori". Nel mezzo una partita ancora aperta sul futuro giallorosso dell’attuale allenatore della Roma.
La tentazione Juventus - Frasi, dichiarazioni, pensieri e anche strategia: perché Luciano Spalletti non ha mai dato nell’ultimo periodo la sensazione di volere rimanere sicuramente in giallorosso. E che l’allenatore toscano sia la prima scelta della Juventus nel caso di divorzio con Massimiliano Allegri a fine stagione è un elemento da non sottovalutare. Partita apertissima, dunque, con Spalletti che prima di prendere una decisione definitiva sul suo futuro vuole confrontarsi con la società per capire se quella sua 'ossessione' nei confronti della vittoria appartenga o meno anche alla dirigenza attuale, presidente Pallotta in primis.
Successori - "Di Francesco? Si è già offerto, lo ha detto lui. L'ho letto. Giustamente quando si è un ex si vuole tornare a lavorare dove si è stati: e lui si è offerto perché è un grande allenatore e un professionista vero”, le parole di Luciano Spalletti in conferenza stampa alla vigilia della sfida con il Sassuolo.
Strategia - Allenatore della Roma che, per la prima volta, ha dunque parlato di uno dei suoi possibili successori. Un segnale importante. Che unito all’ormai sempre più netta rottura con i giornalisti romani (“C'è gente che stappa lo champagne se mi levo dai c***ni”, solo l’ultima testimonianza di un rapporto ormai logoro). Secondo alcun rappresenta una sorta di "Spallexit", strategia d’uscita dall’ambiente giallorosso adottata dallo stesso allenatore. Semplice malumore passeggero o nervosismo calcolato? Un dubbio destinato a rimanere tale, almeno fino alla fine della stagione.