Juventus-Napoli e le altre volate scudetto: la storia premia chi insegue

Serie A

Marco Salami

Nell'era dei tre punti - e con una sola lunghezza di vantaggio a quattro giornate dal termine - per ben due volte ha vinto chi inseguiva. Il Milan sulla Lazio nel 1999 e l'Inter sulla Roma nel 2010. Solo la Juventus nel 1998 mantenne il proprio primato sull'Inter. Clamorosi ribaltoni anche nel 2000 e 2002. Ma ci sono anche altri precedenti a rassicurare Allegri

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Juventus e Napoli, un punto a dividere la solita festa bianconera dall’impresa di Sarri e i suoi giocatori. E adesso chi vince? Chi è davanti o chi insegue? Al netto dei prossimi impegni, con un calendario all’apparenza più duro per Allegri, la storia sembra dire Napoli, ma attenzione a guardare bene statistiche e precedenti. Perché se è vero che nell’era dei tre punti - e con squadre divise da appena una lunghezza a quattro giornate dal termine - due volte su tre ha vinto chi rincorreva, l’unico caso di primo posto mantenuto e vittoria finale è proprio della Juventus. Ma meglio andare con ordine, e cogliere l’occasione per ripassare un po’ di storia.

1998: Juve a +1, ma vincerà il titolo

Un punto: pochissimo. Quasi niente, ma che a fine anno potrebbe fare la differenza tra la vittoria e la sconfitta, come i centimetri nel celebre monologo di Al Pacino in Ogni maledetta domenica. Soltanto altre tre volte - sempre e solo abbracciando i campionati con 3 punti per vittoria - è capitato. Stagione 1997-98, stagione 1998-99 e stagione 2009-10. Juve, Milan e Inter. Il vecchio trio di testa che si è diviso 23 degli ultimi 25 campionati. Una vittoria a testa, e due di rincorsa, tranne che per i bianconeri. Il ripasso inizia allora dalla quartultima giornata del 97-98, quella che conteneva in elenco una delle partite passate alla storia del nostro campionato. Domenica 26 aprile, al Delle Alpi di Torino, c’è Juventus-Inter. Quella che finisce 1-0 e quella dell’ormai storico frontale Ronaldo-Iuliano. Del Piero segna il vantaggio, Ceccarini non concede il rigore ai nerazzurri e indica il dischetto nell’area opposta pochi secondi dopo. Lo stesso Del Piero troverà i guantoni di Pagliuca, ma ai bianconeri andrà comunque la vittoria finale. Prima del big match la Juve era avanti in classifica, proprio di una lunghezza: 66 punti contro i 65 dell’Inter. Ma con la vittoria, e il +4 in classifica, Lippi e i suoi non rischieranno più nulla, portandosi a casa lo scudetto con cinque punti di vantaggio a fine stagione.

1999: il Milan rincorre, e vince a Perugia

Tutto diverso - ed è qui che i tifosi del Napoli possono sperare - quello che invece accadde già nella stagione successiva, quella del Milan che festeggiava il centenario e autore di una rimonta clamorosa sulla Lazio. Zaccheroni vince lo scudetto a Perugia - coi gol di Guly e Bierhoff e una parata stellare di Abbiati - ma a quattro giornate dal termine era la Lazio ad avere in mano il campionato (59 punti contro i 58 rossoneri). Entrambe le squadre vincono le due successive partite, ma è alla penultima - Milan-Empoli 4-0 e Fiorentina-Lazio 1-1 - che avviene il sorpasso, poi concretizzato nella festa scudetto e fotografato da un Galliani paonazzo per la gioia in tribuna al Curi.

2010: sorpasso Inter, incubo Pazzini

Stessa città, ma festa diversa, fu invece quella tutta nerazzurra nell’anno magico del triplete. Mourinho e i suoi inseguono, a quota 70, la Roma di Ranieri prima a 71, che aveva vinto anche lo scontro diretto dell’Olimpico con i gol di De Rossi e Luca Toni. Lo spettro dei tifosi giallorossi si chiama Giampaolo Pazzini, che proprio alla quartultima giornata segna due gol a Roma ribaltando il vantaggio di Totti, e consegna all’Inter - vincente in tutte le ultime quattro partite - sorpasso e, a Siena con il solito Milito, l’ennesimo titolo tricolore.

2000 e 2002: dal miracolo Lazio al 5 maggio

Eppure, piccola o grande che fosse la distanza a quattro giornate dal termine del campionato, ci sono altri due casi a spingere per il Napoli: gli scudetti di Lazio e Juve. Il primo è quello targato 1999-00, il campionato di inizio secolo vinto da Eriksson con una clamorosa rimonta sui bianconeri. Alla quartultima di campionato i punti di vantaggio juventini sono addirittura cinque. Ma alla terzultima partita c’è già la prima scossa, con Verona fatale (questa volta) per la Juventus, ko 2-0, e una Lazio vincente sul Venezia. Tutto il resto accade all’ultima giornata, quando Ancelotti e i suoi - sotto la pioggia di Perugia - perdono 1-0 col gol di Calori e nel frattempo la Lazio schianta la Reggina 3-0. Finirà con un 72 a 71 biancoceleste, ma la rivincita juventina sarà proprio dietro l’angolo. L’anno è il 2001-02, quello del famigerato 5 maggio incubo di tutti i tifosi nerazzurri. Alla quartultima la classifica dice Inter 62, Roma 60 e Juventus 59. A tre partite dal termine la squadra di Cuper pareggia a Verona contro il Chievo, la Roma a San Siro contro il Milan e la Juve vince invece 1-0 a Piacenza, con un gol di Nedved arrivato a una manciata di minuti dalla fine del match. Distanze invariate (Inter 66, Juve 65, Roma 64) prima dell’ultima giornata, dove si consuma il dramma sportivo dell’Olimpico: dagli errori di Gresko alla doppietta di Poborsky, fino ai gol di Simeone e Inzaghi. Nel frattempo Trezeguet e Del Piero battono due a zero l’Udinese: Juve campione, e l’Inter scivola addirittura al terzo posto finendo nei preliminari della successiva Champions League.

Chi è primo resta primo

Detti di quattro precedenti che potrebbero sorridere al Napoli in questa appassionante corsa al titolo tutta italiana, ecco invece i dati che possono rassicurare Allegri e compagni verso l’ennesimo - sarebbe il settimo - titolo consecutivo. Non ci fu infatti nessun ribaltone, a dispetto di un piccolo vantaggio della capolista sull’inseguitrice nel 1996-97, 2000-01 e 2011-12. Nel primo caso la Juve conquisterà lo scudetto senza rischiare nulla sul Parma (a -4 prima della quartultima di campionato). Dunque sarà la Roma nel 2001 a vincere - non senza qualche rischio - sulla Lazio, dopo i 5 punti di margine con ancora quattro sfide in calendario. E, infine, non avrà problemi nemmeno la prima Juve di Conte a mantenere il distacco di 3 punti sul Milan di Allegri nel finale di stagione del 2011-12. Mentre l’unico precedente di questi ultimi anni di sfide tricolori con due squadre perfettamente appaiate in classifica risale invece al 2004-05, sempre con rossoneri e bianconeri a dividersi il titolo. Quell’anno, alla quartultima di Serie A di un campionato poi non assegnato per lo scandalo Calciopoli, Del Piero disegnerà una perfetta rovesciata-assist per la testa di Trezeguet nella sfida scudetto di San Siro. La Juve di Capello balzerà così in testa a +3 su Ancelotti, salvo poi scappare e chiudere il conto tricolore già nelle due giornate successive.