Milan, Mirabelli: "Gattuso per 10 anni". Cutrone: "Presto per paragonarmi a Inzaghi"

Serie A

Idee chiare per il ds rossonero, che ha espresso la sua opinione sul momento rossonero dopo il cambio in panchina. Anche Patrick Cutrone ha parlato di gattuso e di un eccellente comparazione tra il suo fiuto del gol e quello di Pippo Inzaghi

 

CALCIOMERCATO MILAN, STRINIC IN PUGNO

 

Patrick Cutrone e Massimiliano Mirabelli. Due punti fermi del Milan attuale, uno in campo e uno al di fuori: stesso obiettivo, dare il massimo e puntare il più in alto possibile. Il ds rossonero si è soffermato, durante la presentazione del progetto "Amici dei bambini", sul momento del suo Milan, dall'allenatore ad alcuni elementi della rosa attuale: "Gattuso non è solo grinta e forza. È un grande uomo oltre ad essere un allenatore molto preparato. Mi auguro che possa restare il nostro allenatore per 10 anni, non solo per questa stagione o la prossima. Gattuso ha ben radicato il milanismo, ha ricompattato l'ambiente in maniera straordinaria. Chi poteva farlo meglio di lui? Non abbiamo ancora fatto nulla, ma la squadra sta diventando sempre più squadra, si comporta da squadra, se la gioca contro tutti ed è in lotta su tutti e tre i fronti. Crediamo nelle nostre scelte, abbiamo costruito una squadra giovane con basi solide. André Silva? Samo certi di avere tra le mani uno dei migliori attaccanti del futuro".

Cutrone e il paragone con Inzaghi: "È presto"

L'attaccante rossonero, invece, parlando dal palco, ha parlato del uso rapporto con Gattuso e con il gol, con un paragone eccellente pèer il numero 63 del Milan: "Io cocco di Gattuso? Io e il mister non è che parliamo tanto, ci parla tanto in campo, ha detto cose importanti su di me ma tiene a tutti i giocatori della rosa, è fondamentale essere un gruppo unito. Ora essere paragonati a Inzaghi è prest. Io prima di tutto penso ad allenarmi bene e a mettere in difficoltà il mister, poi mi faccio trovare subito pronto perché voglio aiutare la squadra. Poi se non segno in allenamento mi arrabbio. Più spazio per i giovani? Si, rispetto a prima c’è più lavoro, c’è un progetto e questa cosa si è vista negli ultimi anni. Il difensore che mi ha menato di più è stato Ajeti del Crotone, tutta la partita a menarmi (ridendo ndr). Il chiarimento con Inzaghi? La sportività va prima di tutto, ma in quella azione si vede benissimo che il mio gesto è assolutamente involontario, volevo colpirla di testa: pensavo di averla presa di spalla, ma c’è il VAR, ha dato il gol ed è andata così”.