Marani: "Pallotta? Ecco perché ha parlato così del Milan"

Serie A

Matteo Marani

Matteo Marani, direttore di Sky Sport 24

Il direttore di Sky Sport 24 ha parlato delle frasi che il presidente della Roma ha rivolto alle spese estive del Milan e dell'effetto-Spalletti sulla nuova Inter

Il pensiero che Pallotta ha esternato corrisponde a ciò che tanti dicono privatamente. Non lo dicono solo nell’ambito del bar sport: qualche punto interrogativo attraversa tutto il mondo del calcio italiano. Di questa cosa che ha tirato fuori Pallotta in maniera esplicita se ne parla già all’interno dei diversi club, anche perchè in molti guardano al Milan con preoccupazione: una squadra così forte, in prospettiva corsa per i 4 posti Champions per la prossima stagione, aumenta inevitabilmente la preoccupazione delle altre. E la presa di posizione di Pallotta non è neanche, in questo senso, imparziale: il presidente giallorosso sa che il Milan potrebbe portare via un posto per l'Europa proprio alla sua Roma, se si considerano in corsa anche Juve, Napoli e l'Inter. Ricordiamoci anche della questione Kessié: sul giocatore dell'Atalanta, Milan e Roma si sono scontrati dal punto di vista economico, con i giallorossi che erano molto avanti nell’accordo con il ragazzo. Alla fine i rossoneri l’hanno pagato molto di più di quanto la Roma lo valutasse.

Per il Milan arrivare in Champions è decisivo

L'impressione che abbiamo è che per ora il Milan sia una grande scommessa. Credo che la questione economica, se il Milan dovesse arrivare in Champions, si possa sistemare. È chiaro che a questo punto la Champions stessa diventa decisiva. E deve diventare decisivo anche l'aumento del fatturato: i rossoneri negli ultimi anni hanno avuto perdite per 250 milioni di euro e, qualora si fossero qualificati in Europa League nell'ultima stagione, non avrebbero mai potuto spendere così tanti soldi ora. Questo va detto: l'Inter, andando in Europa, ha avuto le luci addosso dall'UEFA, il Milan invece ha beneficiato della non qualificazione. Ma, inevitabilmente, si ritroverà tra un anno nella stessa situazione dei nerazzurri. I tipi di controlli effettuati dalle federazioni sono tutti ex post, questa è una grande differenza con la Premier League, che prima di entrare viviseziona tutti gli aspetti economici. I controlli rischiano di essere sempre successivi: il paradosso che è dobbiamo sempre aspettare che si sia manifestato qualcosa che capire cosa sta succedendo.

Col Craiova Milan ben messo in campo

Il Milan ha fatto una prova convincente contro il Craiova, è stato bene in campo. Certo, la squadra deve ancora entrare in condizione e giocava contro una squadra già pronta, senza dimenticare che è allenata da un tecnico italiano come Devis Mangia. Era una gara che presentava delle difficoltà: ho visto una buona risposta da parte dei nuovi, partendo dal gol di Rodriguez, da Musacchio e dalla consistenza di Kessie, che mi ha colpito per la sua personalità. Il Milan ha ancora molto da crescere, molti dei nuovi non erano in campo: tenuto conto del momento e delle pressioni che aveva i rossoneri si sono messi molto avanti per cominciare bene la stagione. In quella parata abbiamo rivisto il vero Donnarumma, che in U21 non era tranquillo.

Inter, già si vede la mano di Spalletti

Si vede già molto la mano di Spalletti, è lui il miglior acquisto dell’Inter di questa estate. Quella col Bayern è stata un’Inter convincente, un’Inter che ha soprattutto uno spirito diverso. Sta in campo con un’anima differente: si è rivisto il vero Kondogbia, così come un'ottima gara ha fatto Joao Mario, che a un certo punto è sembrato un investimento perso. C’è molto ottimismo per la stagione. Bene anche Miranda, Skriniar. Borja Valero, nonostante qualche errore a inizio gara, ha dimostrato che in questa Inter può starci. Il 4-2-3-1 è un marchio di fabbrica di Spalletti e così la squadra può mettersi sul campo nella maniera più giusta, in attesa poi dei giocatori che mancano alla rosa, come Vecino. Spalletti sta dicendo che questa Inter era già forte l'anno scorso, come ammesso tra l'altro anche da Pioli. La dirigenza non ha aiutato nella passata stagione la squadra, ora Spalletti ha fatto vedere cosa vuol dire essere un allenatore determinato.

Pallotta, parole ingenerose su Sabatini

Che le parti fossero in rottura era evidente, oggi Pallotta si è tolto questo sasso per allontanarsi ulteriormente da Sabatini. Io credo invece che Sabatini abbia lavorato molto bene alla Roma, checchè ne dica Pallotta: penso a tutti i giocatori che è riuscito a portare in giallorosso e a quelli che è riuscito a vendere per fare cassa. Non voglio togliere nulla a Monchi, ma disprezzare il lavoro di Sabatini credo non sia giusto. Può darsi che ora Sabatini - così come il Milan - risponderà. Quello che è certo è che queste parole al pepe di Pallotta non sono nuove e neanche neutre: sono parole di una persona coinvolta.