Benevento, 12 ko iniziali di fila: è record italiano. Ma c'è chi è arrivato a 207 sconfitte...

Serie A

Francesco Giambertone

La squadra di De Zerbi perde la 12esima partita consecutiva da inizio campionato e si candida a infrangere altri record negativi. Ma la salvezza è ancora possibile e la storia può in parte consolare i giallorossi: dal basket al tennis, dal baseball al rugby, è pieno di squadre e giocatori che hanno scritto pagine ben più tragicomiche dei campani. Ecco le migliori

Ci sono parecchi modi per entrare nella Storia di uno sport. Il Benevento è incappato in uno dei peggiori: riscrivere il record di sconfitte consecutive nel campionato italiano. Dopo il ko contro la Juventus la striscia senza punti è salita a 12 partite: in Serie A nessuno era riuscito a fare così male da inizio campionato (a fine anno sì: il Brescia, nel 1995, perse le ultime 15 gare). Ma accantonando per un secondo il sogno (difficile ma legittimo) della salvezza, a fine anno questa squadra potrebbe registrare altri record da incubo. Per esempio? Ottenere meno dei 15 punti del Pescara 2016/2017, che detiene anche il primato al contrario per numero di vittorie in un campionato, appena 2, e quattro anni prima riuscì a perdere la bellezza di 28 gare su 38. Come loro (per fortuna) nessuno mai. Eppure dentro e fuori dal calcio c'è chi ha fatto peggio del Benevento, con strisce negative così drammatiche da diventare quasi comiche.

I casi celebri nel calcio

In Premier League resiste da 15 anni la serie storica del Sunderland: a Natale 2002 i Black Cats navigavano due punti sopra la zona retrocessione, prima di perdere 15 partite consecutive in quattro mesi. Tra le nazionali, il periodo nero della povera Andorra si è interrotto lo scorso marzo dopo 12 anni e 58 partite ufficiali senza ottenere un punto. Lo 0-0 contro le Isole Far Oer ha scatenato una specie di festa nazionale nel micro-stato sui Pirenei. Che ai Mondiali non ci arriverà mai, ma se ce la facesse potrebbe pure candidarsi a frantumare la striscia di 9 ko consecutivi del Messico tra il 1930 e il 1950. O quella di 17 partite senza vittoria della Bulgaria, che debuttò nella Coppa del Mondo in Cile del 1962 e non vinse una partita fino al '94, quando Stoickov divenne eroe nazionale.

Mick McCarthy, allenatore del Sunderland nella stagione del record negativo, giustamente disperato (Foto Getty)
Mick McCarthy, allenatore del Sunderland nella stagione del record negativo, giustamente disperato (Foto Getty)

L'incubo dei 76ers

Si consolino, i tifosi del Benevento, pensando a quelli dei Philadelphia 76ers, che nel 2015 sono entrati nell'Olimpo delle peggiori squadre dell'Nba perdendo la bellezza di 28 partite di fila, a cavallo di due stagioni, finché non riuscirono a battere i Lakers, traditi dallo shock per il ritiro Kobe Bryant annunciato proprio il giorno prima della gara. A fine anno furono 72 sconfitte e la miseria di 10 vittorie. I più anziani tra gli sciagurati sostenitori avevano già visto qualcosa di simile, nella stessa città ma su un campo da baseball, una cinquantina d'anni prima: nel 1961 i Phillies furono battuti per 23 gare di fila diventando per un mesetto la barzelletta d'America.

I 76ers la sera dell'1 dicembre 2015: non sapevano che da lì a pochi minuti sarebberi tornati a vincere dopo 28 sconfitte (Foto Getty)

Le 207 sconfitte dei cestisti californiani

Un po' come gli Omaha Lancers, team di hockey sconfitto per 53 volte di fila: tutta la stagione 1986-87, cioè 48 partite su 48, e le prime 5 dell'anno successivo. Niente in confronto alle 80 (!) sfide perse dai Panthers di Prairie View, una cittadina del Texas, nella lega delle università americane di football, che passarono nove anni dal 1989 al '98 a prendere sberle da tutti. Impossibile essere così scarsi? Chiedete ai fan dei Caltech Beavers, squadra di terza divisione del basket collegiale statunitense, che ha compiuto l'impresa titanica di perdere 207 (esatto, duecentosette) partite senza sosta, tra il '96 e il 2007. Undici anni di umiliazioni, ma quanti premi simpatia...

Robert Dee, tennista professionista da 54 partite perse di fila (Foto dal suo sito)

Dal tennista al lanciatore. Nati per perdere

Che cosa sono 12 sconfitte di fila in Serie A, amici beneventani, in confronto alle 23 batoste su 23 della Nazionale italiana di rugby contro quella inglese? Dal primo incontro del '91 abbiamo incassato mete su mete, senza soluzione di continuità. Quasi come Robert Dee, il tennista che perse 54 partite di fila, 108 set senza vincerne uno. Per tre anni ha sempre e solo perso, poi nel 2008 ce l'ha fatta e ora condivide il record con il guatemalteco Diego Beltranena (che però un set l'aveva portato a casa). Dee ha salvato la faccia in tribunale, dove ha vinto la querela contro tutti i giornali inglesi che lo definirono il “peggior tennista del mondo” (appellativo che, per informazione dei suoi avvocati, non condividiamo neanche un po'...). E speriamo che a Ciciretti o Brignoli non tocchi la beffa estrema, cioè il soprannome di “nuovo Anthony Young”: un lanciatore di baseball passato alla storia perché ritenuto “decisivo” per 27 gare di fila, ma tutte le volte in favore degli avversari. Forza, il campionato è ancora lungo. Per fortuna, o forse no.