Gattuso-De Zerbi, atto II in Serie A: che scintille dalla Lega Pro
Serie ANominato nuovo allenatore del Milan, Rino debutterà in Serie A contro il Benevento di De Zerbi. Due rivali dal 2016 nella finale playoff di Lega Pro tra Pisa e Foggia: vittima di un lancio di bottigliette nel caos dello Zaccheria, Rino sfiorò la rissa con il collega che ritroverà domenica al Vigorito
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"Spero non abbia più la borsa del ghiaccio in testa come allo Zaccheria". A distanza di oltre 500 giorni da quel 12 giugno 2016, l’ironia nemmeno velata di Roberto De Zerbi rievoca l’incrocio ad alta tensione con Rino Gattuso, nuovo allenatore del Milan in luogo dell’esonerato Montella. Entrambi legati da un passato in rossonero, mai avversari sul campo fino all’ultimo atto di Lega Pro disputato due stagioni fa: manco a dirlo furono scintille, ruggini che anticipano un altro duello in programma domenica alle 12.30 al Vigorito tra Benevento e Milan. Due squadre in crisi di risultati nonché legate dal precedente infuocato tra allenatori, rivali sul campo per l’allora promozione in Serie B. Chissà se il secondo round riserverà nuovi colpi proibiti.
Follia allo Zaccheria
Stagione 2015/16 di Lega Pro, campionato che annuncia le promozioni dirette di Cittadella, SPAL e Benevento, quest’ultime destinate ad un ulteriore salto di categoria dodici mesi più tardi. Ad alimentare la post-season è piuttosto la bagarre dei playoff votata alla quarta ammessa in Serie B. Ultima spiaggia che premia lo strapotere di Pisa e Foggia allenate rispettivamente da Gattuso e De Zerbi: il calcio pragmatico ed efficace di Rino estromette Maceratese e Pordenone, quello avvolgente e spettacolare del tecnico foggiano costa caro ad Alessandria e Lecce. La finale playoff è quindi riservata alle squadre giunte al 2° posto nei rispettivi gironi della stagione regolare, trascinate da uomini sanguigni con trascorsi al Milan: se Ringhio vanta 13 anni in rossonero dove ha vinto tutto prima di alternare la gestione tecnica di Primavera e prima squadra, il bresciano De Zerbi è cresciuto nel vivaio per tre anni dal 1995 al 1998 senza esordire ufficialmente. Mai incrociati a Milanello, i due avversari a caccia della B si affrontano nella gara d’andata all’Arena Garibaldi vinta 4-2 dai toscani che ipotecano la promozione.
C’è però il ritorno allo Zaccheria in programma il 12 giugno, incontro preceduto dai veleni in conferenza stampa. La temperatura altissima dell’appuntamento a Foggia si evince già dal pre-partita, quando Gattuso si becca con la tribuna durante il riscaldamento dei suoi ragazzi a scaldare ulteriormente gli animi. L’1-1 finale maturato sul campo, puntellato ai titoli di coda del match e preceduto da entrate durissime in campo, ammette un caos dai risvolti ingiustificabili: è il 22’ della ripresa quando l’allenatore pisano diventa il bersaglio del lancio di bottigliette destinate dai tifosi locali. Una di queste lo colpisce in testa e causa l’interruzione del match per 13’: De Zerbi va a sincerarsi delle condizioni del collega nonostante qualche screzio precedente, tuttavia l’adrenalina gioca brutti scherzi con Gattuso che rifiuta l’abbraccio di Roberto e sfiora il contatto con il collega prima che vengano separati a fatica. Il delirio allo Zaccheria procede con l’invasione di campo dei tifosi foggiani, l’intervento delle forze dell’ordine e l’espulsione dei due allenatori. Un epilogo incredibile che archivia la festa del Pisa, bersagliato nuovamente dal lancio di oggetti al rientro negli spogliatoi.
Rivalità infinita
Da quello scontro ravvicinato Gattuso e De Zerbi non si sono più affrontati, lo faranno domenica nello scontro cruciale per entrambi. Rino esorcizzò qualsiasi dissapore con il collega, spettatore al suo fianco del Bayern Monaco targato Guardiola, condannando piuttosto la vigilia esagitata così come gli schiaffi nel sottopassaggio riservati ai giocatori del Pisa. Il neo allenatore del Milan è stato invece criticato per l’eccesso di teatralità dopo l’impatto della bottiglietta di plastica, episodio che l’ha visto guidare la squadra a bordocampo con una borsa del ghiaccio sulla testa. L’ironia sull’episodio, addirittura analizzato attraverso esami balistici, non è mancata in Puglia nei confronti di Gattuso che curiosamente aveva già profetizzato il tutto ("Andremo allo Zaccheria con l'elmetto"). E così, tra provocazioni e scintille, il ricordo di quel duello rusticano resta ancora d’attualità a Foggia: lo spiega la recente promozione del rossoneri in B di pari passo con la bocciatura del Pisa in Lega Pro.
Una rivalità suggerita da De Zerbi nel post partita di Atalanta-Benevento, quest’ultima sua squadra dal 23 ottobre e ancora inchiodata a 0 punti in classifica. Crisi senza fine che, proporzionata con criterio, coinvolge il Milan rivoluzionato in estate da una faraonica campagna acquisti: il 7° posto a quota 20, macchiato da risultati deludenti, ha giustificato l’esonero di Montella e la nomina di Gattuso direttamente dalla Primavera rossonera. Si tratta dell'incarico più prestigioso nella carriera in panchina di Ringhio, ex Sion e OFI Creta oltre al Palermo di Zamparini, presidente a lui fatale proprio come accaduto a De Zerbi. Esonero in Sicilia che accomuna due allenatori piuttosto divisi dalla battaglia dello Zaccheria. A distanza di un anno e mezzo il faccia a faccia torna in scena in Serie A con squadre diverse: chissà se dopo 14 ko di fila i campani riusciranno a sbloccarsi nel braccio di ferro tra nemici. Gattuso è avvisato, lui che festeggiò la promozione a Pisa unendosi agli sfottò ai danni dei foggiani. Rivali fino in fondo, ieri come domenica a Benevento. Il secondo round è appena iniziato.