Serie A, da Viviano a Pagliuca: i migliori para-rigori in Italia

Serie A

Luca Cassia

Emiliano Viviano, portiere della Sampdoria, si inserisce tra i migliori para-rigori di sempre in Serie A (Foto Getty)
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Quarto rigore consecutivo parato da Viviano, portiere che sale a 12 penalty sventati in Serie A. Una specialità condivisa con altri colleghi eccezionali dagli undici metri: se il podio della classifica all-time è ancora lontano, la sua percentuale lo colloca tra i migliori numeri '1' di sempre in campionato

Nessuno come Emiliano Viviano in stagione, portiere della Sampdoria dai numeri impeccabili dal dischetto. Il rigore parato a Trotta è il suo 4° consecutivo dopo gli interventi su Rodriguez, Politano e Florenzi, bilancio che lo colloca al vertice della top 5 europea. Non è una novità per il numero '1' originario di Fiesole, eccellenza bissata nella specialità dopo i 4 penalty sventati nel 2016 come il superlativo Diego Alves del Valencia. A curriculum sono 21 i calci di rigore neutralizzati in carriera, 12 dei quali in Serie A difendendo i pali di Bologna, Fiorentina e appunto Sampdoria. È ancora lunga la strada per occupare il podio nella classifica all-time della massima serie, elenco scintillante per protagonisti e percentuali.

Portieri in doppia cifra

Al netto del poker incassato a Crotone, scivolone che non pregiudica le velleità d’Europa della Sampdoria, la stagione di Viviano vale il sorpasso ad altri portieri fermi a 10 penalty parati in Serie A. È il caso di contemporanei come Mirante e Sorrentino dalle percentuali di parate fissate al 17% e al 16%, numeri '1' affiancati da colleghi del recente passato del calibro di Frey (14%) e Toldo (13%). Soglia condivisa dall’ex interista Julio Cesar che, respingendo 10 tentativi sui 27 affrontati, vanta un’etichetta del 37% di rigori parati. Meglio di lui l’ex napoletano Pino "Batman" Taglialatela: stesso numero di esecuzioni fronteggiate, 12 delle quali negate con una clamorosa percentuale del 44% sul totale dagli undici metri. Faceva parte del Napoli campione d’Italia nel 1987 senza scendere mai in campo, poi ha indossato il mantello da supereroe negli anni ’90 con buona pace di Baggio e Signori tra gli altri.

Non manca la compagnia a Taglialatela nel club dei '12' in Serie A: se la storia riconduce a portieri come Lucidio Sentimenti e Lovati, Vieri e Tancredi, l’attualità premia il già citato Viviano preceduto da estremi difensori a cavallo del nuovo millennio. Prendete Turci e Taibi, binari paralleli tra percentuali di parate simili (19% e 18%) e la maglia della Nazionale mai indossata. Esordio in azzurro sfumato anche per Antonioli, 3 scudetti in bacheca e 14 rigori andati a buon fine sui 73 affrontati in Serie A (19% il suo trend). Chi invece ha scritto la storia degli Azzurri è Buffon, leader assoluto con 175 presenze e più volte indicato come para-rigori non eccezionale. In realtà sono 30 i penalty da lui rispediti al mittente in carriera, metà dei quali nella sola Serie A sui 67 complessivi. Percentuale pari al 22% per Gigi, incisa addirittura al 33% da Consigli insuperabile 15 volte sui 45 tentativi fronteggiati: non è un caso che nel 2012, ai tempi dell’Atalanta, si oppose ai cagliaritani Larrivey e Conti in soli 9’ blindando il risultato. Meglio di Consigli e Buffon resiste a quota 16 l’iconico "Bepi" Moro, portiere tra gli anni ’40 e ‘ 50 votato alla stravaganza nonché a topiche memorabili: era solito distrarre i rigoristi tra finte e provocazioni, psicologia pura che lo innalzò con il 36% di esiti positivi sui 44 penalty calciati incassandone meno della metà (20).

