Paura allo Stadium, la testimonianza di una tifosa del Napoli

Serie A

In una giornata in cui la violenza nel calcio torna drammaticamente alla ribalta sulla scena di Liverpool, arriva una testimonianza di cronaca che ci riporta a domenica sera, alla notte di Juventus-Napoli, in cui il peggio è stato evitato grazie al prezioso lavoro degli steward, secondo quanto raccontato da chi era allo stadio

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Per Juventus-Napoli il Prefetto di Torino aveva autorizzato, dopo anni di divieti, la vendita di 2.100 tagliandi per il settore ospiti solo a chi in possesso della tessera del tifoso e non residente in Campania, presenza poi limitata a meno di 1000 tifosi elogiati per il comportamento da parte del Questore di Torino, Francesco Messina. E infatti i disordini registrati sono avvenuti in un altro settore dell'Allianz, secondo quanto riportato da alcuni tifosi napoletani che si trovavano nel secondo anello della tribuna ovest, spazio in pratica compreso tra la tribuna stampa e la curva sud dei tifosi juventini. Questa la testimonianza che abbiamo raccolto.

Per la Juventus i dettagli, rilevanti, sono diversi e partono da un presupposto: la Questura non ha contestato nulla alla società in materia di ordine pubblico e questo è testimoniato anche dalle parole di Messina che vi abbiamo riferito. Secondo quanto risulta al club nessuno ha introdotto spranghe o bastoni, nessuno steward è rimasto ferito in modo significativo, l'episodio sarebbe stato limitato a una sola volta, in occasione del gol di Koulibaly: c'è stato lo scavalcamento del vetro che separa i settori ma nessun inseguimento, perché gli ultrà sono stati contenuti e sedati dagli steward.

Tutto questo è avvenuto in uno stadio dotato di un sistema di telecamere tra i migliori d'Europa, ben oltre gli standard richiesti dall'Uefa, e che a differenza delle telecamere tradizionali consente di zoomare sulla zona interessata in qualsiasi momento della ripresa, con immagini ad altissima definizione. Questo significa che in ogni caso metterà le forze dell'ordine nella condizione di individuare e punire i colpevoli, come già accaduto in passato, ma che evidentemente non è ancora un deterrente per la cultura antisportiva e purtroppo violenta di alcune frange di ultrà.