Atalanta, Gianluca Mancini: chi è il nuovo talento della difesa di Gasperini

Serie A

Gianluca Mancini ha segnato contro il Chievo il suo primo gol in Serie A. Quattro presenze in campionato, tre in nazionale Under 21. Un gigante di oltre 190 cm che lo scorso anno a Perugia in B è stato scelto nella top 11 del campionato. E ancora: l’idolo Materazzi e il destino tutto nerazzurro. Ecco chi è il nuovo Caldara

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GASPERINI: "MANCINI PUO' FARE UN'OTTIMA CARRIERA"

L’hanno fatto di nuovo: un altro giovane dell’Atalanta che gioca, convince e segna, anche se in realtà di mestiere Gianluca Mancini farebbe il difensore. E lo fa bene, come lo scorso anno in B a Perugia, dove a fine stagione è stato scelto nella top 11 del campionato dai ventidue allenatori, e nonostante due mesi di stop per un infortunio al ginocchio destro. Contro il Chievo i tre punti sono arrivati anche grazie a lui: un appoggio di petto sugli sviluppi di un calcio d’angolo che pesa tanto per la classifica della sua squadra. Una squadra, e una società, da sempre e storicamente attenta ai giocatori giovani e italiani, nonostante Mancini non sia direttamente un prodotto del vivaio. Il classe ’96 è infatti scuola Fiorentina. Un mediano di centrocampo, alto un metro e novanta, spostato già da giovanissimo qualche passo più indietro: in difesa, dove fisico e tempismo nelle chiusure hanno convito i bergamaschi ad acquistarlo. E anche Gasperini ne è sicuro: “Mancini? Penso che farà una grande carriera - è l’investitura di uno che di calciatori ne ha visti tanti - è un giocatore interessante, un ragazzo che può far parte dell’Atalanta e ha anche prospettive. Ha fatto un’ottima gara, ha ottimi mezzi tecnici e fisici”.

Gianluca Mancini e il suo idolo: Marco Materazzi

La storia di Gianluca Mancini inizia a Montopoli - undici mila abitanti in provincia di Pisa - quando a 7 anni inizia a dare i primi calci al pallone. Un’amore destinato a crescere, senza mai trovare una pausa: come quando obbligava anche la sorella a stare in porta - una di quelle disegnate su un muro - mentre continuava a calciare anche dopo gli allenamenti. Ma nel frattempo il talento cresce, ed è la Fiorentina a notarlo per prima. Un provino - passato - e la decisione, tutta sua, se accettare o meno. C’era voluta una notte intera di riflessione, poi la decisione, con la madre Claudia a portarlo avanti e indietro in macchina agli allenamenti per inseguire una passione: raggiunta. Non a caso Gianluca Mancini il suo debutto nel calcio che conta lo fa già l’11 settembre del 2015, in Serie B al Perugia, dopo aver giocato nelle giovanili della Fiorentina e vinto coi Giovanissimi Nazionali lo scudetto nel 2011. La prima squadra viola però la annusa soltanto: Montella lo manda in campo al fianco di Savic nel finale di un'amichevole a Malaga nell'estate del 2014 e poi lo porta quattro volte in panchina in Europa League, senza però mai farlo giocare. Nel luglio del 2015 passa quindi al Perugia, nel solco di un idolo personale come Marco Materazzi: col numero 23 tatuato sulla pelle proprio in suo onore. Un modello più che simile insomma, nel ruolo e nella stazza, nonostante le presenze di uno - Materazzi - siano state più di cento nel Perugia, mentre per l’altro - Mancini - in totale solo 31. 

Un esempio per tutti ! Grazie di tutto Capitano ! 💙 #JavierZanetti4

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Gianluca Mancini e un destino in nerazzurro

L’altra fede che lo lega a Materazzi è però anche quella interista. Quasi un gioco del destino: l’Inter, Materazzi, il passato a Perugia condiviso e il presente, pur sempre nerazzurro. L’Atalanta infatti lo segue e dunque lo acquista già nel gennaio del 2017, lasciandolo però a Perugia fino a fine stagione. Lo scorso anno gioca 13 volte in B, ed è titolare in sei delle ultime sette partite di campionato, comprese le due nei playoff, dove però arriverà l’eliminazione in favore del Benevento. In Serie A esordisce invece sempre a settembre, con il numero 28 sulla schiena, non ancora quello del suo idolo Materazzi, e non a caso su Instagram il suo nome è proprio “gianlumancio_23”. Alla sesta giornata, contro la Fiorentina, sostituisce nel primo Toloi per infortunio, salvo poi sparire dai radar per qualche tempo. Nel frattempo arriva anche l’esordio in Nazionale Under 21, tre partite tra settembre e ottobre. Nell’Atalanta invece le cose vanno con più calma, e uno come Gasperini sa sicuramente come trattare un giovane. Si rivede, e da titolare, contro il Cagliari il 30 dicembre, gioca dunque un minuto nell’ultimo turno col Sassuolo e decide la più recente gara contro il Chievo. Per la prima volta 90 minuti interi, più il gol. Una gioia personale e per l’Atalanta, che sembra averci visto più lungo di tutti anche questa volta.