Ad inaugurare il podio all-time della Serie A troviamo Marchegiani, 17 rigori parati sui 64 totali (26% la sua percentuale): terza posizione raggiunta grazie ai 5 tentativi neutralizzati nella stagione 2003/04 quando, dopo aver difeso le porte di Torino e Lazio, si accasò al sorprendente Chievo di Delneri. Qui archiviò la sua carriera, Nord-est che piuttosto inaugurò quella ad alti livelli di Handanovic all’Udinese: 6 i penalty sventati nella stagione 2010/11, record storico così come i 14 respinti indossando la sola maglia bianconera. Il bilancio totale recita un’ottima percentuale del 32% dettata da 72 tentativi affrontati e 23 negati, solo uno in meno del primatista di sempre. Parliamo di Pagliuca, 24 rigori parati sui 91 fischiati contro in campionato: percentuale inferiore ad Handanovic (26%), bocca non cucita a differenza dello sloveno. Il suo segreto? Osservare fino all’ultimo istante la gamba portante del tiratore, studiandone l’inclinazione e tuffandosi nella direzione opposta. Pochi miracoli a Pasadena nel 1994 eppure ha beffato i vari Del Piero, Baggio e Totti. Intanto Viviano insegue i suoi 11 rigori neutralizzati in forza alla Sampdoria.

Migliori percentuali

Stilata la classifica per numero di rigori parati, è doveroso indicare quei portieri dal bottino inferiore sebbene dalle percentuali positive decisamente elevate. Nient’altro che un dato altrettanto fedele per gli specialisti dagli undici metri come i già citati Taglialatela e Moro, Handanovic e Viviano. Qui entrano in gioco i sudamericani della Serie A: detto dell’ex interista Julio Cesar, il 40enne Bizzarri ha appena neutralizzato il 7° penalty personale sui 21 complessivi (33%) opponendosi ad Higuain. Vince l’esperienza anche nel caso del brasiliano Rafael, classe 1982 di proprietà del Cagliari, 8 interventi riusciti sui 21 affrontati nelle stagioni con Hellas e rossoblù. Un incubo per i rigoristi: che dire di una percentuale di parate pari al 38%?

Sangue freddo anche per Sereni e Gillet, rispettivamente 9 e 8 rigori parati in Serie A, due dei quali addirittura nella stessa partita contro Siena e Brescia. Percentuali superiori nei casi di Storari (27%) e Sicignano (26%), portieri che cedono il passo se confrontati con Skorupski (30%) e Belardi (35%) ma soprattutto con Fortin e Pinato: entrambi furono protagonisti 4 volte su 10 occasioni stabilendo un ottimo 40% di buona riuscita, tuttavia solo l’ex atalantino festeggiò un premio di 83 chili in capperi e altrettanti di vino a seguito di un doppio rigore respinto a Daniel Andersson nel 2000. Qualsiasi parallelo tuttavia non regge con lo strapotere di Lamanna, vice di Perin al Genoa e praticamente impeccabile dal dischetto: 6 rigori sventati sugli 8 affrontati per una percentuale che lievita al 75%. Solo Pogba e Farias l’hanno punito incrociando il destro, discorso avverso a Ljajic e Tevez, Zaza e Felipe Anderson, Biglia e Candreva.

Meno indicativo ma senz’altro curioso il dato relativo a chi presenta una fedina immacolata alla voce rigori affrontati in Serie A. Vuoi per la scarsa militanza o addirittura a causa dell’emergenza, portieri di ruolo o improvvisati vantano una percentuale del 100% di riuscita positiva nella specialità. Unica la vicenda del brasiliano Bilica, ex difensore del Venezia che respinse un rigore a Shevchenko dopo l’espulsione di Casazza e i cambi esauriti da Giuseppe Materazzi. Una stagione maledetta per i veneti analogamente al Livorno 2013/2014: ultimo posto e peggiore difesa del torneo con 77 reti al passivo, 8 delle quali incassate da Anania (chioccia del giovane Bardi) nel finale di stagione. Certo è che l’unico penalty affrontato in categoria, peraltro calciato da Di Natale, lo vide vincitore. Lui come Cesaretti, romano e cresciuto a Trigoria con una vita nelle divisioni inferiori: a 38 anni esordì in Serie A all’ultima giornata in Roma-Messina del 27 maggio 2007, 4-3 per i giallorossi di Spalletti contro i siciliani già retrocessi. A referto una doppietta di Totti, Scarpa d’Oro in quella stagione, che al 62’ perse il duello dal dischetto con il portiere avversario: "Ai tempi della Reggiana ne parai uno a 'Spillo' Altobelli, ma vuoi mettere un debutto del genere nello stadio della mia città?". Al fischio finale il congedo dal calcio giocato e un presente da preparatore dei portieri U-15 della Roma, meno di undici metri di distanza proprio da Totti.