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Juventus, Buffon: "Questa è la mia ultima stagione, cambio idea solo se vinciamo la Champions"

Serie A

Il portiere della Juventus e della Nazionale ha parlato ai microfoni di Sky Sport del suo futuro, chiarendo come quella in corso sia la sua ultima stagione da calciatore. A far cambiare idea al numero uno bianconero sarebbe soltanto la vittoria della Champions League.

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Ennesimo riconoscimento di una carriera ricca di trionfi e soddisfazioni, nella cerimonia organizzata dalla FIFA e svoltasi a Londra Gianluigi Buffon è stato inserito nella formazione ideale della passata stagione ed è stato nominato miglior portiere in assoluto superando gli altri due finalisti, Keylor Navas e Neuer. Apparso commosso al momento di ricevere il premio, Buffon ha spiegato quali sono state le sue sensazioni: "Più che commosso ero soddisfatto, felice e orgoglioso di ricevere un riconoscimento per nulla scontato e penso anche meritato per quanto fatto. E’ stata una congestione e un mix di emozioni che poche volte ho provato – ha detto il portiere ai microfoni di Sky Sport -. Ma alla fine la più grande gioia è stata rappresentata dall’avere piena coscienza e consapevolezza che se non avessi dietro un club così importante e una squadra e dei compagni così forti, non sarei mai potuto arrivare lì. Come dico sempre, la condivisione dei dolori e delle gioie è l’aspetto più bello degli sport di squadra".

A fine stagione smetto: cambio idea solo per la Champions

Al termine dell’attuale stagione il numero uno della Juventus e della Nazionale dirà basta con il calcio giocato. Soltanto una grande vittoria potrebbe fargli cambiare idea: "Mi ero approcciato a quest’anno con grande entusiasmo e con una certa serenità di fondo, perché ti aspetti sempre che magari arrivando quasi ai titoli di coda, la vita e la casualità ti vengano anche incontro per semplificarti un po’ le cose – ha spiegato Buffon -. Invece, come è capitato sempre nella mia carriera e spesso nella mia vita, le cose semplici non mi sono mai piaciute e ho sempre dovuto tirarmi su le maniche per superare – anche se a volte sono stato sconfitto – delle cose difficili e parecchio ingarbugliate. Anche quest’anno siamo su questa falsariga, perché da ottobre già ci stiamo giocando tanto, sia con la Juve che soprattutto con la Nazionale. Questa è la mia ultima stagione e sono abbastanza convinto delle scelte che prendo. Più che altro sono una persona molto serena, nel senso che non ho paura del futuro e di quello che potrà essere la mia vita. La affronto e la affronterò con il desiderio e con l’entusiasmo di mettermi alla prova. Di conseguenza non mi cambierebbe nulla fare uno o due anni in più, non toglierebbe nulla né aggiungerebbe niente a ciò che ho già fatto. Come in tutte le cose cerco un senso, l’unico senso potrebbe darlo la vittoria della Champions League. A quel punto, per cercare di vincere l’Intercontinentale, magari Szczesny una partita me la farà fare… Ma credo che con un portiere come lui dietro sia normale che dal prossimo anno io mi faccia da parte".

Manifestazioni xenofobe problema culturale

In chiusura Buffon, capitano della Nazionale italiana, ha anche detto la sua sugli episodi di razzismo che si sono verificati nelle ultime ore con protagonisti alcuni tifosi della Lazio. "Come superare questi episodi? La ricetta è fare quello che si sta facendo con i media anche adesso, ovvero stigmatizzare e mettere in piedi delle iniziative affinché la sensibilità del popolo italiano aumenti. Ma credo che sia un problema culturale e di conoscenza, perché è innegabile che, quando si tocca con mano e si conosce la verità dei fatti, l’umanità che è in noi non può rimanere indifferente di fronte a determinate tragedie e a determinati scempi – ha concluso Buffon -. Penso che queste manifestazioni xenofobe siano frutto di una poca conoscenza di ciò che ha detto la storia".